
Casta
25
agosto
MAX LAUDADIO SFOTTE LA CASTA SU RADIO2: “DELINQUENTI”. ORA A FARLO “BAILARE” CI PENSA LORENZA LEI

Max Laudadio
Le parole sono importanti. Il monito urlato da Nanni Moretti nel film La palombella rossa ora risuonerà anche nelle orecchie di Max Laudadio. Ieri il conduttore della trasmissione Attenda in linea, su Radio2, si è infatti lasciato scappare un’espressione veemente nei confronti dei parlamentari italiani che forse gli sarebbe convenuto evitare. Li ha definiti “delinquenti“, giusto per gradire. Un’uscita a gamba tesa sugli stinchi della cosiddetta Casta che ha innescato un piccolo incidente diplomatico tra Viale Mazzini e la Presidenza del Senato. Nella polemica è intervenuto anche il DG Rai Lorenza Lei, che ha annunciato l’intenzione di valutare eventuali provvedimenti nei confronti dei responsabili del programma.
Durante la diretta radiofonica, Laudadio ha risposto ad un ascoltatore che biasimava i prezzi stracciati dei pasti consumati in un ristorante riservato ai parlamentari. Nel suo intervento, però, il conduttore si è lasciato andare ad una considerazione piuttosto colorita riferita ai signori politici. “Se ’sti delinquenti facessero il loro lavoro, sarebbe tutto a posto, il problema è che non lo fanno, capito?” ha commentato. Una bastonata tra capo e collo riservata all’intoccabile classe dirigente. In diretta Rai. Proprio nelle settimane in cui divampano le polemiche sui privilegi di cui godono i governanti.
In modulazione di frequenza, lo sfottò anti-Casta di Laudadio è arrivato direttamente al Presidente del Senato, che ha reagito con una lettera indignata al Direttore Generale della Rai. Nella missiva a Lorenza Lei, Renato Schifani ha definito “epiteti ingiuriosi” i commenti del conduttore radiofonico, aggiungendo:
“Non posso consentire che la pur comprensibile critica di alcuni aspetti di quelli che ormai vengono comunemente chiamati costi della politica trascenda in espressioni indiscriminatamente oltraggiose, tanto più da parte di un professionista del servizio pubblico“.


29
luglio
GIULIO TREMONTI A UNO MATTINA ESTATE: “NON HO BISOGNO DI RUBARE AGLI ITALIANI”. MA LA QUESTIONE MORALE?

Giulio Tremonti, Uno Mattina Estate
Impegnato com’era a sistemare il debito pubblico, a raddrizzare i conti con riforme ed improbabili manovre, Giulio Tremonti non si è accorto di nulla. E’ terribile: di questi tempi basta davvero poco per rimanere inguaiati a propria insaputa. Così il Ministro dell’Economia si è trovato coinvolto nella poco trasparente vicenda di un appartamento romano resogli disponibile dal suo ex consigliere Marco Milanese, ora indagato per corruzione. Il factotum di Tremonti ha riferito ai giudici di aver ricevuto mille euro/settimana dal Ministro per l’uso dell’immobile che aveva affittato a 8.500 euro al mese. In questi giorni la polemica sul caso ha assunto toni incandescenti e stamane il reposabile del Dicastero economico è intervenuto in prima persona nella trasmissione Uno Mattina Estate per smorzare i toni e dare la sua versione dei fatti.
Interrogato dal giornalista Gerardo Greco sulla questione, Tremonti si è fatto tutto serio e precisino. “La rigrazio per questa domanda. Senta un po’… Io prima di fare il ministro dichiaravo al fisco 5 milioni, 10 miliardi di vecchie lire all’anno. Devo dire che do in beneficenza più di quanto prendo come parlamentare. Non ho bisogno di avere illeciti favori, di fregare i soldi agli italiani. Non ho casa a Roma non me ne frega niente, non faccio vita di salotti, di potere, di appalti”. Così il Ministro, in diretta su Rai1, ha voluto allontanare da sè le accuse di coinvolgimento in una vicenda dai contorni ancora poco limpidi.
Giulietto sente di non doversi rimproverare niente, se non il fatto di lavorare molto e quindi di essere sempre impegnato. “Forse avrei dovuto essere più attento, ma se devi lavorare in quento modo… Gestire il terzo debito ti impegna abbastanza” afferma. A quel punto il giornalista di Uno Mattina incalza: “E’ difficile scusarsi oppure no?“. E il Ministro, nascondendo il disappunto con un sorriso: “Senta, per uno come me… Devo dire onestamente, scusarsi è una cosa che…“. Il siparietto sulla ‘casa in affitto di Tremonti’ si conclude così, senza che venga scomodata la cosiddetta questione morale, di cui tanto si avverte il bisogno di discutere in questi giorni, anche in tv.

