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Principe Libero: al via le riprese della fiction su Fabrizio De Andrè

di Gabriele Pendola

13/03/2017 - 11:55

Principe Libero: al via le riprese della fiction su Fabrizio De Andrè
marinelli de andrè
Luca Marinelli sarà Fabrizio De Andrè

Da Rino Gaetano a Domenico Modugno e Dalida: ora è il turno di Fabrizio De Andrè. La settimana scorsa sono iniziate a Genova le riprese del film tv per Rai1, Principe Libero, biopic sulla vita del cantautore.

Il titolo della pellicola è un omaggio alla citazione di Samuel Bellamy, presente sulla seconda di copertina dell’album Le Nuvole, che racchiude successi come Don Raffaè. A vestire i panni di Faber (il soprannome con cui l’aveva ribattezzato l’amico d’infanzia Paolo Villaggio), è stato chiamato Luca Marinelli, David di Donatello come miglior attore non protagonista per Lo chiamavano Jeeg Robot. Il ruolo di Dori Ghezzi, invece, è stato affidato a Valentina Bellè, la quale ha recentemente prestato il volto a Lucrezia Tornabuoni nella fiction I medici. Il padre di Fabrizio avrà il volto di Ennio Fantastichini.

La fiction, sarà trasmessa da Rai1 tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018, ed è prodotta dalla Bibi Film. Dopo aver girato negli storici quartieri di Boccadasse, Spianata Castelletto e nella zona del porto di Albaro, nei prossimi giorni la troupe si trasferirà nell’entroterra ligure, per poi spostarsi a Roma e successivamente in Sardegna. La storia racconterà, in ordine cronologico, la vita del cantautore da giovane (un bambino genovese interpreterà il personaggio da piccolo), i suoi primi passi nel mondo della musica, la famiglia e la carriera, passando anche per una delle pagine più cupe come quella del rapimento -datato 1979- insieme alla futura moglie, da parte dell’Anonima Sequestri, durato qualche mese, fino al giorno del rilascio con riscatto. La sceneggiatura è stata scritta da Francesca Serafini e Giordano Meacci, la regia è di Luca Facchini.

Già dal 2015 era nell’aria la ricostruzione della vita di uno dei più grandi esponenti della cosiddetta “scuola genovese” (insieme a Lauzi, Bindi e Tenco) ma solo ora il progetto è partito, a diciotto anni di distanza dalla sua scomparsa. Nel frattempo, a lui sono state dedicate strade, piazze, parchi e scuole, oltre ad essere approfondito e studiato su numerose antologie di letteratura, tra i poeti di spicco della seconda metà del novecento.

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