Squadra vince non si cambia (o quasi). Questo il motto per la terza stagione di Un passo dal cielo, che serve la stessa ricetta già messa a punto negli anni precedenti, ma senza stancare. I bei paesaggi e le storie a metà tra il giallo e l’avventura riescono ancora a fare una straordinaria presa sul pubblico, con la complicità indispensabile del carisma di Terence Hill.
Un Passo dal Cielo 3: qualche new entry ma nessun cambiamento
La storia riprende proprio dove era finita la seconda stagione. La guardia forestale Pietro ha appena salvato Natasha dal brutto giro di prostituzione in cui era finita, ma ora a lei hanno rapito il figlioletto. Ecco quindi che si presenta una nuova impresa, legata come sempre anche alle indagini del commissario napoletano Nappi. Rispetto a Don Matteo, sempre più noioso e ripetitivo, Un passo dal cielo offre a Terence Hill la possibilità di essere più in sintonia con i personaggi del suo passato cinematografico: il suo Pietro è un uomo duro che, udite udite, nell’ultima puntata ha addirittura avuto un breve scontro con il cattivo di turno.
Enrico Ianniello (il vicequestore Nappi) è inoltre un ottimo coprotagonista, molto più svelto e pronto alla battuta dei vari comprimari che si sono avvicendati in Don Matteo, capace di reggere la scena anche da solo e interprete di molti duetti divertenti (come quello che apre la puntata, prima ancora della sigla) con il suo sottoposto Gianmarco Pozzoli. Poco importa se la sua storia risente (e risentirà) dell’abbandono di Gaia Bermani Amaral, sostituita dalla bella ma insignificante Rocio Munoz Morales (che ci ‘delizierà’ anche a Sanremo, info qui), perchè in fondo il suo scopo è quello di offrire una piacevole alternativa comedy alla drammatica trama principale.
Apprezzabile anche la continuità con la scorsa stagione: la vicenda di Natasha era da subito sembrata più tesa e appassionante rispetto ai casi di puntata del primo anno, che ricordavano un po’ troppo i gialli da paese su cui indaga Don Matteo, personaggio che comunque Hill non riesce fino in fondo a scrollarsi di dosso, complice anche la sua parlantina sempre lenta e pacata (ma perchè non è stato più doppiato da Michele Gammino ?).
Pur riutilizzando schemi già noti e con novità davvero insignificanti, Un Passo dal Cielo 3 ha tutte le carte in regola per regalare serate di piacevole intrattenimento.
1. Filippo ha scritto:
14 gennaio 2015 alle 18:35