3
agosto

Massimo Giletti debutta a La7: «Questa rete mi dava più certezze di libertà di racconto. Il servizio pubblico lo si può fare ovunque»

Massimo Giletti, TgLa7

Il debutto di Massimo Giletti a La7 non poteva che passare dal tg di Enrico Mentana. Stasera, 3 agosto, durante l’edizione delle 20 condotta da Francesca Fanuele, il presentatore de L’Arena e nuovo acquisto di casa Cairo si è mostrato per la prima volta al pubblico della rete terzopolista dopo il suo addio alla Rai. In diretta, Giletti ha accennato al suo nuovo progetto televisivo per l’autunno, ma soprattutto ha parlato della sua rottura con il servizio pubblico

Son venuto a cercare una nuova strada, che però parte da quella forte che ho appena lasciato. La7 mi dava più certezze di libertà di racconto, di narrazione. Credo che il servizio pubblico si può fare ovunque e per me fare servizio pubblico significa raccontare quello che vive un paese, senza aver paura, denunciando cosa non funziona ed esaltando la qualità di tanta gente che lavora, anche moltissimi politici. Mi han dato l’etichetta di populista, ma quando ti attaccano dandoti del populista vuol dire che la politica non vuol cambiare. L’importante è non essere ideologici nell’approccio

ha affermato Giletti al TgLa7. Nel suo intervento in diretta, il conduttore ha anche accennato – non senza una punta di polemica – all’interruzione del suo rapporto con la Rai.

Per la Rai provo un grande amore, son cresciuto in quella azienda e ho incontrato persone straordinarie. Poi è chiaro che quando arriva un Direttore Generale e impone la sua linea, o la accetti oppure ti alzi e te ne vai. Io credo che nella grande libertà che ha un Direttore Generale di imporre la linea c’è anche la libertà di un conduttore di decidere che la propria libertà non può essere comprata da niente

ha dichiarato. Poi, imbeccato dalla conduttrice del notiziario, l’anchorman brizzolato ha fatto riferimento alla questione audience e scagliato la frecciatina:

Qualcuno un domani dovrà dire ai 4 milioni di spettatori, e non a me che me ne devo fare una ragione, la verità, perché pagano il canone. La media dell’Arena nelle prime due ore era del 21.2%, uno dei più grandi successi di un prodotto interno Rai“.

Nessun riferimento, per ora, ai dettagli del suo futuro impegno su La7. Interpellato sull’argomento, l’ex conduttore Rai ha svicolato, precisando:

Da settembre parliamo di orari e di luoghi. Adesso per me è importante fare la squadra di lavoro, che devo ringraziare perché son rimasti tutti con me. Vuol dire che nei momenti difficili le persone vere escono“.

Con la presentazione al TgLa7, ormai assurto al ruolo di salone d’onore di casa Cairo, l’avventura di Giletti su La7 è ufficialmente iniziata.

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7 Commenti dei lettori »

1. Felicity ha scritto:

4 agosto 2017 alle 09:53

La Rai si fa scappare Giletti ma premia la Parodi affidandole Domenica In,nonostante ovunque vada fa ascolti miseri !



2. Rox ha scritto:

4 agosto 2017 alle 13:30

Mo’ per mostrarsi in prima file a Sanremo, il povero Giletti dovrà pagare. Facciamo una colletta per lui?



3. Nina ha scritto:

4 agosto 2017 alle 13:54

Ha ragione Giletti, servizio pubblico lo si può fare dovunque. Infatti Mario Giordano, Paolo Del Debbio e tutta la redazione di Rete4 lo fa.



4. Tv ha scritto:

4 agosto 2017 alle 14:51

Rai è dittatura e pieno di Raccomandati.



5. marco b ha scritto:

6 agosto 2017 alle 10:00

@nina beh. I programmi di rete4 sono di servizio pubblico? Forse è il caso che si guardi i programmi della tv svizzera per capire cos’è servizio pubblico.



6. Rosa ha scritto:

6 agosto 2017 alle 12:15

Ma il DG della Rai non dovrebbe tener conto del parere degli ascoltatori (cioè dell’audience), visto che paghiamo il canone? Il DG della Rai non è l’equivalente di un direttore di un’azienda privata, ma un alto dirigente al servizio di una platea di milioni di telespettatori. La rubrica di Gilletti (L’Arena) era gradevolissima e mi seccherà molto doverla vedere in un altro canale. Non è affatto vero che il conduttore tendesse a influenzare gli ascoltatori e questi dirigenti pubblici devono smetterla di considerarci un “popolo bue”, come diceva Giolitti. Noi siamo in grado di capire e giudicare, con le solite rare eccezioni, purtroppo, come dimostra qualche commento scemo che si legge anche in questo spazio.



7. Nina ha scritto:

7 agosto 2017 alle 15:30

Marco b: mah non so cosa facciano sulla TV svizzera, ma fare informazione vera è servizio pubblico. La redazione di Rete 4 la fa.



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