E’ partito come un giallo ma a poco a poco, chiarito (o quasi) il movente, è sfociato nell’ennesima polemica rimbalzata sui social. Parliamo del caso Jarvis, la band selezionata come concorrente a X Factor 2016 (qui tutti i concorrenti) che poi ha deciso di rinunciare al programma lasciando il posto, nella squadra di Alvaro Soler, ai Soul System.
Da ieri, giornata messa in onda dell’ultima puntata prima dei live, c’è stato un gran congetturare in rete sul perché i quattro abbiano preso una decisione del genere. La produzione del programma ha parlato, tramite Alessandro Cattelan, di “motivi personali” e i Jarvis hanno ribattuto — con un post su Facebook subito rimosso — che non si tratta di “motivi personali”: “faremo chiarezza sul perché ci è stato impedito di continuare“.
A chiarire ci ha pensato il loro manager Larsen Premoli. Al Sole 24 ore, l’uomo ha dichiarato:
“I ragazzi sono stati contattati perché avrebbero dovuto recarsi in Sony il primo agosto, per firmare un contratto di esclusiva con la major per cinque anni. E la pubblicazione non sarebbe stata automatica: in caso di eliminazione, la casa discografica avrebbe avuto 45 giorni di tempo per esercitare un’opzione di un altro anno e tenerli bloccati. In più, dal momento che il programma ha Yamaha come sponsor tecnico e i Jarvis sono legati con contratti di endorsement ad altri produttori di strumento, ci chiedevano di rescindere da tutte le partnership esistenti. Noi abbiamo chiesto altro tempo per decidere, ma non ci è stato concesso. A quel punto abbiamo respinto la proposta. Noi non volevamo più saperne di prendere parte al programma. Si è arrivati a un carteggio tra i rispettivi studi legali”.
Non si è fatta attendere la risposta di Sony Music che, tramite le parole del suo presidente Andrea Rosi all’Ansa, ha puntualizzato:
“Tutto questo è paradossale. Da sempre, a tutela della professionalità dello show e dei ragazzi che partecipano, ai dodici concorrenti che approdano al live, non solo al vincitore, viene chiesto di firmare un contratto con noi. Regole precise e note a tutti, e uguali in tutti i Paesi in cui viene trasmesso X Factor. In dieci anni non si è mai lamentato nessuno. Se qualcuno non vuole firmare è libero di andarsene e i Jarvis semplicemente non hanno voluto sottoscrivere il contratto. Non imprigioniamo nessuno: chi vuole può rinunciare ma senza strumentalizzazioni”.
Sony non ha tutti i torti quando dice che le regole di X Factor (almeno una parte) sono note e anche se non lo fossero, e si trattasse di condizioni realmente penalizzanti per i giovani artisti, ci si chiede se – per fortuna o purtroppo – non sia questo il prezzo da pagare per il successo.
1. kalinda ha scritto:
21 ottobre 2016 alle 20:41