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Non Sono Una Signora: tanto tuonò che piovve

Fabio Fabbretti

di Fabio Fabbretti

30/06/2023 - 12:54

Non Sono Una Signora: tanto tuonò che piovve
Alba Parietti e Rocco Siffredi - Non Sono Una Signora
Alba Parietti e Rocco Siffredi - Non Sono Una Signora

Non Sono Una Signora va finalmente in onda. Anzi, Non Sono Una Signora va in onda. Il “finalmente” viene meno quando il sentore di un Cantante Mascherato dei poveri è realtà. Già il programma di Milly Carlucci non ha entusiasmato per resa e attrattiva (e ascolti di conseguenza), esserne la “versione drag”, per quanto possa incuriosire il mondo spettacolare e “sbrilluccicoso” delle Drag Queen, non ha aggiunto nulla. Ciò che vi scrivevamo tempo fa, a proposito dello slittamento dovuto alla debole fattura del programma, è diventato lampante dopo appena pochi minuti di trasmissione. Solo un energico lavoro di “montaggio e smontaggio” ha scongiurato la catastrofe. I più attenti avranno notato una Parietti in tailleur nero per buona parte della puntata, poi in verde.

Adattamento italiano del format Make Up Your Mind, in ogni puntata si sfidano cinque personaggi noti, resi irriconoscibili da un team di esperti in make-up e styling e trasformati in Drag Queen. E’ una gara ad eliminazione diretta: manche dopo manche, vengono smascherati quattro concorrenti fino a proclamare la Drag vincitrice di puntata, che – mantenendo nascosta la sua identità – stacca di diritto il pass per la finale.

La gara è anche interessante poiché il mondo drag viene portato in scena nella sua essenza: dalla catwalk, una sfilata in passerella con accompagnamento musicale, al ballo in stile vogueing, che consiste nell’imitare le pose plastiche dei modelli che appaiono nelle sfilate, simboleggiate dalle copertine del noto magazine Vogue (da cui la danza prende il nome), fino alla sfida di canto in lipsync. E se si aggiunge che a giudicare i concorrenti sono state chiamate tre vere Drag, quindi esperte (Elecktra Bionic, vincitrice della prima edizione di Drag Race Italia e specialista in beauty queen e performances; Vanessa Van Cartier, Drag italo-belga vincitrice del titolo di Miss Continental, star di Make Up Your Mind Olanda ed esperta di lipsync; e Maruska Starr, cantante Drag Queen da oltre 10 anni), il tentativo di rendere giustizia ad un mondo che va oltre l’apparente “carnevalata” c’è.

Il problema maggiore dello show di Rai 2 è tutto il resto, che dovrebbe aggiungere brio e “smuovere” una baracca che, anziché scivolare sul velluto e qualche paillettes, si trascina con fatica, complice una conduzione fiacca di Alba Parietti, negli ultimi anni abituata ad altre vesti televisive. E poi, proprio come al Cantante Mascherato di Rai 1, il pool investigativo – da una parte Filippo Magnini e Mara Maionchi, dall’altra Cristina D’Avena e Sabrina Salerno – è un’accozzaglia di voci che sparano nel mucchio identità più o meno credibili (la cantante dei Puffi ha azzardato persino il nome di Cristiano Ronaldo tra i possibili concorrenti mascherati). L’obiettivo di mettersi in gioco al di là di ogni schema o pregiudizio giustifica l’idea (altrui) del format, ma la resa (nostrana) assai deludente è presto smascherata.

Non Sono Una Signora: le Drag della prima puntata

Eva Lungheria > Rocco Siffredi

Varenne Soleil > Patrizio Rispo

Gigliola Yard > Lorenzo Amoruso

Laisla Rodriga > Sergio Muniz

She Funk > In finale

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5 commenti su "Non Sono Una Signora: tanto tuonò che piovve"

  1. Per una volta che la Rai propone un programma gradevole, fatto bene, con un bel dietro le quinte che propone messaggi finalmente inclusivi, si deve subito sminuire e affossare. Si esaltano le cavolate infinite che fa la De Filippi tutte sempre uguali e becere e si stroncano buoni e nuovi prodotti come questo. Il Cantante Mascherato è inguardabile, noioso, la Carlucci è datata e sempre ingessata. Questo invece è un programma ritmato, fresco. Poi è vero che magari tra gli investigatori si poteva evitare di mettere la D'Avena (che non spicca in sagacia) e anche la Majoichi che ormai è prevedibile e stanca, ma la giuria delle tre drag funziona alla grande, la Parietti sembra tornata in forma, i concorrenti fin'ora scelti si sono dimostrati tutti bravi, coraggiosi nel mettersi in gioco e alcuni sono stati molto difficili da indovinare, l'effetto sorpresa funziona più che in altri programmi. C'è leggerezza e ci sono i contenuti. Anche il fatto di mescolare tra le drag personaggi femminili (come La Capua) è stata un'idea interessante e non scontata.

  2. Programmino un po' così 😐 ma in estate può anche starci tra 300 repliche. Sono lontani i tempi di "Beato tra le donne". La Parietti l'ho trovata in ottima forma anche io, adattissimo a condurre nuovi programmi, molto professionale e di carattere come suo solito. Le giudici drag pazzesche, i giudici vip mah...spicca solo Sabrina Salerno, in grandissima forma ed eternamente giovane. Tutti gli altri fuori luogo, in particolare la D'Avena.

  3. diperdaniele dice:

    La Parietti non mi sembra tanto fiacca, anzi l'ho provata sul pezzo e meno invadente del solito! Per i giudici si qualche perplessità, tranne che per Sabrina Salerno che ho trovato totalmente sul pezzo!

  4. Visto un pezzo, quello di Siffredi, e sono d'accordo con @Lorenzo78 sul fatto che è un programma godibile (anche se non è un programma che può piacere a chiunque, come a me) e con Fabbretti sulla fiacca conduzione della Parietti

  5. Non sono per niente d'accordo. Il programma è godibile (in giro c'è molto di peggio), la Parietti non è stata per niente fiacca e basterebbe rimarcare la bella riflessione di Rocco Siffredi per giustificare il senso della trasmissione. Il taglia e cuci del montaggio toglie un po' di spontaneità al tutto e gli "investigatori" non hanno per così dire per il momento brillato (si può ovviamente sempre fare di meglio) ma nell'insieme per quanto mi riguarda la trasmissione è ampiamente promossa.