Di assurdità e di ipocrisie compiute in nome del politicamente corretto ne abbiamo viste tante. E tante ancora ne vedremo, purtroppo. Questa però è destinata a fare scuola, a scalare le classifiche dell’idiozia: la nuova piattaforma di streaming HBO Max ha rimosso dal proprio catalogo ‘Via col vento’, film cult del 1939 vincitore di otto premi Oscar. Il motivo? La pellicola, ambientata nelle piantagioni di Tara durante la Guerra di secessione americana, conterrebbe contenuti razzisti e pregiudizi nei confronti dei neri.
La surreale decisione della piattaforma è arrivata a seguito alle proteste antirazziste scaturite dal caso di George Floyd, l’afroamericano morto dopo il violento arresto da parte di quattro poliziotti bianchi. In particolare, la scelta è stata presa dopo che John Ridley, co-sceneggiatore del film 12 anni schiavo, aveva invitato HBO Max a rimuovere la pellicola per il suo presunto razzismo.
La censura di Via col vento a ’soli’ 80 anni dalla sua uscita, non solo ci sembra una gran cavolata ma ci ricorda anche alcuni periodi bui della storia in cui alcune opere letterarie e cinematografiche venivano bandite con il sospetto di veicolare contenuti sconvenienti o ostili alla dittatura di turno. Nel caso specifico, risulta insensato il collegamento tra la storica pellicola ed i deprecabili episodi di razzismo che purtroppo si verificano ancora in America e nel mondo.
“Via col vento è un film del suo tempo e che raffigura alcuni pregiudizi etnici e razziali che erano, disgraziatamente, dati per assodati nella società americana. Queste descrizioni razziste erano sbagliate allora come ora e abbiamo pensato che mantenere questo titolo senza una spiegazione e una denuncia di quelle descrizioni sarebbe stato irresponsabile“
ha spiegato a un portavoce di HBO Max al sito Variety, precisando che il film tornerà disponibile nel catalogo con “una discussione del suo contesto storico e una denuncia di quelle descrizioni“. Una toppa persino peggiore del buco, da leggersi come il tentativo – non privo di ipocrisia – di mediare i contenuti del film pur senza modificarli. L’operazione di maquillage culturale sottende inoltre l’avvilente idea che il pubblico non sia in grado di contestualizzare il film in questione e di guardarlo per quello che è.
La discutibile scelta, peraltro, potrebbe anche creare un pericoloso precedente: la cinematografia, infatti, è piena di film ormai datati che riflettono i pregi ed i limiti della loro epoca. Alcune battute ed altrettanti atteggiamenti un tempo considerati normali, oggi non lo sono più ed è naturale che sia così. Ma il rullo compressore del politicamente corretto non tiene conto di questo e appiattisce tutto. Mai avremmo pensato che guardare Via col vento (senza qualcuno che ce lo spiegasse) potesse essere un atto sovversivo.
1. vinny ha scritto:
10 giugno 2020 alle 20:24