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BRUNO VESPA, DA ZERBINO A EROE GRAZIE A GRILLO

di Marco Leardi

23/05/2014 - 12:22

BRUNO VESPA, DA ZERBINO A EROE GRAZIE A GRILLO
Bruno Vespa e Beppe Grillo, Porta a Porta

Santo, santo subito. Molti dicono di averlo rivalutato, e così Bruno Vespa si è conquistato un posticino in Paradiso, anche se per poco. Tutto merito della sua intervista a Beppe Grillo. Nel faccia a faccia, tenutosi lunedì scorso su Rai1, il giornalista ha assestato alcune domande giuste al momento giusto, incalzando il leader del Movimento Cinque Stelle. Tanto è bastato a trasformare il conduttore di Porta a Porta in un eroe per un giorno, plaudito anche da chi fino all’altro ieri lo considerava un esponente del telegiornalismo d’antiquariato.

Di fronte a Grillo, il conduttore di Rai1 ha mostrato un piglio e una vivacità insoliti, che hanno spiazzato anche i suoi più fermi detrattori. In effetti, era da parecchio tempo che Vespa non utilizzava il pungiglione con tale precisione: ma possibile che due domandine puntute rivolte al leader pentastellato abbiano potuto trasformare il giudizio negativo maturato da alcuni sul suo conto? Certi elogi improvvisi al neo-paladino Bruno fanno sorridere, specialmente se pronunciati da quanti erano soliti contrapporre al giornalista di Rai1 il feticcio dell’informazione dura e pura. Rispetto alla contraddizione esibita da costoro, bisognerà piuttosto ammettere che, se da una parte Bruno non è mai stato fustigatore dei potenti (anzi, tutt’altro), dall’altra non è nemmeno il babau dipinto da molti.

Porta a Porta è un programma istituzionale e lo stile del confronto è molto liturgico, impostato, mai teso a mettere in difficoltà gli ospiti. Non a caso, in quello studio i politici ci vanno più volentieri che altrove. Questo aspetto potrà non piacere a molti, ma d’altra parte sarebbe ingenuo pensare o auspicare che il talk show più prestigioso della Rai si trasformi in un ring dove i politici vengono suonati al posto del tradizionale campanello. Il format è un altro: lì dentro, Bruno Vespa è una sorta di sacerdote, e come noto a Messa non si suonano chitarre rock né si dicono parolacce. Al massimo, si può discutere sul ritmo della predica o sulla quantità di incenso profuso.

Berlusconi a Bruno Vespa: sta esagerando, tra poco lo meno

D’accordo, al riguardo qualcuno farà notare che in questi anni don Bruno è stato pure molto indulgente (con le domande, spesso troppo blande), e che lo stile adottato con Grillo è stato decisamente diverso da quello riservato ad altri leader. Tutto vero, anche se, in realtà, nel rush finale di questa campagna elettorale il conduttore ha provato a stuzzicare anche Silvio Berlusconi. Nella puntata  del 21 maggio scorso, più volte Bruno ha interrotto l’ex premier, che d’un tratto lo ha simpaticamente (ma non tanto) rimproverato. “Lei sta esagerando. A questo punto penso che lei abbia una consulenza con la sinistra” ha detto Berlusconi ridendo. Poi, di nuovo incalzato, l’ex Cavaliere ha detto: “non sa che rischio corre perché io sono più giovane di lui e tra poco lo meno“.

Più avanti, mentre Berlusconi ipotizzava un’abolizione totale del Senato, Vespa borbottava: “è una provocazione, dai…“, un po’ come accaduto con le controffensive antieuropee annunciate da Grillo. Insomma, il giudizio manicheo su Bruno andrebbe quantomeno rivisto: tra chi lo considera strumentalmente uno zerbino e chi ne ha già fatto un eroe, ci sembra più corretto piazzare il conduttore in Purgatorio. Almeno in attesa del prossimo faccia a faccia.

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1 commenti su "BRUNO VESPA, DA ZERBINO A EROE GRAZIE A GRILLO"

  1. Alla fine gli elogi a Vespa vanno ridimensionati: sono stati più che altro un modo per criticare Grillo...