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RUBICON: IL THRILLER COSPIRATIVO MADE IN USA DEBUTTA SU JOI.

di Nina Segatori

28/10/2010 - 21:00

RUBICON: IL THRILLER COSPIRATIVO MADE IN USA DEBUTTA SU JOI.

Rubicon serie joi

Dopo The Event, (senza dimenticare Flash Forward e 24) gli “aficionados” del genere cospirativo made in Usa si preparano al debutto di una nuova serie tv statunitense che Joi, il canale pay di Mediaset Premium, propone in prima tv da stasera, per ogni giovedi alle 21. Parliamo di Rubicon, il thriller cospirativo creato da Jason Horwitch, prodotto dall’American Movie Classics e trasmesso dal canale via cavo AMC a partire dal 1° agosto 2010.

Ambientata in un’agenzia governativa di New York, la API, la serie in 13 episodi vede al centro delle vicende Will Travers (James Badge Dale, già visto in The Pacific e The Departed), un giovane analista che ha alle spalle un passato difficile: la moglie e la figlia sono morte nell’attentato terroristico dell’11 settembre. Insospettito da strane coincidenze, Will scopre che l’American Policy Institute, è in realtà una società segreta che cospira dietro le quinte del mondo politico, con l’obiettivo di manipolare eventi su scala mondiale. In seguito alla morte del suo capo, nonché ex suocero, Will si ritrova a capo del team di studiosi e, suo malgrado, invischiato all’interno di una di queste cospirazioni dove niente è come appare.

Tutto comincia da un “normalissimo” cruciverba: “cosa mangiano le larve dei lapidotteri fortunati?”, è questa la definizione-chiave da cui tutto parte, il fatidico “punto di non ritorno”, sottinteso nello stesso titolo, Rubicon, che richiama l’evento storico del 49 a.C. in cui Cesare, di ritorno dalla Gallia, attraversò il fiume Rubicone scatenando cosi la guerra civile; “il dato è tratto” in questo caso, nel momento in cui Will accetta l’incarico.

Ispirato ai thriller cospirativi anni ’70, come Tutti gli uomini del Presidente e I tre giorni del Condor, Rubicon ne riprende il ritmo lento e la complessità della trama. Lontano dalle “americanate” tutte sparatorie ed inseguimenti, la serie creata da Horwicht si distingue per lo stile poco colorito, la linea elegante dei dialoghi e la suspense sottile che rende la storia particolarmente realistica. Differenze sostanziali, insomma, rispetto ai serial-drama a cui siamo abituati, che fanno di Rubicon un thriller “vintage”, che ha diviso a metà la critica americana.

Se da un lato, infatti, viene definito un piccolo capolavoro che ha fatto del ritmo lento il suo punto di forza (“un mondo di inquietante tranquillità, in cui piccole storture possono generare una grande suspense” – Entertainment Weekly), dall’altro, la mancanza di azione e tensione, caratteristiche indispensabili per il genere “spy-story”, rende questa serie tv criticabile e la avvicina pericolosamente al limite tra l’originale ed il noioso, in cui l’effetto “soporifero” rappresenta il rischio più alto.

Nel cast anche: Miranda Richardson (The Hours, Il Danno, La moglie del soldato, Sleepy Hollow e molti altri), Dallas Roberts (The L Word), Jessica Collins (The Nine, CSI: Crime Scene Investigation), Christopher Evan Welch (Vicky Cristina Barcelona), Lauren Hodges (Law & Order), and Arliss Howard (Full Metal Jacket, Natural Born Killers). Il pilot è girato a New York ed è stato diretto da Allen Coulter (The Sopranos, Damages, Nurse Jackie).

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