23
marzo

Faking It: Pino Rinaldi cerca ‘Bugie o Verità’ nei casi di cronaca. Si parte dal delitto di Avetrana

faking it

Faking It (Us Warner Bros. Discovery)

Non sempre la persona che abbiamo davanti dice la verità: a volte è solo grazie al linguaggio del corpo e al tono della voce che riusciamo a conoscere veramente qualcuno. È costruita partendo dalle informazioni che emergono dallo studio del comportamento umano, la serie di true crime di Nove “Faking It – Bugie o Verità?”, condotta dal giornalista e storico inviato di Chi l’ha visto? Pino Rinaldi: da giovedì 23 marzo alle 21:25 (quattro episodi da 70 minuti).

Al fianco di Rinaldi ci saranno la profiler Margherita Carlini (psicoterapeuta e criminologa forense), il listener Felix B. Lecce (esperto in comunicazione forense) e il watcher Diego Ingrassia (esperto in analisi emotivo-comportamentale). I tre esperti insieme esamineranno quattro casi di cronaca nera che hanno un elemento in comune: le persone che nei procedimenti giudiziari sono state ritenute colpevoli degli omicidi continuano a proclamarsi innocenti, anche a distanza di anni.

Si parte con le vicende legate al delitto di Avetrana, il paese del tarantino dove nel 2010 è stata uccisa la quindicenne Sarah Scazzi, una ragazza conosciuta da tutti che, uscita di casa per andare al mare, scompare nel nulla per essere poi ritrovata morta in un pozzo un mese dopo. La legge ha decretato che a ucciderla è stata Sabrina Misseri, sua cugina, con la complicità di Cosima Serrano, sua zia. Ma un paradosso tiene vivo questo giallo: da una parte ci sono le due condannate, che dal carcere continuano a dirsi innocenti, dall’altra c’è un innocente secondo la giustizia, Michele Misseri, lo zio di Sarah, che grida a tutti la propria colpevolezza.

Nelle puntate successive spazio all’omicidio della coppia di fidanzati Trifone Ragone e Teresa Costanzo, uccisi a Pordenone nel 2015, per cui è stato riconosciuto colpevole l’ex coinquilino di lui Giosuè Ruotolo, che tuttora si proclama estraneo ai fatti; al femminicidio nel 2016 a Ravenna di Giulia Ballestri, bellissima moglie dello stimato dermatologo Matteo Cagnoni che – nonostante tre gradi di giudizio abbiano confermato la sua condanna – continua a dirsi innocente; al caso dell’artigiano emiliano Dino Reatti, brutalmente ucciso nel 2012, per cui è in carcere la moglie Sonia Bracciale, che però continua a negare di essere la mandante dell’omicidio.

In ogni puntata Rinaldi tiene le fila della narrazione con la cronaca dettagliata della vicenda, mentre i tre esperti si concentrano sull’analisi delle interviste, testimonianze, intercettazioni ambientali e fotogrammi che riprendono i colpevoli, per studiare il linguaggio verbale e non verbale, la postura, le espressioni, la gestualità dell’omicida e confermare, anche grazie a questa lettura inedita dei fatti, le risultanze processuali.

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