Le parole sono importanti. Il monito urlato da Nanni Moretti nel film La palombella rossa ora risuonerà anche nelle orecchie di Max Laudadio. Ieri il conduttore della trasmissione Attenda in linea, su Radio2, si è infatti lasciato scappare un’espressione veemente nei confronti dei parlamentari italiani che forse gli sarebbe convenuto evitare. Li ha definiti “delinquenti“, giusto per gradire. Un’uscita a gamba tesa sugli stinchi della cosiddetta Casta che ha innescato un piccolo incidente diplomatico tra Viale Mazzini e la Presidenza del Senato. Nella polemica è intervenuto anche il DG Rai Lorenza Lei, che ha annunciato l’intenzione di valutare eventuali provvedimenti nei confronti dei responsabili del programma.
Durante la diretta radiofonica, Laudadio ha risposto ad un ascoltatore che biasimava i prezzi stracciati dei pasti consumati in un ristorante riservato ai parlamentari. Nel suo intervento, però, il conduttore si è lasciato andare ad una considerazione piuttosto colorita riferita ai signori politici. “Se ’sti delinquenti facessero il loro lavoro, sarebbe tutto a posto, il problema è che non lo fanno, capito?” ha commentato. Una bastonata tra capo e collo riservata all’intoccabile classe dirigente. In diretta Rai. Proprio nelle settimane in cui divampano le polemiche sui privilegi di cui godono i governanti.
In modulazione di frequenza, lo sfottò anti-Casta di Laudadio è arrivato direttamente al Presidente del Senato, che ha reagito con una lettera indignata al Direttore Generale della Rai. Nella missiva a Lorenza Lei, Renato Schifani ha definito “epiteti ingiuriosi” i commenti del conduttore radiofonico, aggiungendo:
“Non posso consentire che la pur comprensibile critica di alcuni aspetti di quelli che ormai vengono comunemente chiamati costi della politica trascenda in espressioni indiscriminatamente oltraggiose, tanto più da parte di un professionista del servizio pubblico“.