Vieni via con me



14
novembre

VIENI VIA CON ME: TUTTI NE PARLANO E IL TG5 LO CRITICA. ORA FAZIO CI STUPISCA, DOPO FINI E BERSANI FACCIA (E)LEGGERE SILVIO…

Vieni Via Con Me

Se non parli di Vieni via con me sei un bello sfigato. Se su facebook non sei fan di Roberto Saviano ascolta: fatti delle domande. Ormai funziona così, sarà per questo che nell’ultima settimana molti hanno fatto del commento alla trasmissione di Fazio il loro hobby più esaltante. Wow. I primi a darci dentro sono stati giornalisti e opinionisti, ovvio.  Teorie ed elucubrazioni per capire il vero senso del programma, diatribe per stabilire se le parole dello scrittore fossero all’altezza dell’attualità politica. Poi tutti a sezionare la performance di Roberto Benigni, a calcolare se l’artista avesse ecceduto o meno con l’antiberlusconismo. Risultato? Un bello spottone gratuito alla prossima puntata, che milioni di persone seguiranno non tanto per i suoi contenuti, quanto per le attese che li precedono. Fabio Fazio ringrazia.

Ormai tutti stanno parlando di Vieni via con me e  inevitabilmente lo abbiamo fatto pure noi. Ieri sera è arrivato anche il Tg5, che ha dedicato un servizione dai toni critici al programma di Raitre. Partendo dalla notizia che domani  Fazio ospiterà Pierluigi Bersani e Gianfranco Fini (maggiori info qui), il notiziario di Mimun ha annotato che a questo punto altri leader di partito potrebbero chiedere di essere invitati (“perchè non Di Pietro, Casini, Bossi o il premier Berlusconi?“). Accanto a questa considerazione un giudizio netto e dai risvolti politici: ormai la terza rete è diventata “monotematica”, con una ossessione per il Cavaliere. A sostegno della tesi il servizio del Tg5 cita Linea notte, Parla con me, lo stesso Vieni via con me e altri programmi riconducibili alla sinistra.

Su LA7, intanto, Luca Telese e Luisella Costamagna annunciavano che stasera il loro In Onda si occuperà proprio delle polemiche riguardo alla trasmissione di Fazio. A discuterne ci sarà il capostruttura di Raitre Loris Mazzetti, longa manus del programma, quello che rideva di gusto alle battute di Benigni sul Direttore Generale Mauro Masi. In questi giorni anche Marco Travaglio e Giorgio Bocca hanno voluto dire la loro su Vieni via con me, con critiche severe e inaspettate nei confronti di Roberto Saviano (“uno che recita, la sua è una mafia colorata e letteraria” secondo l’editorialista dell’Espresso). Ora però l’attenzione si è spostata tutta sulla presenza dei leader di Fli e Pd, sull’altolà del DG Masi e le repliche del direttore di Raitre Paolo Ruffini. Polemiche che ormai sono diventate il fiore all’occhiello di un marketing promosso involontariamente dai piani alti di Viale Mazzini.




13
novembre

VIENI VIA SU RAI1: MASI SCHIERA IL COMMISSARIO MONTALBANO CONTRO FAZIO E SAVIANO. PER RIZZO NERVO E’ UN DRAMMA

Il Commissario Montalbano

Rai contro Rai. Se lunedi l’ammiraglia di Viale Mazzini aveva lasciato il campo libero all’esordio di Vieni Via Con Me  proponendo l’ennesima replica di una fiction con Terence Hill, questa volta si cambia. A sfidare Fabio Fazio e Roberto Saviano  non ci sarà l’annunciata replica de La Baronessa di Carini, con Luca Argentero,  ma il Commissario Montalbano con l’episodio “Gli arancini di Montalbano”.

Sempre di replica si tratta ma decisamente di un altro peso. Una decisione contro la quale si scaglia il consigliere d’amministrazione Rai Rizzo Nervo che intervistato da Repubblica riserva parole dure per il dg Masi, artefice, a suo dire, del cambio di palinsesto: “Questo è il vero dramma della Rai: c’è un dg che tifa contro i programmi di successo della sua azienda”.

Ebbene quello che per tutti sarebbe una logica conseguenza al tracollo degli ascolti di Rai1 di lunedi scorso per Rizzo Nervo è un dramma. Ciò stupisce anche perchè la tragedia, a parer nostro, è che Rai1 controprogrammi Grande Fratello con una replica di lusso ma pur sempre una replica. E a chi  invoca il gioco di squadra in casa Rai ricordiamo, ad esempio, che la prima rete ha avuto poche remore nel controprogrammare un successo di Rai2 come l’Isola dei Famosi. 


12
novembre

STRISCIA IRONIZZA SUL BENIGNI CENSURATO, FAZIO E GLI AUTORI DI VIENI VIA CON ME SMENTISCONO. E STRISCIA PROMETTE AGGIORNAMENTI.

Roberto Benigni con Roberto Saviano

Io di Endemol sono il padrone, è quella che produce questa trasmissione. Son proprietario di ogni spazio, gira e rigira è mio anche il programma di Fazio“: ecco il presunto spezzone inedito del brano che Roberto Benigni ha intonato durante il suo show a Vieni Via con me! Ieri sera Striscia la notizia mandava in onda un servizio che svelava come questi versi, riguardanti la società di produzione del programma di Raitre, fossero stati accuratamente ”censurati” da Fabio Fazio. Ovviamente si trattava di uno scherzo e si poteva intuirlo dalle risate registrate che accompagnavano le immagini e dal fatto che un imitatore doppiasse l’inedito Benigni. Ma a quanto pare qualcuno non ha colto l’ironia e stamane alcuni blog e giornali hanno riportato lo ’scoop’ di Striscia come vero.

Dalla redazione di Vieni via con me è perciò arrivata una precisazione: ”Fabio Fazio e gli autori della trasmissione, costernati dalla facilità con la quale un falso, per giunta trasmesso da un varietà satirico, viene scambiato per cronaca vera, fanno presente che ovviamente Roberto Benigni non ha subito alcuna censura“. Gli autori del programma di Raitre precisano che la trasmissione va in onda in diretta e che quindi non vi è possibilità che le performance degli ospiti vengano censurate o modificate.

Al di là della possibilità che fosse scambiato per uno scoop autentico, il servizio del tg satirico intendeva probabilmente sottolineare come ad elencare l’impressionante quantità di cose possedute dal Cavaliere fosse proprio una trasmissione prodotta da una società (la Endemol, appunto) di cui Berlusconi è in parte proprietario.





12
novembre

FINI E BERSANI A VIENI VIA CON ME. STOP DEL DG MASI: NON PREVISTA LA PRESENZA DI POLITICI. GLI REPLICA LORIS MAZZETTI: CI SARANNO

Fabio Fazio, Roberto Saviano

Mauro Masi ha mangiato la foglia ed è subito intervenuto. Lunedì sera Gianfranco Fini e Pierluigi Bersani non potranno partecipare a Vieni via con me perchè “la presenza di politici nella trasmissione non è prevista“. Ufficialmente gli esponenti di Fli e del PD sarebbero stati ospiti della prossima puntata del programma di Fabio Fazio per raccontare i valori della destra e della sinistra ma a Viale Mazzini hanno deciso di fermare tutto: no se puede. Il direttore generale Mauro Masi si è consultato con il vice Antonio Marano che ha inviato una nota di servizio al direttore di Raitre Paolo Ruffini in cui si ricorda che la presenza di politici nella trasmissione non è prevista nella Scheda Prodotto Programma. Ed è già polemica.

La partecipazione dei leader di partito a Vieni via con me sarebbe stata in contrasto con le indicazioni che Masi aveva emesso lo scorso agosto, ma anche con la direttiva della commissione di Vigilanza del 2003 e con quella di Claudio Cappon, del 2009.  Antonio Marano, inoltre, avrebbe richiamato al fatto che la presenza di Nichi Vendola (ospite del programma lunedì scorso) non era prevista. In effetti non si era ben capito per quale motivo Fazio avesse invitato il Presidente della regione Puglia in trasmissione. Vendola tenne un siparietto di qualche minuto sulla discriminazione degli omosessuali e poi se ne ritornò, tra gli applausi, dietro le quinte.

Fini e Bersani avrebbero dovuto parlare dei valori di destra e sinistra, forse esibendosi anche in una lettura o in un breve monologo. Probabilmente non sarebbe finita lì. Visto il particolare momento politico, l’astutissimo Fazio avrebbe sicuramente trovato il modo di scucire ai suoi ospiti qualche riferimento, anche ironico o implicito, a riguardo. Allora ci si chiede: ma Vieni via con me è un programma di cultura, di politica, d’attualità o di cos’altro?


10
novembre

BENIGNI CHIEDE 1 MILIONE E MEZZO DI EURO PER LA DIVINA COMMEDIA IN TV. NO DELLA RAI: “TROPPO COSTOSA”

Roberto Benigni

La Commedia natalizia non si farà, troppo costosa. Il riferimento non è al cinepanettone trash ma alla “serata speciale” dedicata a Dante che Roberto Benigni avrebbe portato in Rai il prossimo dicembre. Una strenna da un milione e mezzo di euro che Viale Mazzini ha giudicato “troppo onerosa” per le sue tasche. Sarà anche vero che la cultura non ha prezzo, ma di questi tempi ‘mamma Rai’ deve fare i conti con la crisi e tirare la cinghia è diventata una necessità aziendale. Per questo la tv pubblica ha respinto la proposta del premio Oscar, che dopo l’esibizione a titolo gratuito sul palco di Vieni via con me (25,48% di share. Il suo intervento, in chiusura, ha superato il 32) si preparava a battere cassa con le terzine e gli endecasillabi del Sommo Poeta.

La Divina Commedia raccontata da Roberto Benigni sarebbe dovuta andare in onda il 21 o il 28 dicembre su Raiuno. Pare che la proposta non sia mai arrivata in modo ufficiale sulla scrivania del DG Mauro Masi, ma di certo il manager dell’artista Lucio Presta ne ha parlato con Mauro Mazza, direttore della prima rete, e anche con Massimo Liofredi (Raiude) e Paolo Ruffini (Raitre). Calcolatrice alla mano, il “one man show” del comico toscano li avrebbe mandati tutti in bolletta anche perchè con un milione e mezzo di euro la Rai ci realizza un intero programma. Di fronte a quel divino cachet, Viale Mazzini ha dovuto mandare all’Inferno (dantesco) il vate Benigni.

Dalla selva oscura, però, qualcuno ha insinuato che il vero problema sia di natura politica e che il budget non c’entri. Il premio Oscar, cioè, potrebbe diventare “pericoloso” nel momento in cui decidesse di dare alla prosa una connotazione politica. E se Benigni passasse in prima serata dal Conte Ugolino al Cavaliere Silvio? Secondo alcuni dietro alla bocciatura della Rai ci sarebbe proprio questo timore. In realtà la decisione di Viale Mazzini è da ascrivere alla austerity economica imposta dal DG Mauro Masi. Per il resto, Benigni ha sempre ottenuto carta bianca sui contenuti delle sue battute e ne abbiamo avuto riprova durante la sua esibizione a Vieni via con me. Uno show seguitissimo e strappa applausi che ha fatto dell’ironia sulle vicende di Berlusconi il suo pezzo forte.





9
novembre

ANALISI AUDITEL, VIENI VIA CON ME VS GRANDE FRATELLO: FAZIO E SAVIANO REALIZZANO I MIGLIORI ASCOLTI DI RAI3 DEGLI ULTIMI 10 ANNI

Roberto Benigni e Roberto Saviano

Non solo ha vinto il prime time di ieri sera ma ha ottenuto un ascolto record (7.623.000 spettatori) per Rai3, risultando il programma più visto degli ultimi dieci anni della terza rete. Stiamo ovviamente parlando di Vieni via con me, il nuovo programma di Fabio Fazio con Roberto Saviano, tanto atteso quanto pubblicizzato “involontariamente” dai vertici Rai, polemici nei confronti di questo progetto. Prevedibilmente orientato a sinistra, il programma ha ottenuto un boom di ascolti, merito di una serie di riflessioni sulla situazione italiana poco felice, e di un Roberto Benigni in ottima forma (picco del 32.02% al termine della sua performance).

Alle altre reti sono rimaste le briciole: il Grande Fratello, sempre di produzione Endemol, ha raccolto (fino a mezzanotte e mezza) 4.862.000 spettatori e il 19.90%, risultando per la seconda settimana sotto la soglia del 20% e non brillando neppure nel tanto sbandierato target commerciale (20.91% vs il 26.93% di Fazio). Analizzando i vari target di pubblico si scopre che il Gf ha avuto la meglio su Vieni via con me solo nella fascia di pubblico dei giovani (15-34 anni), conquistando il 25.75% (vs 23.31% di Rai3) e in quella 35-44 anni (Gf al 23.66%, Fazio al 20.77%).

Per il resto il dominio della coppia Fazio-Saviano è totale: 25.30% nella fascia 45-54 anni (vs 19.26% del Gf), 26.71% tra i 55-64 anni (vs 16.79%) e il 24.33% tra gli over 65 (vs 15.22%). Mai come quest’anno il reality di Canale5 soffre e le cose non andranno meglio nei prossimi lunedì con le rimanenti tre puntate di Vieni via con me, che inevitabilmente subirà un calo di audience, e i film tv di Rai1 (lunedì prossimo La baronessa di Carini).


8
novembre

VIENI VIA CON ME, STASERA BENIGNI E ABBADO OSPITI DI FABIO FAZIO. SAVIANO ANTICIPA: “RACCONTERO’ LA MACCHINA DEL FANGO”

Fabio Fazio e Roberto Saviano

C’è attesa per l’esordio di Vieni via con me, il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano in onda da stasera sulla terza rete Rai. Chissà cosa ci riserva il duetto delle meraviglie… La curiosità sale tra i telespettatori, innescata dalle polemiche delle scorse settimane sui ritardi che Viale Mazzini avrebbe volontariamente posto all’avvio della trasmissione. Censura, censura! Il grido d’allarme dei conduttori, lanciato sul web e in tv a reti unificate (a partire da Annozero), è rientrato nel giro di pochi giorni e questa sera lo show andrà in onda regolarmente, come da calendario. Di quella controversia con la dirigenza Rai rimangono solo le partecipazioni a titolo gratuito di Roberto Benigni e Claudio Abbado, che saranno i super ospiti della prima puntata di oggi.

Vieni via con me racconterà storie quotidiane ed eroiche, sconosciute ed esemplari, per mostrarne gli aspetti drammatici. Ma ci saranno anche le tante realtà positive che ci fanno capire ogni giorno perché vale la pena di credere nell’Italia. Da qui il contrasto, spiegato anche nello spot del programma, tra la scelta di andarsene o restare, rinunciare o scommettere. Il titolo della trasmissione è  ripreso da un brano di Paolo Conte che, riproposto in più versioni, farà anche da sigla. L’argomento della prima puntata, rimasto a lungo top secret, lo svela oggi lo stesso Saviano dalle colonne di Repubblica. Lo scrittore antimafia scrive: “Vorrei rivolgermi ai giovani stasera per spiegare che la macchina del fango non è nata oggi ma lavora da tempo. Quando si dà fastidio a chi comanda si attiva un meccanismo fatto di dossier, di giornalisti conniventi, di politici faccendieri che cercano attraverso media e ricatti di delegittimare i rivali“.

Non è difficile capire a quali “macchine del fango” si riferisca Saviano, anche perchè è lui stesso a spiegarlo senza troppi giri di parole: “Ci siamo accorti che iniziavamo a non essere graditi e arrivarono molti segnali che ci impedivano di continuare a lavorare“. Viene citato il DG Rai Mauro Masi, che avrebbe voluto imporre a Fazio un programma diverso da quello che il duetto delle meraviglie aveva in mente. Saviano spiega per filo e per segno perchè sui compensi degli ospiti – principale motivo dei dissidi con Viale Mazzini - si siano dette delle “balle” e poi fa la primadonna, lamentandosi che qualcuno abbia cercato di spiare” le prove dello show per poi riportare dettagli e indiscrezioni. Che si riferisse a Il Giornale e Libero, che nei giorni scorsi si erano permessi di anticipare in prima pagina l’argomento della puntata?


22
ottobre

ANNOZERO, SANTORO SPARA SULLA RAI DELLE CENSURE. E SAVIANO LO AIUTA: MASI DICE SOLO FESSERIE [VIDEO]

AnnoZero

La verità è che Michele Santoro non ha paura di essere licenziato. E qualora la (im)probabile fatalità dovesse verificarsi, il paladino della libera informazione ha già pronto un lavoro di riserva: farà lo stuntman. O il domatore di leoni al circo. Qualcosa di pericoloso, insomma, perchè a lui piace ‘giocare’ al limite del rischio. Ne abbiamo avuto riprova ieri sera, durante una seguitissima puntata di Annozero in cui il conduttore ha messo in piedi un vero e proprio processo alla Rai, raccontata agli italiani come il regno della censura popolato da figure torve e politicizzate, personaggi in cerca d’autore alla maniera di Pirandello. Un teatrino della faziosità che pochi altri avrebbero potuto realizzare all’infuori dell’arcangelo Michele.

Così i 6 milioni di telespettatori (22,69% di share) ieri sintonizzati su Annozero hanno appreso che l’informazione della tv pubblica sarebbe completamente in mano a Berlusconi. Per dimostrarlo Santoro ha pure lanciato un’edizione del suo “Tg zero”, un breve notiziario che - considerando i  minutaggi di messa in onda – ha rilevato un’egemonia dei programmi di centrodestra. Peccato che nell’analisi si paragonassero il Tg1, notiziario in onda tutti i giorni, ad Annozero e Report, talk show a scadenza monosettimanale. Del Tg3 e di Linea Notte nemmeno traccia. Quisquilie. In studio, assieme a Santoro, uno scatenato Marco Travaglio (“Il Tg1 è una Pravda ad personam“) in eterno scontro col direttore di Libero Maurizio Belpietro, ma anche Concita De Gregorio, Gianluigi Paragone e il capostruttura di Raitre Loris Mazzetti.

Tutti gli occhi, però, sono stati puntati sull’atteso intervento di Roberto Saviano, in diretta da Berlino. Ieri sera lo scrittore ha abbandonato sua la apprezzabile opera di denuncia alla criminalità organizzata per dedicarsi alla vicenda dei ritardi all’avvio di Vieni via con me, il suo programma con Fabio Fazio. Sulla problema degli stipendi troppo alti, addotto dal DG Mauro Masi, Saviano ha attaccato: “mi spiace essere così diretto, ma sono solo bugie, fesserie, menzogne” ribadendo che tutti gli ospiti pensati per il programma sarebbero anche risposti ad esibirsi gratis. Poi sulla censura: “L’Italia non è la Cuba di Castro, non ci arrestano, ma abbassano i decibel del volume, non pagano gli ospiti, ci diffamano“.