Dimissioni



25
maggio

ELISA ANZALDO LASCIA IL TG DELLA ‘MALAINFORMAZIONE’. MINZOLINI: FATTI SUOI

Elisa Anzaldo, Tg1

Al Tg1 c’è chi gira i tacchi, e se ne va. E’ la giornalista Elisa Anzaldo che, in una lettera, ha chiesto al direttore della testata Augusto Minzolini di essere rimossa dall’incarico di conduttrice del notiziario della notte. “Ritengo non sia più possibile per me rappresentare un telegiornale che, secondo la mia opinione, ogni giorno rischia di violare i più elementari doveri dell’informazione pubblica: l’equilibrio, l’imparzialità, la correttezza, la completezza…” ha scritto l’anchorwoman, gettando il tg della prima rete nell’ennesima polemica.

Per motivi professionali e deontologici non ritengo più possibile mettere la faccia in un tg che fa una campagna di informazione contro” afferma la Anzaldo nella missiva spedita a Minzolini l’11 maggio scorso ma resa nota solo oggi tramite La Repubblica. In realtà già il 19 aprile scorso la giornalista intendeva lasciare il suo incarico, ma il direttore l’aveva convinta a desistere. Ora la decisione pare invece irrevocabile, tanto più dopo la sua pubblica divulgazione. A sostegno della sua scelta, il mezzobusto del Tg1 racconta anche una serie di episodi in cui la testata avrebbe censurato notizie sgradite a Berlusconi.

Si tratta dell’oscuramento del Rubygate, ma anche dell’aver “ignorato lo scandalo dei manifesti sui pm brigatisti, la proposta di un deputato del Pdl di cambiare l’articolo primo della Costituzione o il nuovo caos rifiuti a Napoli“. News scomode che per volontà della direzione sarebbero prontamente finite sotto il tappeto. Alla luce di questi casi di “malainformazione la Alzaldo gira i tacchi, e prima di sbattere la porta ringrazia ironicamente Minzolini, “per avermi spiegato il perché non consideri notizia quelle che io invece ritengo tali e come me molti mezzi di informazione“.




29
aprile

RAI, MASI LASCIA LA DIREZIONE GENERALE E VA ALLA CONSAP. SANTORO LO ANNUNCIA IN TV E GONGOLA

Mauro Masi

Mauro Masi lascia la Direzione Generale Rai e diventa Amministratore Delegato della Consap. Da una poltrona ad un’altra, come si vociferava da almeno un mese. La nomina al vertice della Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici ora è ufficiale, deliberata nel pomeriggio di ieri dall’assemblea dell’ente pubblico. Mancano invece le dimissioni da Viale Mazzini, che presumibilmente verranno formalizzate durante il Cda del 4 maggio prossimo. In quell’occasione gli azionisti Rai avanzeranno una serie di candidature ed in seguito verrà designato il successore di Masi.

I nomi in lizza per il prestigioso incarico si contano sulle dita di una mano; addirittura c’è chi è pronto a giurare che la nomina sia già stata decisa, e pure da qualche giorno. Secondo le indiscrezioni in pole position per la succesione c’è Lorenza Lei, attuale vice Direttore Generale, figura molto apprezzata, vicina al Vaticano e con i giusti contatti col mondo politico. Anche il Consigliere di maggioranza Antonio Verro e l’ex direttore di Rai1 Fabrizio Del Noce potrebbero giocarsi la poltrona di DG.

La notizia della conclusione dell’era Masi, intanto, sta suscitando le prime reazioni in Rai. Ieri sera Michele Santoro, in apertura del suo Annozero, si è rivolto così al pubblico: “Ho il piacere di comunicarvi che l’attuale direttore generale dalla Rai, Mauro Masi, lascerà la nostra azienda per assumere il ruolo di amministratore delegato della Consap (…) A questa azienda pubblica noi vogliamo fare un forte, fortissimo, ancora più forte in bocca al lupo“. Un annuncio sintetico, quasi beffardo, carico di significato. Una sorta di bollettino vittorioso di guerra in diretta tv.


21
aprile

RAI: MAURO MASI SI E’ DIMESSO? INDISCREZIONI DA VIALE MAZZINI

Mauro Masi

Dicevano che Mauro Masi non avrebbe mangiato la colomba, e forse avevano ragione. In queste ore tra i corridoi del settimo piano di Viale Mazzini si rincorrono con una certa insistenza voci che darebbero il Direttore Generale della Rai come dimissionario. Che la profezia del DG a scadenza pasquale si stia avverando? Per ora si tratta solo di indiscrezioni, sussurrate tra gli adetti ai lavori e rilanciate a flash dall’informatissimo sito Dagospia

I canali ufficiali non aprono bocca, al momento non c’è alcuna conferma né smentita: vietato parlare. E così i rumors, accompagnati da questo silenzio sospetto, diventano ancor più martellanti: Mauro Masi oggi avrebbe firmato la lettera di dimissioni. Si dice che il suo prossimo incarico possa essere quello di amministratore delegato della Consap, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici. La destinazione, in effetti, sembra essere più che verosimile anche perchè, come scrivevamo settimane fa, il DG avrebbe potuto lasciare il suo incarico alla Rai proprio in vista di un ruolo altrettanto prestigioso, di natura dirigenziale o amministrativa.

Se confermate, le dimissioni di Mauro Masi costituirebbero una svolta significativa per la tv pubblica, e forse anche un segnale di natura politica. Sappiamo bene come, più volte, il DG sia stato accusato di agire negli interessi della maggioranza di Governo provocando alzate di scudi nel Cda e rapporti spesso tesi con alcuni conduttori. Ora non resta che attendere una parola definitiva dagli alti piani di Viale Mazzini, là dove si prendono le decisioni più importanti della Rai, in modo che dubbi e rumors vengano sciolti.

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18
gennaio

EMILIO FEDE A SORPRESA SUL ‘BUNGA BUNGA GATE’: DIMOSTRATE MIO REATO E MI DIMETTO DAL TG4

Emilio Fede

Il suo nome compare iscritto nel registro degli indagati assieme a quello di Nicole Minetti e di Dario Mora, detto Lele. Il direttore del Tg4 Emilio Fede è uno dei volti più noti dell’inchiesta sul “Bunga gunga Gate” avviata dalla Procura di Milano a carico del premier Silvio Berlusconi. Del suo coinvolgimento nella vicenda si parla da giorni, ma solo ieri sono emersi maggiori dettagli a seguito della divulgazione delle carte dei magistrati. Secondo l’impianto accusatorio il giornalista Mediaset sarebbe stato uno dei factotum delle feste presidenziali, e l’imputazione nei suoi confronti è quella di induzione e favoreggiamento della prostituzione. L’interessato ha sempre respinto ogni incriminazione, dicendosi pronto a dimostrare la sua totale estraneità ai fatti. Una difesa convinta, ora accompagnata da una decisione: qualora i reati di cui sopra venissero dimostrati sarebbe pronto a lasciare la direzione del Tg4.

La presa di posizione di Emilio Fede arriva in una data storica, dopo vent’anni esatti di servizio informativo nella tv privata del Biscione. Era il 17 gennaio 1991 quando il giornalista inaugurava il primo notiziario in diretta dell’allora Fininvest con uno scoop sull’inizio della Guerra del Golfo. Ora, a distanza di tempo, il responsabile del Tg4 si trova invischiato in un’indagine fatta di festini e presunti rapporti sessuali a pagamento. “Rispetto i diritti dei giudici, ma sono anni che mi batto contro droga e prostituzione. Dimostrerò la mia totale estraneità ai fatti” sostiene Fede davanti ai cronisti e ai suoi collaboratori, dichiarando di affrontare “molto serenamente” la storia.

L’accusa sostiene che il giornalista sia stato il trait d’union tra il Presidente del Consiglio e le sue intraprendenti ospiti. Ma lui nega con inistenza: “Non so neanche dove sia via Olgettina (dove alloggiano alcune delle ragazze che partecipavano alle feste, tra cui le Gemelline De Vivo de L’Isola dei Famosi, ndDM). Penso sia molto lontano dagli studi Mediaset e non so se ci abitano ragazze che lavorano in Mediaset, in questa azienda lavorano oltre duemila persone, non posso conoscerle tutte” ha affermato ieri Fede, come riportato da Libero. Poi l’annuncio inatteso: “Se dovesse risultare che sia vera una di queste storie mi dimetterò da direttore del Tg4“.


26
maggio

A RISCHIO IL DIVANO ROSSO DI SERENA DANDINI. IL DIRETTORE DI BELLA MINACCA LE DIMISSIONI.

Serena Dandini (Parla con me)

Si stanno definendo in questi giorni gli ultimi tasselli per i palinsesti della prossima stagione tv. In casa Rai, oltre a un restyling del day time di Raiuno e Raidue, si sta lavorando al caso Dandini. Il programma Parla con me nella seconda serata di Raitre verrà ridimensionato a una sola puntata in settimana (dalle quattro attuali). Ebbene sì, anche il divano rosso di Serena Dandidi è nel mirino dei vertici Rai per via dello spiccato orientamento politico.

Ma non è tutto: se in autunno Parla con me potrebbe avere una cadenza settimanale, da marzo potrebbe addirittura essere cancellato dai palinsesti, accontendando così il premier Berlusconi che ha chiesto l’allontanamento della conduttrice (in un’intercettazione con Trani). E a rimetterci, oltre che alla libertà di informazione e satira, sarebbe la rete che ospita il programma, che ottiene buoni ascolti attorno al 10% di share medio. Le polemiche intanto non si placano, da parte di entrambi i poli.

Sulla questione, il direttore di rete Antonio Di Bella ha deciso di non soprassedere e ha minacciato di dimettersi nel caso la Dandini non fosse confermata insieme al suo programma. Anzi, contro il volere del dg Masi, vorrebbe portare Parla con me in prima serata nel 2011.





10
febbraio

TRA I DUE LITIGANTI, IL TERZO GODE: SPECIALE CHIAMBRETTI NIGHT SUL CASO MENTANA! CHI VORRESTI NELLA SECONDA SERATA DI CANALE5?

Chiambretti Night @ Davide Maggio .it

Beh, bisogna essere onesti. Le dimissioni di Enrico Mentana risultano eccessive e, obiettivamente, fuori luogo. Ancor più fuori luogo se si considerano le opinioni personali di chi vi scrive sul caso Englaro che avrebbe dovuto essere un fatto privato, al contrario del dibattito politico, seguìto alla vicenda, che, invece, avrebbe dovuto essere affrontato senza quella fretta - ingiustificata - dettata dall’urgenza di bloccare una morte imminente e soprattutto prima che l’esposizione mediatica dei fatti potesse abbagliare, offuscare e confondere i più.

Ma tant’e', Chicco Mentana la pensa diversamente e nonostante avesse dichiarato, nella puntata di venerdi scorso, come “fosse necessario preservare la vicenda il più a lungo possibile dai clamori dell’opinione pubblica e del tritacarne televisivo” ha pensato bene di dimettersi per non aver avuto la possibilità di andare in onda, ieri sera, al posto del Grande Fratello per poter parlare della morte di Eluana.

Ma la sensazione, quanto meno quella del sottoscritto, è che le dimissioni del fondatore del Tg5 abbiano rappresentato un’opportunità più che una scelta. Un’opportunità per il giornalista di lasciare il ruolo che ricopriva e per l’editore di potersi “liberare” del conduttore. D’altro canto le dichiarazioni rese all’ANSA dal gruppo di Cologno sono emblematiche “Mediaset accetta le dimissioni presentate dal Direttore Enrico Mentana e respinge tutte le sue motivazioni, nella convinzione di avere svolto come sempre il proprio ruolo di Editore in modo tempestivo e completo“.

Ma tra i due litiganti, il terzo gode…


10
febbraio

MENTANA SI DIMETTE: “NON ESISTE SOLO L’AUDIENCE”. VOLEVA ANDARE IN ONDA AL POSTO DEL GRANDE FRATELLO

Enrico Mentana - Matrix @ Davide Maggio .it

da Corriere.it - Terremoto a Mediaset per la morte di Eluana Englaro. Enrico Mentana annuncia che martedì rassegnerà le dimissioni da direttore editoriale di Mediaset per protesta contro la decisione della rete che, «di fronte a un dramma che scuote il Paese intero, ha deciso di non cambiare di una virgola la sua programmazione di stasera su Canale 5, nonostante sia il Tg5 sia Matrix fossero pronti a aprire finestre informative sulla morte di Eluana». Lo ha riferito lo stesso Mentana in una nota diffusa mentre su Canale 5 stava iniziando una nuova puntata del Grande Fratello.

DIMISSIONI ACCETTATE – Prima ancora che le dimissioni, come ha detto lo stesso Mentana, fossero formalizzate martedì mattina, sono state accettate dal direttore generale informazione di Mediaset, Mauro Crippa.

«NON ESISTE SOLO L’AUDIENCE» – «Non è così – ha detto Mentana – che si fa informazione su una grande rete nazionale. Non esiste solo l’audience. Simili scelte tolgono credibilità a chi le compie, e personalmente non ho nessuna intenzione di avallarle. Stasera su Canale 5 il dramma è quello della cacciata di una concorrente dal Grande Fratello. A mezzanotte, se va bene, si parlerà di Eluana a Matrix. Andremo in onda comunque, per dovere di informare. Domani però – conclude – rassegnerò le dimissioni da direttore editoriale di Mediaset, per un altro dovere, quello di coerenza».

NIENTE MATRIX – Crippa prende infatti atto delle dimissioni di Mentana, ma sottolinea anche che Mediaset ha seguito gli sviluppi del caso Englaro con una lunga diretta del Tg4 di Emilio Fede e con una finestra informativa di Studio Aperto su Italia 1. Crippa ha annunciato che dopo il Grande Fratello ci sarà spazio per uno speciale del Tg5 sulla vicenda e quindi Matrix non andrà in onda. «Mentana è un giornalista di grande esperienza che conosce bene le regole della tv commerciale che gli hanno consentito e gli consentono di lavorare in piena libertà e autonomia editoriale. Colpisce che non abbia avuto nessuna menzione la lunga e impeccabile diretta di Fede su Retequattro e la finestra delle 23,35 di Studio Aperto. Siamo infatti un sistema a tre reti e credo che non si debba mai dimenticare che il pubblico ha esigenze diverse, come dimostra peraltro la programmazione della nostra concorrenza».

[Su Raiuno, questa sera, al posto de Il Bene e il Male è andato in onda uno speciale Porta a Porta sulla morte di Eluana Englaro]