15
maggio

RAI, Servizio Privato: che la TV pubblica sanzioni le pubbliche lagne degli artisti su rinnovi contrattuali e ‘coinvolgimenti palinsestuali’

Massimo Giletti

Massimo Giletti

Prima Fazio, adesso Giletti. Con una differenza: il primo lo ha fatto al Festival della TV, il secondo all’interno della trasmissione che conduce ogni domenica. Non c’è niente da fare, quando c’è di mezzo il portafoglio e, più in generale, il futuro professionale, gli “artisti” sono fuori controllo. In un duplice senso: non riescono a controllarsi e non vengono controllati.

E si, siamo d’accordo, è una professione perennemente precaria e, soprattutto in Rai, soggiace a discipline che spesso e volentieri poco hanno a che fare con merito e rendimento. Ma la precarietà è così lautamente remunerata che le ‘pubbliche lagne‘, già di per sè poco nobili e molto fastidiose, quando vengono messe in atto nei programmi condotti dai ‘lagnanti’ risultano davvero nauseabonde.

Un utilizzo privato del mezzo che raggiunge il suo picco massimo nel mese di Maggio, in odor di palinsesti autunnali. In sostanza, senza riferirci ai casi specifici, si è soliti lanciare dei “pizzini” in due occasioni precise: la scadenza del proprio contratto o la messa a punto della programmazione per la stagione televisiva successiva. L’obiettivo è uno solo, anzi duplice: giocare al rialzo per il rinnovo contrattuale paventando ‘traslochi‘, spesso inesistenti, su altre reti oppure allertare l’azienda – senza mai farlo esplicitamente – di possibili conseguenze (legali) in caso di mancate riconferme, sciorinando meriti e ascolti.

E se qualcuno ha, almeno, il buon gusto – sempre che di buon gusto possa parlarsi – di farlo a mezzo stampa, c’è chi pensa bene di utilizzare il programma che conduce per rendere pubbliche le proprie rimostranze, coinvolgendo il pubblico in questioni private che non lo interessano. Che la Rai intervenga e sanzioni comportamenti del genere perchè il servizio pubblico non si trasformi in servizio privato!

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7 Commenti dei lettori »

1. Mauro ha scritto:

15 maggio 2017 alle 13:24

Grande Davide! Ben detto!



2. Luca ha scritto:

15 maggio 2017 alle 13:53

Che poi come se ci fosse la fila delle televisioni per accaparrarsi un Fazio o un Giletti
Sono tutti bluff
ma per favore …



3. Giovanni ha scritto:

15 maggio 2017 alle 14:21

Servizio pubblico? Ma quando mai…..



4. Gianni ha scritto:

15 maggio 2017 alle 14:26

Si sentono tutti insostituibili!
Un bango di umiltà non gli farebbe male e visto che non sanno farselo da soli (il bagno) sarebbe il caso che glielo facessero gli altri con un bell’annetto o più lontani dagli schermi.
Quando si accorgeranno che possono essere sostituiti benissimo e che in certi casi gli ascolti aumentano anche faranno di tutto per tornare a lavorare per paura di essere “fatti fuori” dalle nuove leve!
Quelle stesse nuove leve a cui impediscono di crescere per paura!

Della demagogia becera e ruffiana del Giletti attuale poi ne faremmo tutti a meno!
Ieri si è praoccupato di dire “non voglio passare per demagogo” per poi subito uscirsene con una quintalata di demagogia da bart dello sport da far cambiare canale a chiunque.



5. Max Auditel ha scritto:

15 maggio 2017 alle 17:22

PAROLE SANTE!!!!



6. aleimpe ha scritto:

15 maggio 2017 alle 17:47

Ma le trasmissioni di Rai 1 non possono collaborare il TG di rete, ma con il TGR ?



7. controcorrente ha scritto:

15 maggio 2017 alle 20:07

ricordiamoci cosa successe a fine anni ‘80 quando nel giro di 3 settimane rai1 perse Baudo-Carra’ e Bonaccorti.. sembrava la fine..Dopo pochi mesi una delle stagionidi maggior successo della Rai.. ma gia’ allora era la prassi rinnovare.. un programma dopo 2 anni era obbligo cercare un cambio di conduzione.. Magari questi se ne andassero davvero !!!!



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