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ottobre

E’ un problema quando sono amari

Antonella Clerici

Antonella Clerici

Per E’ Sempre Mezzogiorno, la detentrice del format Simona Ercolani aveva preannunciato atmosfere alla Ozpetek, il direttore Stefano Coletta un legame con l‘attualità che rendeva indispensabile la presenza di una giornalista, mentre Antonella Clerici aveva lasciato intendere che il modello Prova del Cuoco fosse superato. E, invece, il risultato è una Prova del Cuoco senza prova nello studio della Melevisione. Con buona pace dei Bassetti che, per la serie karma is a bitch, si sono visti cassare il rimunerativo format e nulla hanno potuto fare per rimpiazzarlo.

A pochi giorni dal debutto di E’ Sempre Mezzogiorno, emerge prepotentemente la necessità di ‘ritoccare’ il menù. Non decollano gli ascolti ma soprattutto è il programma in sè a presentare più di una falla. Se qualcuno pensava che Antonella Clerici alle 12 su Rai1 fosse di per sè un format autarchico dovrà rivedere le proprie convinzioni. Al programma manca capacità distintiva; la (sbiadita) gara dei cuochi della Prova dava una bussola ai 90 minuti di diretta. Era il fine ultimo del mix di piacevoli chiacchiere e ricette. Ad E’ Sempre Mezzogiorno non ci si orienta: qual è l’elemento distintivo e attrattivo? Il bosco connota la scenografia ma non certo caratterizza il formato, sembra semplicemente un vezzo per tener fede agli strombazzati proclami estivi. E’ un po’ tutto indefinito come il nome dello scoiattolo (sì, per chi non l’avesse visto la Clerici è affiancata da uno scoiattolo che, insieme alla scenografia, ti fa venire il dubbio che si siano confuse le Fatine Winx con le Fate Ignoranti di Ozpetek).

Si fatica a comprendere, poi, il ruolo dei giochi telefonici: se ci credete non potete usarli come riempitivo. E, se ci credete, forse dovreste sforzarvi di partorire qualcosa che abbia un barlume d’originalità, defininendo meglio lo spazio e, soprattutto, puntando in maniera decisa soltanto su alcuni di essi. Di cattivo gusto, invece, lo spudorato tentativo di cercare il doppio senso a tutti i costi. Antonella Clerici non ha bisogno di diventare un meme per cercare consensi social.

D’altro canto, è anche vero che alcuni momenti potrebbero definirsi col tempo assecondando il principio “ripetizione=fidelizzazione”. La tv della Clerici, dopotutto, è compagnia. Difficilmente però, così facendo, riesci a graffiare, il rischio è di rimanere nel tuo orticello che al momento è assai avaro di frutti. I dati auditel delle prime puntate (ieri il picco negativo) non fanno esultare e, se permettete, vincere (di poco) il confronto con un programma chiuso per bassi ascolti non può essere certo motivo di vanto e soddisfazione. La trasmissione soccombe dinnanzi a Forum mentre deve guardarsi da TG2 e Studio Aperto che l’hanno superata in più di un’occasione. Non dubitiamo che la Clerici possa avere la forza di invertire la tendenza, nel frattempo questi sono i dati:

Settima puntata: 1.417.000  – 12.5%

Sesta puntata: 1.519.000 – 13.3%

Quinta puntata: 1.495.000 – 13%

Quarta puntata: 1.517.000 – 13.8%

Terza puntata: 1.518.000 – 13.7%

Seconda puntata: 1.529.000 – 14.1%

Prima puntata: 1.857.000 – 15.4%



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8 Commenti dei lettori »

1. Marco ha scritto:

7 ottobre 2020 alle 15:36

Post condivisibile solo in parte.
1 – Gli ascolti
Fare un bilancio dopo 7 puntate non ha alcun senso. Per i primi riferimenti bisogna aspettare almeno 2 mesi…
Se poi comunque vogliamo commentare questi dati diciamo che i valori assoluti si sono stabilizzati sul 1,5 milioni di persone e lo share oscilla a seconda delle giornate, ma sono più alti rispetto agli ultimi due anni di prova del cuoco made Isoardi.
2 – Il programma
La formula generale è ottima.
La gente a casa di attualità, interviste ecc ne ha piene le scatole (da questo punto di vista anche la stessa Domenica In sta iniziando a stancare (ascolti in discesa)
3 – I giochi
Effettivamente sembrano sconnessi e un po’ senza senso rispetto a tutto il resto (ok quello dei 5 indizi, quello dei prodotti con una lettera, quello del sgrassa e vinci….ma il numero di foglie dell’albero anche no)
4 – Il ritmo
Antonella aveva detto voleva la calma e la lentezza….Così proprio non è. Diverse ricette vanno chiiuse in fretta perchè poi c’è uno spazio dopo…. Ecco acquisti davvero la calma e la lentezza…. piuttosto invece che 5 ricette al giorno, ne faccia solo 4 ma con calma e con in mezzo qualche chiacchiera….
5 – Le nonne – Alfio
Gran potenziale, poco sfruttati. Il loro ruolo va rivisto e un pochino ampliato
6 – Aspettative
Chiunque desiderava e sognava di vedere tornare Antonella tra i fornelli. Un programma non con la cucina in primo piano sarebbe stato molto triste per tutti i telespettatori suoi fan.
De “La prova del cuoco” (oltre alla conduttrice degli ultimi 2 anni) non funzionava più la gara…. Ma la gara era proprio il format di quel programma (tutto il resto era stato costruito attorno dalla stessa Antonella), quindi rifare quello non aveva senso. Tutto il resto sì.

Buon lavoro Anto e a tutto il gruppo del programma. Qualche piccola modifica ed è perfetto.



2. pietrgaf ha scritto:

7 ottobre 2020 alle 15:47

Il ritocco è un tassativo se si vuol sopravvivere fino a fine anno.
Io dividerei il programma in due parti,
la prima parte in un giro al mercato a parlare con la gente (le sciure Maria per intenderci che possono essere il target della trasmissione), parlare con loro di ricette, degli argomenti di attualità e poi scegliere qualcuno di loro per portarle in studio e cucinare una ricetta nella seconda parte del programma.
Che un dietologo, un medico o nutrizionista accompagni la Clerici nella prima parte, così che mentre si è tra le bancarelle si parla anche dei valori nutrizionali dei prodotti venduti.
Magari introdurre una sorta di reality con delle persone che vogliono mettersi a dieta e di giorno in giorno vedere i miglioramenti seguendo i consigli del programma.
Così si creerebbe un diversivo, altrimenti è la solita prova del cuoco.
Io lo vedrei così il programma del mezzogiorno



3. Laboccadellaverita ha scritto:

7 ottobre 2020 alle 16:48

Concordo con pietrgaf.
Il programma si dovrebbe aprire a mondi interconnessi con la cucina.
Nel programma dovrebbero esserci massimo tre ricette e piu rubriche che possano attirare l attenzione del pubblico.
Manca ad esempio uno spazio dedicato agli orti urbani, si potrebbe parlare della cucina degli avanzi, far conoscere lo street food e le produzioni artigianali tornate molto di moda.
Ora come ora è solo un programma a cui hanno cambiato nome e conduttore lasciando il contenitore, ma dopo 20 anni c e bisogno di linfa



4. Mario ha scritto:

7 ottobre 2020 alle 18:24

Condivido l’analisi di Davide Maggio.it è un programma troppo indefinito giochi telefonici pesanti il pubblico non è più abituato la scenografia non può essere il punto di forza della trasmissione paradossalmente manca proprio la gara magari non la gara banale e buonista di prima ma una gara all’ultimo sangue tipo Masterchef. Buone le idee di Pietrgraf anche se in tempi di virus andare al mercato potrebbe essere un problema e il reality sulle persone a dieta potrebbe funzionare allungando il programma di mezz’ora migliorerebbe lo share, potrebbe chiamare la Lambertucci una vera esperta. Gli ascolti non sono buoni forse Raiuno ha pensato che il format fosse la Clerici ma ahimè si stanno accorgendo che non è così e poi Forum farà sempre più share per la maggiore durata, penalizzata dalla concorrenza interna dei I Fatti Vostri che si rivolge allo stesso target della Clerici e fa comunque un ottimo 7-8 di share.



5. Giuseppe Stigliano ha scritto:

7 ottobre 2020 alle 18:34

In effetti, guardandolo si ha la sensazione che si tratti di un programma senza un format ben definito: le ricette sono troppe e raccontate in maniera molto veloce, le due signore sedute (la più anziana è solo seduta e interviene poco!) sono elementi scenografici, ed invece sarebbe bello si alternassero le nonne d’Italia a proporre le ricette dei propri luoghi, interagendo con Antonella; inutile la figura di Alfio: avrei preferito dei video collegamenti con i mercati del mattino, le incursioni nelle case degli italiani e cucinare in diretta e a sorpresa con loro, consumando gli avanzi del frigo o delle dispense, collegarsi con un nutrizionista, consigli per le ricette per le grandi occasioni, le interviste no, perchè chi la precede e chi la segue ne fanno già troppo, consigli per lo street food, per gli acquisti e le varietà dei prodotti in base alla stagioni, l’utilizzo dei social per far interagire anche i single o gli universitari che cucinano veloci conj un gioco social e non la riedizione dei giochi della Carrà. E’ sbagliato pensare di riproporre, a distanza di oltre 30 anni, ciò che andava bene nell’83/84. I tempi sono cambiati, i programmi tv devono adeguarsi. La scenografia poi? Inutile e troppo preponderante: sarebbe stato più giusto, quando è mancata l’idea della Casa nel bosco, riversarsi su qualcosa di più moderno.



6. Luisa ha scritto:

7 ottobre 2020 alle 19:52

Il programma é vecchio. Così come é vecchio lo stile di Antonella, attaccata e rimasta nello stile anni 90. Uno stile lento e pesante, come le vecchie case moderne con la moquette. Il pubblico di riferimento sono praticamente solo le “sciure” intorno ai sessanta in su. E questo modo di parlare da fata turchina cozza con il tema delle ricette. Siamo sinceri, l’unico periodo in qui la Clerici aveva ascolti più alti era quando il giovane ex-compagno Eddi portava idee moderne e con un buon ritmo e faceva parte degli autori.
E Antonella sembra già aver ripreso il suo ritmo stanco ma frettoloso tra una ricetta e l’altra. Ci vuole più preparazione e non basta appoggiarsi al fatto di aver fatto questa trasmissione per vent’anni. Fare una trasmissione alla caciara non basta.
Il tanto acclamato bosco sta lì dietro e non viene calcolato. Potrebbe farcelo scoprire con un collegamento tra funghi e frutti e piante da scoprire, anche quelle medicinali.
E per finire cara Antonella, il pubblico queste sgomitate e sgambette non le perdona.



7. Ale ha scritto:

8 ottobre 2020 alle 08:53

Poi non si capisce perche’ per forza a mezzoggiorno ci deve essere un programma di cucina.
Sono passati 20 anni dalla prova del cuoco, non sarebbe ora di cambiare??
Si parlava tanto di un programma stile Pronto Raffaella, ma guardarsi qualche puntata di quel programma o parlare con uno dei suoi autori, Magalli, costava tanta fatica?? In questo modo ci si sarebbe fatta un’idea di come impostare il tutto invece di fare una replica della Prova del cuoco senza gare.
Vuoi cucinare, bene lo puoi fare ma per 10/15 minuti e non per oltre 1 ora; vuoi riportare i giochi? bene ma lo fai in maniera organizzata e ordinata non li usi come tappabuchi.



8. Raffaele ha scritto:

9 ottobre 2020 alle 15:20

LO STATO MANDA IN ONDA QUESTO PROGRAMMA SENZA DISTANZIAMENTO TUTTI VICINI CHE CUCINANO SENZA GUANTI Nè MASCHERINA. E’ UN BRUTTO ESEMPIO CHE DA’ LA RAI/STATO PER LA PANDEMIA CHE STA AUMENTANDO IN ITALIA GIORNO DOPO GIORNO.



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