Incontro Pino Insegno nel suo camerino del Teatro delle Vittorie, prima dell’inizio delle prove di Me lo dicono tutti, programma di Raiuno in onda il sabato sera contro Italia’s got talent. Una sfida dai risultati inaspettati: 18,57% di share contro il 19,89% del programma della De Filippi e Gerry Scotti. Un punto di differenza e il pubblico spaccato praticamente a metà. Un risultato non facile vista la collocazione del sabato sera, la concorrenza della De Filippi e un format collaudato in Inghilterra e in America.
Infatti avevo molta paura. Anche se penso che la televisione non può diventare un campionato di calcio.
In prima serata il sabato sera un po’ lo diventa, è invitabile.
D’accordo, ma se te hai fatto 4 milioni e gli altri 5 non è che hai perso. Se ci sono dei punti in palio non lo so, l’importante è che per la rete sia il giusto risultato. Per me era la prima volta ed era il mio sogno fin da piccolo: io sognavo il Delle Vittorie, Rai Uno e il sabato sera… magari con un varietà perché mi somiglia di più. Ma ho accettato perché essere una sorta di padrone di casa al Delle Vittorie già è parte del mio sogno realizzato.
Qual è la critica che sentiresti di fare a Italia’s got talent?
Somiglia un po’ troppo alla Corrida.
Non è che voi abbiate inventato qualcosa…
E’ vero, non ci siamo inventati niente facendo Scherzi a parte al contrario, ma a differenza del programma di Ricci (in realtà è di Fatma Ruffini, ndDM) non abbiamo voluto fare giochi rocamboleschi. Abbiamo puntato sulla semplicità e ha pagato.
E’ pure vero che chi si inventa più niente in televisione oggi?!?
Infatti non è tanto quello che ti inventi quanto come lo trasformi. Sabato, in puntata, avrò Emanuele Filiberto. Non ci metterei niente a metterlo in mezzo ma non lo farò, perché non è quello lo scopo del programma. Lui ha fatto una cosa, l’ha fatta bene ed io devo valorizzarlo.
Anche se è solo un punto in meno di Italia’s got talent si può dire che sia stato un successo…
Pensavamo di aver fatto un buon lavoro ma non avevamo previsto che la semplicità del programma sarebbe stata la sua bellezza…
Sei diverso dal solito in questo programma, hai lavorato a togliere…
E’ vero, i miei silenzi hanno fatto molto più di tante chiacchiere. E’ un nuovo modo di fare televisione. Non urlata, non becera.
Anche la De Filippi non fa una televisione urlata, ha fatto della non-conduzione la sua forza.