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maggio

Una Vita: ecco come finisce la soap di Canale 5 (anticipazioni)

I Cattivi di Acacias

I Cattivi di Acacias

Dopo 1483 capitoli (in Italia oggi è stata trasmessa la puntata 1165) sono giunte al termine le storie di calle Acacias. Questo pomeriggio è andata infatti in onda, in Spagna, l’ultima puntata della telenovela Una Vita. Un epilogo, arrivato inaspettatamente, dopo 6 anni di attività, visto che la prima puntata della soap ideata da Aurora Guerra e Miquel Peidro Zaragoza ha visto la luce, su La1, il 15 aprile 2015. A differenza della “cugina” Il Segreto, che è terminata con l’esplosione di Puente Viejo, Acacias 38 (il titolo originale della produzione) ha potuto congedarsi dal pubblico iberico in maniera più gioiosa.

Una Vita: ecco il finale

Come prima cosa, nel finale, hanno fatto ritorno nel rione due personaggi storici: Leonor Hidalgo (Alba Brunet), la figlia di Rosina (Sandra Marchena) e del defunto Maximiliano (Mariano Llorente), e la sarta Susana (Amparo Fernandez), accompagnata dal marito Armando (Antonio Llozano). Se la prima ha annunciato che sarebbe rimasta nel quartiere, dove presto l’avrebbero raggiunta il marito Inigo (Xoan Forneas) e le sue tre figlie, i secondi hanno proposto a Rosina e Liberto (Jorge Pobes) di fare affari con loro.

Il pubblico iberico ha assistito, inoltre, a diversi lieti fine: ad esempio, Felipe Alvarez Hermoso (Marc Parejo) ha deciso di trasferirsi a Ginevra con la nuova fidanzata Dori (Leonor Martin), mentre Pascual (Octavi Pujades) e Hortensia (Amaia Lizarralde), due personaggi ancora inediti in Italia, si sono giurati amore eterno e hanno promesso di sposarsi il prima possibile. Fabiana (Inma Perez Quiros), Servante (David V. Muro) e Casilda (Marita Zafra) hanno vinto alla lotteria: i primi si sono concessi un viaggio, salvo poi decidere di ristrutturare la pensione, la seconda ha deciso nonostante tutto di rimanere al servizio di Rosina e Liberto. Ramon (Juanma Navas) e Lolita (Rebeca Alemany) hanno scelto di andare per un po’ a Cabrahigo per ricongiungersi al piccolo Moncho, ma la donna è sembrata convinta a darsi una nuova opportunità con Fidel (Alejandro Siguenza). Jacinto (Jona Garcia) è diventato invece sindaco del suo paese natale.

Niente possibilità di redenzione per la dark lady Genoveva Salmeron (Clara Garrido), uccisa da un colpo di pistola dal marito Aurelio Quesada (Carlos De Austria), anche lui passato a miglior vita grazie all’intervento del maggiordomo Marcelo (Patxi Santamaría). La donna, dopo aver chiesto inutilmente perdono a Felipe, ha quindi ceduto “idealmente” il posto di cattiva alla figlia Gabriela (Lydia Pavon), che ha preso immediatamente possesso della sua casa e si è messa in contatto telefonico con una non precisata donna Cayetana. Che sia proprio la prima storica dark lady della telenovela, sparita improvvisamente dopo un incendio nella sua casa (e possibilmente viva, dato che il suo corpo non è mai stato ritrovato)?

Diversi flashback hanno quindi riassunto la storia della soap, con i suoi cattivi e le coppie più amate, ma è stato il canto di Bellita Del Campo (Maria Gracia), fresca di onorificenza per la sua attività artistica, a sancire di fatto la fine di tutta la fine delle storie, che hanno tenuto compagnia ai telespettatori per sei lunghi anni. Un finale spensierato e assolutamente non tragico, come i fan della produzione auspicavano da tempo, che ha poi trasportato la narrazione nel futuro, esattamente nel 2022, con i discendenti dei personaggi interpretati dagli stessi attori, tra cui gli eredi di Felipe, Lolita, Casilda, Servante, Rosina e tanti altri. Segno del fatto che la vita nel quartiere è continuata e continuerà in eterno.

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3 Commenti dei lettori »

1. marco ha scritto:

5 maggio 2021 alle 10:41

I gusti sono gusti.

Premesso ciò, ho visto il video sulla soap, pubblicato in questo articolo.
Ecco, mi sono inflitto questa sofferenza e davvero non capisco come possa un prodotto qualitativamente così scadente, essere così tanto seguito.

Ho sofferto per guardare questi 2 minuti di video. Qua Centovetrine era arte, Vivere era opera, Un Posto al Sole è poesia a confronto di questa immondizia (e anche le soap nostrane non è che siano mai state “capolavori di recitazione”).

Ripeto, i gusti sono gusti. Questi sono i miei.



2. Luigi_FI ha scritto:

6 maggio 2021 alle 10:18

Chi guarda le soap lo fa per abitudine. E’ un prodotto creato per fidelizzare il pubblico e ci riesce bene.
Anche se le trame sono spesso bislacche alle persone interessa l’appuntamento.
E cmq non è che tutti i giorni si possa vedere il programma impegnato o la recitazione ermetica di qualche film da cineclub.



3. Roberto ha scritto:

12 giugno 2022 alle 14:51

È troppo facile dare giudizi da sofisticati critici hollywoodiani senza riconoscere le fasi costitutive di una fiction come questa, che prima di tutto è in costume. Ciò vuol dire che a partire dai vestiti, dagli ambienti interni ed esterni, il trucco, le movenze, i modi di dire, tutto va ricostruito e va dato un senso storico, spesso utile allo spettatore più che leggere solo un libro di storia, fatto solo di personaggi famosi e di date. All’interno dello sceneggiato ci sono momenti di vario livello e tono, come il teatro, la farsa, la macchietta, la sequenza filmica. I singoli attori sono apprezzabili per una capacità intrinseca nell’impersonare caratteri, meglio o peggio a seconda del livello di ciascuno. Rispetto anche a produzioni italiane Una vita assorbe per una pausa dove i sentimenti e le emozioni sono semplici e giustapposte. Poi ciascuno sceglie la storia parallela e il personaggio di proprio gradimento.



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