“Grande Fratello 9, quello si che era un grande anno, mica come questo“! Con tale esclamazione si è chiusa la puntata di stasera di Mai Dire Grande Fratello, e come dare torto alla comicità della Gialappa’s Band?
C’è da ammetterlo, anche se con questa sesta puntata il GF ha cercato di dare il meglio, l’effetto soporifero ha comunque preso il sopravvento, soprattutto nella parte finale del programma. Il problema maggiore è senza dubbio quello della prevedibilità. Perfino l’inizio dello show, infatti, il cui menù è stato ricco e senza tempi morti, ha peccato di una banalità che non ha regalato grandi emozioni al pubblico, pronto a scommettere che Mauro e Massimo sarebbero rimasti al proprio posto, fra le mura della casa di Cinecittà, che avremmo avuto le solite soprese strappalacrime e che, come avevamo previsto noi di DM, all’inaugurazione del nuovo tugurio sarebbero risuonate le urla stridule di un malcapitato Maicol.
Ci ha provato il Grande Fratello (e stando ai risultati ci è riuscito), e lo ha fatto con l’ennesimo processo, in cui i fatti della famosa notte della rissa sfiorata sono stati trasformati in una sorta di fiction di cui provare a smontare la sceneggiatura; clip ad effetto, musiche degne di un qualsiasi film thriller e il commento dei ragazzi, fra lacrime, sguardi disperati e paura di dover abbandonare il gioco per quel che in effetti si è dimostrato essere un caso montato ad arte per creare una suspance a scadenza immediata. Colpisce, comunque, lo slancio di Alessia Marcuzzi, sempre più lanciata e sbilanciata nel suo rapportarsi con gli inquilini, e il risultato degli alterchi dialettici fra conduttrice e concorrenti non può che essere godibile. Peccato però che il colpo di scena stenti ad arrivare e che il responso del GF, data la “non ravvisata pericolosità” dei gesti di Mauro e Massimo tenga i ragazzi inchiodati al divano. Il programma non avrebbe mai potuto rinunciare a due colonne portanti del genere, e tutto si risolve in un “severo richiamo“. Lo spettro della staticità più assoluta è in agguato.