
8
agosto
Alessia Marcuzzi, dramma sfiorato mentre ingoiava un polipo: «Ho pensato di morire». Salvata dalla moglie di Facchinetti

Alessia Marcuzzi
Ha rischiato di soffocare, è stata salvata dalla moglie del suo ex. Sembra la scena di una commedia, è invece il dramma sfiorato da Alessia Marcuzzi a Londra.
La conduttrice, da novembre su Rai 2 con il nuovo programma Boomerissima, è stata protagonista di una brutta avventura in un ristorante londinese, dove – racconta su Instagram – “stavo mangiando, un pezzo di polipo mi si è bloccato nella trachea“. Sofferenza e panico hanno subito preso il sopravvento:
“Non riuscivo più a respirare, mi sono alzata e ho cominciato a strabuzzare gli occhi e a chiedere aiuto. Paolo e Tommy (il compagno e il figlio avuto con Simone Inzaghi, ndDM) hanno provato a liberarmi dandomi dei colpi sulla schiena, ma nulla. Panico. Ho pensato davvero di morire, non riuscivo più a capire nulla“
confessa la Marcuzzi. A salvarla è stata la moglie del suo ex Francesco Facchinetti, Wilma Faissol, anche loro nella città inglese, che ringrazia pubblicamente:
“Mi ha salvato la vita (…) quando Wilma mi ha preso da dietro e mi ha stretto forte, dandomi un colpo forte sullo sterno verso l’alto. All’improvviso ho sputato quel grosso pezzo che mi bloccava la respirazione e che era rimasto completamente intatto, e ho ripreso a deglutire. Tutto questo nel giro di due minuti davanti a tutte le persone del ristorante che non capivano che cosa stesse succedendo. Mi sono girata, l’ho abbracciata fortissimo e le ho detto commossa: ‘Mi hai salvato la vita. Non lo dimenticherò mai’. E’ vero, non lo dimenticherò mai Wilma”.
Lady Facchinetti – spiega Alessia – “ha fatto il corso di pronto intervento quando studiava in America e ieri ha avuto la prontezza e la capacità di fare la manovra di Heimlich in pochi secondi”. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene, ma la conduttrice si raccomanda di prestare attenzione quando “mangiamo una cosa molto soffice e morbida e non mastichiamo bene, o semplicemente scivola giù perché stiamo parlando”.


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