Shoah



14
ottobre

Pietre d’inciampo, Rai Storia racconta sei vittime della Shoah

Pietre d'inciampo, Annaelena Benini

Ricordare gli orrori (del passato) per non rifare errori. A questo scopo, Rai Storia si soffermerà sulle Pietre d’inciampo. Si intitola proprio così la nuova docu-serie storica che il canale del servizio pubblico proporrà da giovedì 15 ottobre alle 20.45. In sei episodi, la trasmissione ripercorrerà le vicende di sei famiglie vittime della Shoah e della persecuzione nazifascista in Italia, a cui sono state dedicate altrettante pietre commemorative.




3
febbraio

IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE: IL DRAMMA DELL’OLOCAUSTO QUESTA SERA SU CANALE 5.

Il Bambino con il pigiama a righe

Affrontare la tragedia dell’Olocausto, confrontandosi con un evento collettivo così doloroso e carico di orrore non è facile per nessuno. Da sempre, scrittori e registi di fronte alla doverosa necessità di testimoniare e raccontare la verità sullo sterminio ebraico, hanno più volte preferito percorrere strade parallele. Percorsi che potessero rievocare e denunciare il trauma del genocidio in maniera meno diretta. Per mitigare la tragedia e la bestialità nazista, si è spesso ricorso a un punto d’osservazione privilegiato, come ad esempio quello dei bambini. Da Anne Frank, il cui diario, considerato una delle opere più rappresentative legate alla Shoah, ha ispirato numerosi film, sino a Jona che visse nella balena o La vita è Bella.

E’ in questo filone che si inserisce Il bambino con il pigiama a righe, un film del 2008 diretto e sceneggiato da Mark Herman, adattamento del romanzo omonimo dello scrittore John Boyne. La pellicola in onda questa sera su Canale 5, a meno di una settimana dalla Giornata della Memoria, racconta la forte amicizia tra due bambini: Bruno e Shmuel, il primo figlio di un comandante nazista, nuovo direttore di un campo di sterminio, il secondo un bimbo ebreo, rinchiuso assieme al padre nello stesso campo. Il piccolo Bruno, trasferitosi con la sua famiglia, in una casa vicina al campo di concentramento, spinto dalla sua sete d’avventura, si avvicina a quella che ai suoi occhi di bambino, sembra una strana fattoria.

Attraverso il filo spinato, conosce e stringe amicizia con un ragazzino vestito con una curioso pigiama a righe. Bruno non riesce neppure a immaginare la triste realtà, ma sarà Shmuel col passare dei giorni, a fargli capire che ciò che indossa non è un pigiama e quella che vede non è una fattoria. Un giorno, Bruno scopre di poter oltrepassare il filo spinato, e si offre così di aiutare Shmuel a trovare il suo papà, che non vede da alcuni giorni. Procuratosi un altro “pigiama”, entra nel lager.