Per E’ Sempre Mezzogiorno, la detentrice del format Simona Ercolani aveva preannunciato atmosfere alla Ozpetek, il direttore Stefano Coletta un legame con l‘attualità che rendeva indispensabile la presenza di una giornalista, mentre Antonella Clerici aveva lasciato intendere che il modello Prova del Cuoco fosse superato. E, invece, il risultato è una Prova del Cuoco senza prova nello studio della Melevisione. Con buona pace dei Bassetti che, per la serie karma is a bitch, si sono visti cassare il rimunerativo format e nulla hanno potuto fare per rimpiazzarlo.
A pochi giorni dal debutto di E’ Sempre Mezzogiorno, emerge prepotentemente la necessità di ‘ritoccare’ il menù. Non decollano gli ascolti ma soprattutto è il programma in sè a presentare più di una falla. Se qualcuno pensava che Antonella Clerici alle 12 su Rai1 fosse di per sè un format autarchico dovrà rivedere le proprie convinzioni. Al programma manca capacità distintiva; la (sbiadita) gara dei cuochi della Prova dava una bussola ai 90 minuti di diretta. Era il fine ultimo del mix di piacevoli chiacchiere e ricette. Ad E’ Sempre Mezzogiorno non ci si orienta: qual è l’elemento distintivo e attrattivo? Il bosco connota la scenografia ma non certo caratterizza il formato, sembra semplicemente un vezzo per tener fede agli strombazzati proclami estivi. E’ un po’ tutto indefinito come il nome dello scoiattolo (sì, per chi non l’avesse visto la Clerici è affiancata da uno scoiattolo che, insieme alla scenografia, ti fa venire il dubbio che si siano confuse le Fatine Winx con le Fate Ignoranti di Ozpetek).
Si fatica a comprendere, poi, il ruolo dei giochi telefonici: se ci credete non potete usarli come riempitivo. E, se ci credete, forse dovreste sforzarvi di partorire qualcosa che abbia un barlume d’originalità, defininendo meglio lo spazio e, soprattutto, puntando in maniera decisa soltanto su alcuni di essi. Di cattivo gusto, invece, lo spudorato tentativo di cercare il doppio senso a tutti i costi. Antonella Clerici non ha bisogno di diventare un meme per cercare consensi social.
D’altro canto, è anche vero che alcuni momenti potrebbero definirsi col tempo assecondando il principio “ripetizione=fidelizzazione”. La tv della Clerici, dopotutto, è compagnia. Difficilmente però, così facendo, riesci a graffiare, il rischio è di rimanere nel tuo orticello che al momento è assai avaro di frutti. I dati auditel delle prime puntate (ieri il picco negativo) non fanno esultare e, se permettete, vincere (di poco) il confronto con un programma chiuso per bassi ascolti non può essere certo motivo di vanto e soddisfazione. La trasmissione soccombe dinnanzi a Forum mentre deve guardarsi da TG2 e Studio Aperto che l’hanno superata in più di un’occasione. Non dubitiamo che la Clerici possa avere la forza di invertire la tendenza, nel frattempo questi sono i dati:
Settima puntata: 1.417.000 – 12.5%
Sesta puntata: 1.519.000 – 13.3%
Quinta puntata: 1.495.000 – 13%
Quarta puntata: 1.517.000 – 13.8%
Terza puntata: 1.518.000 – 13.7%
Seconda puntata: 1.529.000 – 14.1%
Prima puntata: 1.857.000 – 15.4%
1. Marco ha scritto:
7 ottobre 2020 alle 15:36