“Carlo ha superato l’esame di maturità e sì, questo Sanremo potrebbe anche essere l’inizio di un ciclo. La Rai è pronta, poi deciderà lui”. Il Direttore di Rai1, Giancarlo Leone, il giorno della finale del Festival di Sanremo 2015, in un’intervista a La Stampa, fa un bilancio dell’edizione che sta per concludersi e pensa già a quella successiva, partendo, ovviamente, dalla conduzione di Carlo Conti, che tanto fortunata si è rivelata quest’anno. Secondo Leone, “Conti era già maturo per farlo dai tempi del Tale e quale show. Ma era il momento di Fazio”. Adesso, invece, è arrivato il suo momento.
I numeri gli danno ragione, non solo in termini di ascolti. Anche di ricavi, visto che è andata “anche meglio di quel che si pensava – afferma Leone – Avevamo annunciato 20 milioni di ricavi e saranno più di 21, mentre i costi sono scesi a meno di 16, anche grazie al fatto che la convenzione con il Comune ne costa cinque e mezzo invece di sette. Insomma, l’azienda porta a casa circa cinque milioni di utile”.
Dopo la sperimentazione di Fazio, giusto tornare a una tivù più consueta
I punti di forza di Conti, secondo il Direttore, sono il “lavorare per sottrazione. Non ha mai sovrapposto se stesso al programma e in questo modo ne ha esaltato i contenuti. Ha ritmo, leggerezza, rende facile l’accesso al pubblico. La semplicità, in tivù e non solo lì, non è un difetto”, e il fatto che “incarna la grandezza dell’uomo medio nella quale mi riconosco io ed evidentemente si riconoscono anche gli italiani. Mi stupisce che molti non l’abbiano capito prima. Ma è forse l’effetto del detestabile snobismo radicalchic che permea i media”. Il direttore non rinnega, però, gli ultimi due Festival di Fabio Fazio: “Per nulla, tanto più che sono stati un successo, compreso il secondo. Però, dopo una forte sperimentazione, era giusto tornare a una tivù più consueta, alla centralità del linguaggio e della musica”.
Dopo il Festival di Sanremo, progetti su Rai1 per Ferro come showman, Il Volo e Rocio
E sul palco dell’Ariston ci sono state altre tre “rivelazioni” su cui Leone vorrebbe investire per la sua rete. “Il primo è Tiziano Ferro – spiega il direttore – Che fosse un grande cantante lo sapevamo. All’Ariston si è rivelato anche un ottimo showman. Un po’ come era Mina. Se ci starà, avrà un programma suo. Io almeno glielo proporrò”. Il secondo è “Il Volo. Perfetti per il pubblico di Rai 1: bravi ragazzi, talentuosi ma umili“. E, infine, “lavorandoci sopra, Rocio Munoz Morales. Funziona bene nella fiction, ma questo Sanremo dimostra che è lo stesso anche nell’intrattenimento. Una bellezza rassicurante, serena, normale”.
Nell’intervista, Leone giustifica anche la scelta di Emma e Arisa: “Non abbiamo mai pensato che diventassero delle conduttrici dall’oggi al domani. Abbiamo scelto due cantanti di successo perché per fare spettacolo bastava, appunto, che facessero qualcosa che di solito non fanno: condurre. Si sono mostrate per quello che sono, nella loro verità. In questo senso, hanno funzionato benissimo”.
“Se Mediaset non controprogramma è solo questione di marketing, a parti invertite farei lo stesso”
Infine, a proposito dell’assenza di controprogrammazione da parte di Mediaset, dice: “Mediaset non controprograma il Festival da almeno cinque anni. Gli inciuci o Raiset o il Nazareno non c’entrano. È solo una questione di marketing. Sanno che non ha senso andare contro un programma che, anche quando va male, fa il 40% di share. A parti invertite, io farei lo stesso”.
1. Novanta ha scritto:
14 febbraio 2015 alle 11:56