Da una parte c’è la Serena Dandini che non ti aspetti. Dall’altra invece c’è quella di sempre, col divanetto delle interviste e le battute che nun fanno ride. Tuttavia, invertendo l’ordine dei fattori, il prodotto (televisivo) non cambia, e il bilancio della prima puntata di The Show Must Go Off è quello di un programma partito bene (anche dal punto di vista dell’auditel) ma senza colpi di scena. Lo spettacolo di La7, che ha esordito ieri in prime time, è filato liscio pur mantenendo ritmi poco sostenuti.
Insomma, non c’è stato quell’inizio pirotecnico che la Dandini terzopolista aveva promesso al suo pubblico. Anche Neri Marcoré, che ha aperto le danze imitando Monti e Casini, sembrava sottotono rispetto ad altre sue performance. Per non parlare di Dario Vergassola, presenza a tratti superflua nell’evolversi dello show. A vivacizzare il tutto ci hanno pensato Elio e le Storie tese, che hanno avuto ampio spazio nel corso della serata. La band ha eseguito alcuni intermezzi ed ha anche ironizzato sulla tragedia della Costa Concordia.
Saranno rimasti un po’ delusi quanti si aspettavano un programma più caustico, magari in stile Ottavo nano. The show must go off, invece, non ha osato molto e ha preferito andare sul sicuro. Ovviamente, questo non vuol dire che siano mancati momenti degni di nota. A proposito, abbiamo apprezzato la gag dedicata ai bimbi canterini, gli interventi di Lillo e Greg e della ‘rumena’ Paola Minaccioni.
Tradizionale l’intervista ad Andrea Camilleri, da psicanalisi quella a Tiziano Ferro. Una delle (poche) sorprese del programma è stato il corpo di ballo, presenza immancabile in uno show del sabato sera. Nel suo insieme, The show must go off è stato un lungo susseguirsi di situazioni, personaggi e gag, con il supporto musicale di una allegra orchestrina: vi ricorda nulla?
Ma sì, è sembrato di assistere ad una versione estesa di Parla con me, con l’aggiunta di uno studio più ampio, di qualche gioco di luce, di alcune ballerine niente male, e soprattutto di una confezione nuova di zecca. Con le dovute proporzioni, il programma è parso insomma una sorta di “Bagaglino” dandinizzato, cioè chic e un leggermente orientato, giusto per coerenza.
Ora la trasmissione ha tutto il tempo tutto per crescere, per darsi un ritmo, e soprattutto per adattarsi alle esigenze della prima serata del sabato. La cambriccola della Dandini dovrà vivacizzare lo spettacolo sennò, a lungo andare, il pubblico potrà anche decidere di cambiare canale. E allora sì, the show must go off.
1. MisterGrr ha scritto:
22 gennaio 2012 alle 12:13