E’ “La Voce del Web” di TV Talk, il programma di RaiEdu in onda su Raitre che si nutre e ci nutre di televisione, settimanalmente. Ma l’appuntamento sembra destinato a moltiplicarsi: se, infatti, troveremo Cinzia Bancone, come d’abitudine, ogni sabato mattina su Raitre, ci sarà anche la possibilità di leggerla sulle pagine del nostro blog. E avremo modo di farlo in una chiave decisamente diversa da quella a cui siamo abituati. DM ha scovato, infatti, un lato comico (a tratti tragicomico) che, dopo mirabolanti trattative, potremo leggere con piacere su davidemaggio.it. Vi lascio, dunque, al primo pezzo di Cinzia Bancone dandole contemporaneamente un caloroso benvenuto.
Bella l’estate! Sì, perché finalmente arrivano i casting, quelli di X Factor, quelli del GF, ad allietare il kamikaze televisivo che può finalmente dare sfogo ai suoi istinti primari ed immolarsi per la grande avventura.
E allora si parte, kamikaze d’Italia uniti, tutti in massa verso il successo: deportati su treni improbabili, su pullman a più piani, a prendersi il loro sogno, “the dream”, a sgomitare per sti cinque minuti di celebrità, in nome del loro essere speciali ma soprattutto “vveri” – ma poi, cosa mai vorrà dir sto “io sono vero” con cui si riempie la bocca il kamikaze-tv? Cioè, se lui è vero, noi cosa siamo? “Non veri”, quindi? Fantocci a forma di donna, bambole gonfiabili, uomini di gomma? Bo!
Vabbè, l’esperienza del casting è comunque bellissima e li riempie di “ggioia” perché loro hanno fatto il provino, e al loro arrivo a destinazione, si ritrovano sotto il sole, a quaranta gradi all’ombra, in coda, numerati, con altri 12.500 aspiranti kamikaze. E alla fine, dopo 8 ore, freschi come fiori a primavera, hanno avuto il loro momento di gloria e, di fronte ad uno stuolo di autori dissetati e divertiti, hanno potuto donare la loro performance, quella che li farà accedere al favoloso mondo della tv. Colmi di speranze e mai più senza cellulare alla mano, passato il primo casting, pochi eletti però verranno chiamati per il secondo, il terzo, il quarto e il quinto step ma alla fine eccoli i dieci prescelti, immolati inconsapevoli di vivere l’esperienza più sadomaso della loro vita. Ebbene si, più sadomaso, perché da quando la tv è diventata “democratica” tv-verità, e ha aperto le sue porte alla “ggente”, questa ha sempre dovuto pagare un prezzo in nome dell’audience e del gradimento del “pubblico a casa”.
Per cinquanta artisti che la tv la fanno di lavoro, migliaia di poveri kamikaze hanno reso il loro servizio allo show gratuitamente e ridicolamente. Sono esclusi ovviamente, i conduttori, gli artisti, loro sono dei privilegiati: mai in scena senza trucco, parrucco, costumi e cachet, luci ad hoc, gobbo, e autori meno gobbi a sostenerli, perché il conduttore, l’artista dev’esser figo, non deve sbagliare, deve far bella figura, deve tornare a casa vittorioso e non può certo pagare il prezzo del suo sforzo.
La “ggente”, invece, quella ogni volta paga… Per essere lì, dietro quel vetro, deve passare alla cassa.
Hai mai pensato al prezzo pagato da quella donna che ha dovuto raccontare in tv le sue beghe sentimentali a una D’Eusanio commossa, o a quella che ha dovuto raccontare tutta la vita privata di suo figlio perché Chi l’ha visto glielo ritrovasse. O, al povero pensionato a rischio infarto che si scagliava inutilmente contro il truffatore abbronzato e impunito a Mi manda RaiTre. O, ancora, al patetico sosia di Renato Zero che verseggia per dimostrarci che lui sì che assomiglia di brutto a Renato e merita di vincere. All’inquadratura a carrello su tette, cosce, e lato b della Miss numero 26. Alla corteggiatrice che deve sgolarsi e indursi ad amare un tronista buzzurro che nella vita non vorrebbe neanche come vicino di casa!
Nessuno è esente: neanche il cantantino di X Factor che deve sottoporsi al giudizio di tre giullari supremi che “canti bene ma sei ciccione”; neanche il gieffino che deve mostrarsi mentre si toglie con un dito il nero dai piedi.
Non mancano poi i casi clinici: pensa ai dolori di Extreme Makeover, agli “artisti incompresi” di X Factor, ai bambini di Bravo Bravissimo, ai bidelli denutriti sull’Isola, ai concorrenti tori de La Corrida, pensa perfino a Susan Boyle, fragile, bravissima ma vincente solo perché perdente, e infine, al tuo impacciato provino che verrà rimandato un giorno nella rubrica “gli scartati” per l’imbarazzo del pubblico a casa. Sì, perché la “ggente in tv” deve IMBARAZZARE il pubblico a casa, che, fiero di sè sul divano, sarà felice di non aver preso mai quell’improbabile treno verso il successo, verso il macello.
Ma la vita continua, quella vera, e così, il trenino riporta a casa i kamikaze, e qualcuno più sadomaso ce la farà. In fondo, non è tanto faticoso, non si tratta sempre di talento, basta starci, e una volta tornato a casa con qualche soldo in più, nessuno gli dirà “sei stato patetico”!
Rifletti dunque kamikaze, scegli bene se telecomandare sul divano o se immolarti a caro prezzo in nome dello showbiz; e se proprio non potrai farne a meno, fatti pagare bene, perché tu vali!
1. »__GiOsInO•) ¤~BecauseYouLive~¤ ha scritto:
22 giugno 2009 alle 11:48