Tv Moda



3
ottobre

TV MODA: UNA PUNK ROCKER ALLA CORTE DI RE GIORGIO

Tv Moda (Jo Squillo)Se fosse nata qualche decennio prima dei favolosi anni Sessanta, Jo Squillo sarebbe stata la pupa di Filippo Tommaso Marinetti, il gran visir del Futurismo italiano: lui, nel 1910, lanciava volantini su piazza San Marco gridando contro il vecchiume di Venezia; lei, nel 1980, lanciava Tampax macchiati di rosso su piazza Duomo scandalizzando i proto-yuppies di una Milano da bere agli albori. Lui fece la storia dell’avanguardia in Italia; lei, che vi piaccia o no, quella del punk nostrano.

Perché a vederla adesso, la Jo Squillo, che declama le proprietà terapeutiche dello chiffon inguainata in un tripudio di lycra, proprio non la si può immaginare che canta “Violentami, violentami/ piccolo/ Violentami, violentami/ sul metrò”. Eppure, prima delle passerelle, e prima ancora di “Siamo donne”, l’al secolo Giovanna Coletti cambiò il suo nome da prof. di matematica in favore di quello più grintoso con cui a tuttoggi s’aggira leggiadra tra Montenapoleone, la Madison Avenue e i Campi Elisi à Paris (ma con cui allora capitanava le Kandeggina Gang dedicandosi occasionalmente alla  decontestualizzazione  dell’uso dell’assorbente interno). Comunque sia, pace all’anima loro – delle Kandeggina, s’intende -, dal momento che oggi Jo veste stabilmente i panni meno aggressivi di notista fashion, madre matrona di quel Tv Moda nato dieci anni fa su Retequattro e diventato persino un canale satellitare a sua immagine e somiglianza dedicato allo stile – e all’ego stesso della conduttrice, che imperversa dalla sigla di testa a quella di coda di ciascun benedetto programma.

Nella prima puntata della nuova stagione, in onda da questa mattina il sabato alle 11.20 su Italia1, Tv Moda è stata a Milano sotto i riflettori dell’appena conclusa tornata di prêt à porter femminile per la prossima primavera. Con il suo barocchissimo eloquio, Jo Squillo ha presentato le collezioni di  Giorgio Armani, Byblos, Just Cavalli, Krizia, Prada, VDP – non mancando ovviamente di decantare le proprietà terapeutiche dello chiffon, come s’è detto -, e ha braccato i vip di turno a bordo passerella per porre loro quesiti illuminanti del tipo “Cosa indossi oggi?” – e cento volte su cento se siamo da Armani la risposta sarà “Armani!”; da Cavalli, “Cavalli!”; da Dior, “Dior!”, e così via, di sfilata in sfilata.




18
marzo

TV E MODA: TUTTI GLI APPUNTAMENTI CHE HANNO RESO IL TUBO CATODICO PIU’… FASHION

Moda e Tv

Moda e Televisione sono due realtà indiscutibilmente vicine. Entrambe legate saldamente al concetto di immagine, si sono negli anni influenzate a vicenda, divenendo fedeli specchi dei nostri tempi; il piccolo schermo e la passerella, infatti, non fanno altro che mostrarci ciò che siamo diventati nel tempo, anche, e soprattutto, sotto la loro impietosa influenza.

Lo spostamento negli anni del fenomeno del “divismo”, che dal cinema creatore di miti eterni è migrato verso il piccolo schermo, con i suoi divi effimeri, e verso la moda, con le tanto ricercate modelle-modello di bellezza, è la testimonianza del crescente potere affidato ai mondi della tv e del fashion. E’ indubbio, però, che una delle due realtà ha saputo meglio raccontare l’altra, sviscerandola e spezzettandola in ogni suo aspetto. Vi siete accorti che la tv ha declinato la moda in così tante forme da renderla un genere?

I format di moda che hanno visto la luce dagli anni novanta ad oggi sono decine, e con l’avvento dei reality si sono sicuramente arricchiti, riuscendo non solo a raccontare lo stile e gli stili, ma anche ad entrare nel dietro le quinte di un mondo complesso e ricco di sfaccettature. L’esperienza italiana in questo settore parte già dal 1984, quando da un’idea di Fabrizio Pasquero nasce Nonsolomoda, rotocalco fra i più longevi del nostro tubo catodico, che per primo ha fatto si che la moda in tv non fosse solo “look” ma anche arte.