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ottobre

VIRUS: NICOLA PORRO CANTA FUORI DAL CORO. IL SUO TALK E’ DI LOTTA E DI GOVERNO

Nicola Porro, Virus

Il contagio è avvenuto anche ieri sera. A propagare il Virus dagli schermi di Rai2 è stato Nicola Porro, untore abile e ormai particolarmente a suo agio davanti alle telecamere. “Dobbiamo capire che oggi l’Italia ha un alleato ed è la Russia” ha affermato il conduttore in apertura, inoculando nel pubblico una prima dose di anticonformismo. Di lì a poco sarebbe partito un dibattito vivace e costruito per sottrazione (pochi ospiti con opinioni nette), secondo una formula ormai collaudata, facile da gestire e caratterizzata da una doppia identità. Quella di lotta e di governo.

Analizzando il Virus al microscopio, infatti, abbiamo notato la sua duplice natura: da una parte esso si distingue per una sana idiosincrasia ai luoghi comuni e al politicamente corretto, dall’altra invece mantiene un profilo più formale e conserva l’etichetta da servizio pubblico. Aspetti complementari, che prevalgono l’uno sull’altro a seconda delle puntate. E’ evidente, però, che a noi piaccia maggiormente la pars destruens, quella con cui Virus prova a cantare fuori dal coro. E a differenziarsi (anche culturalmente) dai competitor.

Ieri sera, ad esempio, il programma ha parlato di terrorismo e ondate migratorie ospitando – tra gli altri – Edward Luttwak, uno che non le manda a dire. “L’Islam è illiberale di sua natura” ha tuonato il politologo all’interno di un confronto aperto e senza buonismi. Nelle scorse settimane, Virus aveva affrontato il medesimo argomento con il Ministro della difesa Roberta Pinotti e in quel caso i toni erano stati più istituzionali. La seconda parte della puntata di ieri è stata riservata ad un ‘Corpo a corpo’ frizzante, ma in parte prevedibile, sul sindaco Marino.

Ad arricchire la trasmissione ci sono i fact checking di Pagella politica, strumento da annoverare tra gli aspetti positivi e funzionali. Da promuovere anche Retrovirus, l’anteprima che Nicola Porro e Greta Mauro curano sul web poco prima della diretta tv. Meno riuscita, invece, l’interazione coi social, la cui capacità di rappresentazione della realtà è sempre piuttosto arbitraria e quindi poco dirimente ai fini del dibattito.

Le parti più virali del programma?  Sono l’inizio e la fine. Ad aprire la trasmissione è infatti Vittorio Sgarbi, che Virus ha avuto il merito di riportare in tv in qualità di critico d’arte ed editorialista allo stesso tempo. Il suo ‘Sgarbo’ settimanale riserva sempre qualche colpo di genio: garantito. A chiusura del programma, invece, ci sono le tradizionali interviste che Nicola Porro conduce con compiacimento, mostrando disinvoltura e abilità nel creare empatia con il proprio interlocutore.

Al tavolo del giornalista siedono personalità interessanti, che raramente si raccontano in tv (l’opposto di quello che accade a Che tempo che fa, per capirci). Ed è qui il valore aggiunto, nelle storie e nelle intuizioni trasmesse. E’ qui che scatta, finalmente, il contagio delle idee.

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3 Commenti dei lettori »

1. Giuseppe ha scritto:

2 ottobre 2015 alle 17:39

Quasi quasi lo seguo anch’io. Però è impossibile essere di lotta e di governo allo stesso tempo.



2. Tommi ha scritto:

2 ottobre 2015 alle 23:06

Tutto vero! Peccato che gli ascolti sono altalenanti e non hanno mai sfondato la barriera del 7%



3. Nina ha scritto:

3 ottobre 2015 alle 14:27

Le recensioni di Marco, sono sempre le migliori. Virus è il miglior talk in circolazione.



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