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Mi manda Raitre, il saluto commosso di Ruffo e Galeazzo. «Quest’anno abbiamo imparato a gestire il fango di alcuni colleghi»

di Marco Leardi

11/06/2021 - 14:28

Mi manda Raitre, il saluto commosso di Ruffo e Galeazzo. «Quest’anno abbiamo imparato a gestire il fango di alcuni colleghi»

Mi manda Raitre, Federico Ruffo e Lidia Galeazzo

Mi Manda Raitre saluta il pubblico del daytime settimanale. Nella prossima stagione tv, infatti, la trasmissione della terza rete andrà in onda il sabato e la domenica dalle 9 alle 10.30, con la sola conduzione di Federico Ruffo. Stamane il giornalista e la collega Lidia Galeazzo, che hanno affrontato la non facile stagione conclusasi proprio oggi, hanno chiuso la diretta con l’emozione stampata sul volto e con parole tutt’altro che di circostanza.

Dopo la messa in onda di un filmato che ripercorreva i trent’anni di Mi manda Raitre con i volti dei suoi conduttori (da Antonio Lubrano, passando per Andrea Vianello e Salvo Sottile), gli attuali padroni di casa si sono concessi un personalissimo saluto.

“Questi trent’anni e quest’anno particolarmente difficile in cui vi abbiamo tenuto compagnia sono stati possibili grazie alle grandi professionalità dell’azienda. I nomi li avete visti tutti, sotto… senza di loro non ci saremmo stati noi, non ci sarebbe stato ascolto e risposta alle vostre storie. Quindi grazie a questo studio, alla direzione di Raitre e ai telespettatori“

ha affermato Lidia Galeazzo visibilmente emozionata. E Federico Ruffo, che in quel momento abbracciava la collega (gesto altrettanto inusuale in un ambiente spesso fatto di rapporti professionali di facciata), ha aggiunto una chiosa inaspettata:

“Abbiamo dovuto imparare, nel corso di quest’anno, anche a gestire il fango, che è una cosa che per noi era nuova. Grazie anche a tutti quei colleghi con poca spina dorsale che ce l’hanno gettato addosso, perché ci hanno permesso di fare una cosa: ho scoperto di avere una collega con una spina dorsale incredibile. È stato bello anche per questo“.

Parole ci hanno fatto ripensare ad un altro sfogo che, a stagione in corso, il conduttore aveva affidato ai social per difendere i risultati della propria trasmissione da un non meglio identificato “avvelenatore di pozzi” televisivo.