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IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE: IL DRAMMA DELL’OLOCAUSTO QUESTA SERA SU CANALE 5.
di Salvatore Cau
03/02/2011 - 13:40

Affrontare la tragedia dell’Olocausto, confrontandosi con un evento collettivo così doloroso e carico di orrore non è facile per nessuno. Da sempre, scrittori e registi di fronte alla doverosa necessità di testimoniare e raccontare la verità sullo sterminio ebraico, hanno più volte preferito percorrere strade parallele. Percorsi che potessero rievocare e denunciare il trauma del genocidio in maniera meno diretta. Per mitigare la tragedia e la bestialità nazista, si è spesso ricorso a un punto d’osservazione privilegiato, come ad esempio quello dei bambini. Da Anne Frank, il cui diario, considerato una delle opere più rappresentative legate alla Shoah, ha ispirato numerosi film, sino a Jona che visse nella balena o La vita è Bella.
E’ in questo filone che si inserisce Il bambino con il pigiama a righe, un film del 2008 diretto e sceneggiato da Mark Herman, adattamento del romanzo omonimo dello scrittore John Boyne. La pellicola in onda questa sera su Canale 5, a meno di una settimana dalla Giornata della Memoria, racconta la forte amicizia tra due bambini: Bruno e Shmuel, il primo figlio di un comandante nazista, nuovo direttore di un campo di sterminio, il secondo un bimbo ebreo, rinchiuso assieme al padre nello stesso campo. Il piccolo Bruno, trasferitosi con la sua famiglia, in una casa vicina al campo di concentramento, spinto dalla sua sete d’avventura, si avvicina a quella che ai suoi occhi di bambino, sembra una strana fattoria.
Attraverso il filo spinato, conosce e stringe amicizia con un ragazzino vestito con una curioso pigiama a righe. Bruno non riesce neppure a immaginare la triste realtà, ma sarà Shmuel col passare dei giorni, a fargli capire che ciò che indossa non è un pigiama e quella che vede non è una fattoria. Un giorno, Bruno scopre di poter oltrepassare il filo spinato, e si offre così di aiutare Shmuel a trovare il suo papà, che non vede da alcuni giorni. Procuratosi un altro “pigiama”, entra nel lager.
Un film malinconico, che emoziona senza mai abbandonarsi alla lacrima facile, ma al contrario, scorre diretto, mantenendo uno stile rigoroso e distaccato, con un’accelerazione di ritmo e una precipitazione degli eventi nel finale.
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Principessa_Vespa dice:
Film davvero toccante.
*Elena* dice:
Ho letto il libro, davvero commuovente. Penso che sia uno di quei libri da far leggere a scuola, da introdurlo proprio come lettura fissa (esempio I promessi sposi).
Andre dice:
L'ho visto l'anno scorso a scuola. E' veramente toccante. Io non lo guardo più, è davvero forte e una volta mi è bastata. Ma per chi non l'ha visto GUARDATELO GUARDATELO GUARDATELO!
Gianluca Camilleri dice:
Per me fa il 14% con meno di 4mln di spettatori.
beppe dice:
da vedere assolutamente!
Mattia Buonocore dice:
Ma possibile che io non lo conoscessi?
Markos dice:
Lo vidi al cineforum 3 anni fa con la mia classe...un film stupendo..tutti commossi...da vedere!
busb dice:
è un film che merita di essere visto..il finale ti sconvolge. Ma credo che saranno in pochi a seguirlo.
Schattol89 dice:
io l'ho già visto...lascia qualcosa dentro!
mister dice:
da vedere!
mister dice:
lo vedrò.