“A pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca” avranno pensato i telespettatori più attenti di fronte alla quinta puntata del Grande Fratello VIP. Il ritorno nella casa di Pamela Prati, squalificata la scorsa settimana, deve aver incuriosito e insospettito chi ‘mastica’ un po’ di linguaggio televisivo e ha l’occhio abituato alle dinamiche del piccolo schermo.
A memoria non era mai successo che ad un concorrente squalificato venisse restituita la gloria del rientro in casa, un blocco della puntata in diretta, la possibilità di essere in studio tra gli eliminati, sopratutto se tra i motivi dell’eliminazione figurano proprio dissapori aperti con la produzione e anche vociferati insulti (seppur smentiti successivamente) ai danni della conduttrice. Diventa legittimo chiedersi quanto ci sia stato di ‘genuino’ nella squalifica della showgirl sarda e sospettare che tutta la querelle fosse concordata per porre fine ad una ‘reclusione’ mediatica diventata indigesta, più per i diretti interessati che per i telespettatori.
Nelle ore immediatamente successive all’eliminazione alcuni siti di gossip sostenevano che Pamela (rassicurata dalla produzione che non avrebbe perso un centesimo del suo cachet) avesse iniziato la messinscena, calcando la mano sugli atteggiamenti insofferenti, fino al grande show da diva andato in onda nella puntata di lunedì scorso. Ma furono prese come quello che erano: voci di corridoio, soffiate, gossip.
Il consueto embargo degli squalificati, che notoriamente perdono anche il diritto alle ospitate post – uscita, però crolla subito, iniziando a seminare sospetti: Paola Pireddu infatti ha impreziosito il salotto pomeridiano di Silvia Toffanin con un’intervista fiume nel suo Verissimo. Il clima è quello della redenzione e del ‘volemose bene’, così tanto da culminare con la pace tra Pamela a Alfonso, fino a pochi giorni prima apostrofato come un ‘opinionista che dice tante cazzate’. Il percorso di beatificazione di Santa Pamela da Ozieri sembrava appena iniziato.
Come se non bastasse, l’esigenza di promuovere la nuova puntata Bring The Noise ha spinto Italia 1 a diffondere uno spot completamente dedicato all’ospitata di Pamela Prati, che viene introdotta dallo speaker ‘direttamente dal Taxi’. Il tormentone continua a funzionare, ed è trasversale a tutte le reti. Funziona così bene che per movimentare un minimo una puntata del GF Vip insapore come quella di ieri sera, gli autori decidono di marciare sull’accaduto: con la scusa della solita resa dei conti successiva all’eliminazione, Pamela fa il suo ritorno in pompa magna nella casa, accompagnata da una fanfara di dodici taxi. L’indignazione per i modi da star lascia il passo alla ‘messa in scena’ che demolisce e ridicolizza proprio lo stesso episodio, depotenziandolo della gravità che solo sette giorni prima sembrava insormontabile e imperdonabile.
L’amarezza della squalifica, le stoccatine alla conduttrice, gli insulti all’opinionista, le arie da ultima grande Diva, tutto cancellato. Il tormentone del taxi ha funzionato così bene e va spremuto fino alla fine, anche sul web dove l’hashtag #untaxiperpamela ha tenuto banco per giorni. Non importa che la credibilità del programma e della produzione stessa ne escano minate sia in termini di autorevolezza e trasparenza. Clemente Russo destinato all’oblio, Pamela Prati mattatrice della serata.
Allora è quantomeno naturale interrogarsi su quanto di vero ci fosse sullo ’strano caso’ di Pamela Prati. Premesso che dopo quindici anni di reality è naïf e sciocco credere che anche il trash e la realtà non siano leggermente sceneggiati (sopratutto se si parla di personaggi che fanno spettacolo di professione), è auspicabile comunque preservare e mantenere una parvenza di verità, di genuinità, una ritualità che salvi le apparenze e non provochi una fastidiosa ‘sospensione dell’incredulità’ e la sensazione così sfacciata di essere stati presi in giro sin dall’inizio.
1. Guasta Feste ha scritto:
18 ottobre 2016 alle 18:42