Don Giuseppe Diana, quello che in molti definiscono il prete coraggio, è stato ucciso a Casal di Principe il 19 marzo del 1994 per mano della camorra. Quella stessa camorra che ha combattuto per tutta la vita. Nel ventennale della sua morte la Rai lo omaggia con una miniserie a lui dedicata in onda questa sera – martedì 18 marzo 2014 – e domani, che prende il nome dalla lettera che scrisse ai suoi parrocchiani: Per amore del mio popolo.
Per amore del mio popolo – Don Diana: la miniserie in onda il 18 e il 19 marzo 2014
La miniserie, prodotta da Giannandrea Pecorelli per Aurora Film, ripercorre la vita di Don Diana scacciando tutti i dubbi che la camorra vi ha riversato sopra per sporcarne la memoria. Ad interpretare il protagonista Alessandro Preziosi, mentre gli altri attori coinvolti per i ruoli principali sono Massimiliano Gallo, Adriano Pantaleo, Anita Zagaria, Gianluca Di Gennaro e Rosa Diletta Rossi.
Per Preziosi (qui le info sulla sua vita privata), napoletano di nascita, interpretare Don Diana è stata una grande esperienza. Sia per il lavoro quotidiano sul set, sia per i messaggi che il prete ha diffuso e che l’attore ha compreso appieno solo adesso, visto che, come dichiarato al RadioCorriere Tv, all’epoca dell’omicidio aveva solo dieci anni e ne conservava un ricordo impreciso: all’epoca gli sembrava tutto lontanissimo dalla sua realtà.
“Se mi avessero chiesto che ruolo avrei voluto fare, non mi sarebbe mai venuto in mente di dire il prete. E’ stata una vera scoperta. Soprattutto dal punto di vista umano e religioso, essendo io credente e cattolico [...] C’erano una media di duecento persone al giorno sul set che hanno creato un clima per me molto stimolante. La produzione romana si è avvalsa delle forze e delle maestranze napoletane che, con quella tipica umanità così indolentemente ironica, mi hanno regalato una grande forza in un confronto quotidiano che mi ha fatto sentire comunque e sempre a casa“.
Per amore del mio popolo, per la cui realizzazione sono stati coinvolti i comitati anti camorra dedicati a Don Diana, è stata girata proprio nelle terre in cui visse il prete, tra Casal di Principe e Frignano. La popolazione, come dichiarato anche dal regista Antonio Frazzi, ha partecipato sia passivamente, assistendo alle intere riprese, che attivamente: una cinquantina di ruoli minori e circa ottocento comparse sono state selezionate tra gli abitanti dei comuni interessati dalle riprese. E molti sono stati gli artisti che hanno deciso di prendere parte al progetto: Pino Daniele, Claudio Mattone, gli Alma Megretta e la Nuova Compagnia di Canto Popolare hanno concesso l’autorizzazione ad utilizzare dei loro brani musicali. A seguire le anticipazioni della prima puntata in onda questa sera.
Per amore del mio popolo – Don Diana: anticipazioni prima puntata del 18 marzo 2014
Prima puntata. Don Giuseppe Diana, per tutti Don Peppe, è un sacerdote della forania di Casal di Principe, dove due famiglie, (gli Esposito e i Capuano), si affrontano senza esclusioni di colpi per il controllo del territorio. Per non tradire gli scout che vedono in lui un’alternativa al mondo che li circonda Don Peppe rinuncia all’opportunità di trasferirsi a Roma e diventa Parroco nel suo paese natale. A Don Peppe viene affidato Domenico, il figlio illegittimo di Antonio Esposito, diviso tra il desiderio di far parte del mondo dei camorristi e quello di essere integrato nel gruppo dei ragazzi che fanno riferimento a Don Peppe. Don Peppe compie subito delle azioni per rompere l’omertà che lo circonda: rifiuta i soldi che gli offre un noto camorrista, organizza una fiaccolata in paese, crea in Parrocchia delle occasioni di incontro e divertimento per allontanare dalla strada il maggior numero di bambini e ragazzi. In particolare Don Peppe cerca di essere vicino a Teresa, una giovane del suo gruppo, figlia di un boss, destinata al matrimonio con un ragazzo della famiglia rivale. Don Peppe e i suoi ragazzi sono tra i primi ad affrontare i problemi degli immigrati clandestini, sfruttati dagli stessi camorristi. In un crescente clima di terrore e dolore, Don Peppe cerca di salvare Domenico da una possibile vendetta. A rimanere ucciso, innocente, in un agguato è Francesco, uno dei suoi scout più attivi. Don Peppe ferito nel profondo del suo animo, decide che occorre fare qualcosa di più incisivo e significativo. Nasce cosi il documento “In nome del mio popolo” che risuona nelle chiese di Casale la Notte di Natale. Un documento che suscita il plauso di molti cittadini, ma che porta Don Peppe ad essere riconosciuto come il nemico dichiarato della Camorra che, come sottolineato nell’omelia, procura “ il dolore a tante famiglie che vedono i loro figli finire vittime o mandanti”.
1. enricack ha scritto:
18 marzo 2014 alle 19:26