Promossi

8 a Marco Mengoni. Il cantanteavorito non ha scelto la via dell’ospitone preferendo affidarsi ad un coro gospel per la reinterpretazione di Let it be. Un’esibizione corale che gli ha consentito di sprigionare tutta la sua intensità espressiva e lo ha spedito dritto in cima alla classifica della serata.

8 a Giorgia ed Elisa. Le aspettative erano alte, è il risultato è uno dei momenti migliori della serata che dà l’opportunità a Giorgia di mostrare il suo talento nella pienezza senza essere mortificata, come avviene con la gara, da un brano modesto. Avrebbero meritato almeno il podio.

7 alla serata dei duetti del Festival di Sanremo 2023. Quest’anno l’asticella si è alzata confermando la bontà dell’appuntamento, tuttavia ha perso un po’ di fascino. Forse perché non è più una novità, forse perché alcune situazioni appaiono inique o semplicemente perché si è andati in “overbooking”.

7 a Elodie. A DavideMaggio.it, la cantante aveva anticipato che all’Ariston voleva essere puttana. E puttana lo è stata nell’accezione che intende lei e cioè una donna sicura di sè, determinata, spavalda.

6 1/2 a Anna Oxa. Performance riuscita; peccato che in una serata di unioni, rivisitazioni e mash up, lei rimanga confinata nella sua comfort zone, circostanza coerente con chi come lei ha scelto di estraniarsi dalla massa ma che non l’ha aiutata a spiccare.

6 1/2 Ultimo ed Eros Ramazzotti. I fuochi d’artificio promessi non li abbiamo visti e, tra il blasone dell’ospite e il seguito del big, il secondo posto conquistato non desta clamore.

6 + a Chiara Francini. Brava lo è e lo è stata, però più che co-conduttrice sembra aver ricoperto il ruolo di comica. Lo stesso monologo finale sulla maternità ti lascia col dubbio se si riferisca a riflessioni personali o sia una recita.

6 a Ariete e Sangiovanni. Confrontarsi con un mostro sacro a 20 anni, come Battiato, è un’impresa che ha del suicida. C’è da dire però che la coppia funziona, sono freschi, giovani e non convenzionali.

6 a Shari e Salmo. Il debutto sul palco dell’Ariston del cantante sardo è energico vivo e fa si che si porti a casa il risultato. Su Shari continuano le perplessità.

6 a Paola e Chiara. Il duo è in modalità “”ce ripigliamm‘ tutt‘ chell che è ‘o nuost”: il Plastic (nota discoteca milanese amata dai gay). Del resto cimentarsi con altre canzoni, poteva essere troppo ambizioso, meglio fare di necessità virtù.

6 + a Articolo 31 e Fedez. Finalmente Jax ci rammenta chi sono gli Articolo 31, dopo un deludente esordio sanremese. L’apporto di Fedez non l’abbiamo capito.

6 a Lorella Cuccarini e Olly. Momento di spettacolo che all’Ariston funziona sempre con la showgirl che conferma la sua capacità di padroneggiare il palcoscenico.

Bocciati

5 1/2 a Leo Gassman ed Edoardo Bennato. Poca amalgama tra i due che non lasciano il segno.

5 ad Arisa e Gianluca Grignani. Il duetto parte bene poi si perde. “Abbiamo fatto un casino” dice la cantante lucana, probabilmente alludendo alla loro discesa in platea, e ha ragione. La stessa canzone, del resto, si presta poco ad essere eseguita in coppia.

1 alla serata cover che concorre al risultato finale e che prevede l’interpretazione di brani in inglese. Ogni anno lo diciamo e lo ribadiamo anche stavolta: tutto questo non ha senso. Lasciate che il vincitore abbia un premio a sé o un bonus ma non consentite a cover e ospiti di influenzare in questo modo l’elezione del vincitore del Festival della canzone italiana (inedita).

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