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Inganno, rischio banalità annientato dal finale che non ti aspetti

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

10/10/2024 - 11:51

Inganno, rischio banalità annientato dal finale che non ti aspetti

© US Netflix / Gianni Fiorito

3 /5

Se amate i feuilleton e non disdegnate un pizzico di mistero, la nuova serie Netflix con Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti fa al caso vostro. Se invece non sopportate le storie alla Harmony, quelle in cui tutto accade troppo in fretta e la passione obnubila la mente, allora lasciate perdere Inganno.

La storia è semplice: Gabriella ed Elia si incontrano ed è colpo di fulmine. Per la famiglia di lei è un colpo al cuore perchè tra la donna e il suo amante, che ha circa il doppio dei suoi anni, non è una semplice storia di letto.

E a letto i due ci stanno spesso, con sequenze anche abbastanza spinte che dimostrano quanto l’età non sia un freno più di tutto il resto della sceneggiatura: la Guerritore con il bel dottore di Grey’s Anatomy non sfigura e si muove con disinvoltura assoluta davanti alle “luci rosse” della macchina da presa. A bilanciare tutta questa carnalità ci pensano le atmosfere poetiche della costiera amalfitana, che aprono la strada al romanticismo.

Inganno: nella serie Netflix oltre al sesso c’è l’amore

In generale gli attori sono convincenti e non inflazionati – da quanto non vedevamo Geppy Gleijeses (l’ex marito di Gabriella)? – aiutati da personaggi articolati, ognuno portatore di un suo personale inganno. Che mette in atto o verso gli altri o verso se stesso, in una girandola di bugie e infelicità collettiva che tocca temi quali l’omosessualità nascosta, la depressione post partum e il bisogno di approvazione.

Se nei primi tre episodi lo schema narrativo risulta alquanto ripetitivo, con Gabriella che scopre nuovi segreti del suo misterioso amante, lo aggredisce e lo lascia per poi credere a qualunque sua panzana pur di poterlo riavere, negli altri tre la storia si fa più avvincente. Perché si concentra sull’aspetto crime e procedurale della vicenda, nel quale il figlio maggiore della donna (un ottimo Emanuel Caserio) prima indaga e poi denuncia Elia per circonvenzione di incapace.

Il rischio banalità della serie viene annientato dalle scelte della protagonista, che portano ad un finale che non ti aspetti e che tutto sommato trasformano la serie in un vero poema d’amore.

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