22
gennaio

Giancarlo Magalli a Verissimo: «Ho avuto un tumore, sono stato mesi a letto». E sulla Rai: «I miei programmi che hanno dato a qualcun altro sono andati così così. Forse gli converrebbe farmi tornare»

Giancarlo Magalli - Verissimo

Giancarlo Magalli - Verissimo

E’ un Giancarlo Magalli inedito quello apparso, questo pomeriggio, a Verissimo. Ospite di Silvia Toffanin, il conduttore ha parlato del difficile anno appena trascorso, dove è stato colpito da un linfoma che, se non preso in tempo, avrebbe potuto portarlo alla morte. Visibilmente dimagrito, a causa dei 24 kg persi durante il periodo di malattia, l’uomo ha dichiarato che oggi, essendo completamente guarito, sarebbe pronto a tornare in tv, non risparmiando alcune frecciatine.

Interrogato dalla Toffanin, Magalli ha asserito di avere inizialmente sottovalutato i dolori alla milza che, puntualmente, arrivavano ogni sera quando si metteva a letto, a causa di una caduta precedente a cui associava erroneamente tutto quanto. Finché non ha deciso di ‘indagare’:

Quando sono andato a fare degli esami, degli accertamenti, hanno visto qualcosa che non li ha convinti molto. Avevamo messo in preventivo degli ulteriori accertamenti ed è successo, siccome le disgrazie – come si dice – non vengono mai sole, che ho preso un’infezione. Di colpo, un’infezione anche abbastanza seria: febbre a 40, deliri. Meno male che, quando mi è venuta, ero a casa e c’era una delle mie figlie con me, che ha capito che la situazione non era buona. Ha chiamato l’ambulanza, sono stato portato in ospedale, al pronto soccorso, velocemente“.

Ricoverato d’urgenza, con farmaci che “non ho capito mai cosa mi abbiano dato, dei funghi allucinogeni perché avevo delle visioni, vedevo cose che non esistevano“, Magalli ha ammesso che ad un certo punto non riusciva più a controllare le sue azioni. Proprio per questo, in una determinata giornata, si è staccato “tutti i cateteri che avevo addosso“.

Una cosa pericolosa e brutta. Al che, in ospedale, hanno detto: ‘Lo dobbiamo legare a letto’. Io volevo morire all’idea di essere legato a letto. Allora hanno detto: ‘No, lo possiamo evitare però ci vuole qualcuno che lo controlli e non abbiamo personale per poterlo fare’. E lì è successa la prima delle cose belle nella disgrazie: le mie famiglie si sono mobilitate e hanno fatto dei turni di sentinella, praticamente, accanto al mio letto, in ospedale, tutta la notte

ha continuato il conduttore, parlando del sostegno ricevuto dalle due figlie e dalla prima e seconda moglie, che “ora sono dieci volte più care dopo questo sacrificio che hanno fatto, dopo questa dimostrazione d’affetto nei miei confronti“. Parole a cui è seguita un’altra rivelazione:

Poi l’infezione è finita, abbiamo proseguito quelle analisi, quegli accertamenti che erano stati interrotti per l’infezione, ed è venuto fuori che avevo un linfoma. (…) Un linfoma nella zona della milza, davanti alla milza. Il linfoma, come sai, è un tumore, però appartiene ad una categoria di tumori che ha la buona caratteristica che si possono curare. Infatti me l’hanno detto subito: ‘Si cura’. ‘La cura durerà qualche mese, si fa la chemioterapia, però si cura’. E in effetti, l’ho curato. Adesso non ce l’ho più. Sono guarito. Ho ripreso le mie attività normali. (…) Sto facendo un’ultimissima terapia molto breve, molto leggera. Una rifinitura diciamo. Però il linfoma è guarito, è passato. Non c’è più “.

Un travaglio durato circa sette mesi, periodo in cui è stato per la maggior parte del tempo a letto, che l’ha costretto a ricorrere alla fisioterapia. La situazione era, infatti, delicatissima perché, come è stato detto alle sue figlie, “se si cura guarisce, altrimenti tra due mesi se ne va, muore“. Particolare che gli è stato nascosto, con le parenti terrorizzate che affrontavano da sole tutto quanto mostrandogli affetto e vicinanza. Oggi Giancarlo sta bene e sta prendendo sempre meno medicinali. Tuttavia ha scelto di parlare a pochi colleghi della sua malattia per un motivo ben specifico:

Non l’ho detto perché, mi disse Gino Bramieri (anche lui colpito da un tumore, ndDM), Pietro Garinei mi insegnò che quando in questo lavoro si sta poco bene non bisogna raccontarlo in giro. Perché non ti fanno più lavorare. (…) Diciamo che non è che si sono affollati (con me, ndDM). Chi lo sapeva aspettava che mi rimettessi in piedi, chi si è preso i miei programmi aspettava che non mi rimettessi in piedi, probabilmente. Però un po’ di tempo doveva passare“.

Nell’intervista, dove ha potuto avere accanto le figlie Michela e Manuela, Magalli ha infine spiegato in che rapporti è con la Rai:

Pago il canone nella bolletta come tutti noi e aspetto che si facciano vivi. La Rai è la Rai. Insomma, ci lavoro da più di cinquant’anni. La conosco bene, so bene quali sono i limiti della Rai. Quando, tempo fa, dissi che la riconoscenza non era proprio il forte della Rai ero un po’ arrabbiato, però è anche abbastanza vero. Il fatto è che la Rai non è una persona, non è un capo con cui hai un rapporto buono o cattivo. La Rai cambia continuamente. Ti trovi a parlare con persone diverse, ci sono quelle che ti stimano e quelle che non ti stimano, quelle che non vedono l’ora di vederti lavorare e quelli che non vedono l’ora di veder lavorare un altro. Questo lo devi tenere presente come devi tenere presente che è l’azienda in cui ho passato tutta la mia vita“.

Per questo, l’uomo ha svelato a Silvia di aver scritto a Stefano Coletta, il direttore di Rai1, sia per comunicargli di essere “vivo e vegeto” sia per proporgli un suo format nella speranza di poter ricostruire qualcosa, visto che “tutti i programmi che ho lasciato con la malattia gli hanno dati a qualcun altro e sono andati così così, quindi forse gli converrebbe farmi tornare“. Salutati I Fatti Vostri, nella passata stagione Magalli è stato la voce de Il Collegio e ha condotto Una Parola di Troppo (programma passato a La7 col nome di Lingo e la conduzione di Caterina Balivo) nella fascia attualmente occupata da Mia Ceran con Nei Tuoi Panni.

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6 Commenti dei lettori »

1. Pianeta Urano ha scritto:

22 gennaio 2023 alle 19:52

Ancora vuole stare in video, pure in questo stato? Ma la pensione gli fa proprio schifo?



2. Perseo ha scritto:

22 gennaio 2023 alle 20:40

In bocca al lupo a Magallone, ma devo dire che I Fatti Vostri non mi dispiace. Lo vedrei meglio in un programma tipo Reazione a Catena.



3. Paolo ha scritto:

22 gennaio 2023 alle 22:51

Urano, che fossi uno sciacallo si sapeva già, non infierire con chi se l’è vista veramente brutta….



4. ale laq ha scritto:

23 gennaio 2023 alle 09:59

Verissimo mi sta choccando, prima con l’intervista a Suor Cristina e ora con questa esclusiva su Magalli (notizia che non mi aspettavo minimamente). Vengo a scoprire i fatti da Verissimo. Choc



5. controcorrente ha scritto:

23 gennaio 2023 alle 10:26

forse cinico, ma non posso non dare ragione a Urano



6. Maria Cristina Giongo ha scritto:

24 gennaio 2023 alle 14:18

Coraggio, caro Magalli!

Magalli ha sempre fatto e bene, tanta televisione. Il lavoro aiuta molto a guarire, posso capirlo.



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