Mai telepromozione fu più adeguata. Parlo di quella dei materassi Dorelan che hanno pensato bene di sponsorizzare il “nuovo” show della domenica di Raiuno con una lungimiranza quasi profetica, degna di Nostradamus. Proprio un materasso, infatti, è ciò che serve durante la visione di Grazie a Tutti.
Prendi uno studio televisivo, preferibilmente il mitico Delle Vittorie in Roma, affidati ad una scenografia decisamente minimal, aggiungi una suggestiva fotografia e metti al centro del palco uno dei mostri sacri dello spettacolo italiano. Questa è, secondo Ballandi, la formula migliore per mettere in piedi uno show degno di questo nome; e l’intuizione è senza dubbio la migliore. Ma da un po’ di tempo a questa parte, i mostri sacri di turno dell’italico showbiz cedono piano piano il passo alle cariatidi, seppur celeberrime, del panorama catodico nostrano. E poco importa che le cariatidi sappiano intrattenere, presentare o condurre, basta che a calcare il palco ci siano dei nomi di richiamo che risveglino la suggestione amarcord dei bei tempi che furono e il gioco sarebbe fatto.
Questa volta è stato il turno, l’ennesimo, di Gianni Morandi, quello che, per intenderci, era dovuto ricorrere ad uno smutandato monologo per poter contrastare le buste di Maria De Filippi ed essere… Uno di noi! Fortunatamente c’era Alessandra Amoroso ma se qualcuno ha pensato che potesse trattarsi di una transizione, che tanto va di moda, tra il vecchio e il nuovo, credo debba ricredersi. Grazie a Tutti è uno show banale, lento e soprattutto privo di qualunque contenuto ma condito da ottima musica.
Ed ecco il punto. E’ inutile che vogliano far proporre a Morandi dei monologhi in salsa celentano e si scommetta su un cantante per intrattenere il pubblico per oltre due ore di spettacolo. Diverso sarebbe stato il caso se Morandi avesse rappresentato l’ “elemento musicale” del programma, ma per portare avanti uno show serve ben altro. Dell’altro che, probabilmente, in Italia non c’è o meglio non c’è più.
E a poco vale chi sarà pronto a parlare di “programma garbato”, “toni non accesi” o “clima disteso” perchè ad essere disteso (sul materasso) è stato qualunque telespettatore dotato di un pizzico di senso critico e amante della buona televisione.
1. lukas88 ha scritto:
9 novembre 2009 alle 15:28