Così fan tutte, e l’ho fatto anch’io. Girare una sitcom, dico, e spero che vi farà ridere, come ha fatto ridere me vestirmi e comportarmi da carogna in ufficio, o da disperata in cucina, passando una giornata da guest star in compagnia di Alessia Marcuzzi e Debora Villa.
La serie è stata inventata da due francesi, Judith Siboni e Olivia Cote, geniali e inacidite a furia di stare al mondo, due donne troppo libere dentro per preoccuparsi di passare da zoccole, retrograde, o magari semplicemente da cretine. E Italia 1 ha saputo raccogliere lo schiaffo e rilanciarlo in Italia, con la serie che parte oggi, lunedì 7. Una settimana d’anticipo addirittura sul previsto, dopo in verità quasi un anno di ritardo rispetto alle previsioni della produzione, ma insomma quello che conta è che la stagione si apre con loro. Vous les femmes, questo il titolo originale francese, non descrive le donne: fa le boccacce piuttosto, ma le fa con i tempi giusti, gli sguardi in macchina che ci devono stare, e soprattutto le situazioni sbilenche che non pretendono di essere raddrizzate. Non so se sarà per forza un bel programma, stiamo a vedere, certo è una bellissima idea.
Quando Fatma Ruffini mi chiamò, quasi un anno fa, per chiedermi di recitare per un giorno, ho pensato non c’è più religione. Ma in verità qualcosa dentro di me ha sobbalzato, ed ha preteso che accettassi, e di corsa. Perché dite un po’ quel che volete, ma io ho una gran voglia di giocare, giocare a fare, giocare ad essere, oltre che essere davvero. E recitare è quel meraviglioso mestiere in cui per giocare a fare finta ti pagano pure. L’avessi capito ai tempi del teatro all’oratorio, forse la mia vita sarebbe stata diversa.
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Ma le cose importanti prima o poi ti trovano, e dopo una vita passata a vivere sul serio una varietà di ruoli (e non ho ancora finito: da quest’estate sono anche assessore all’occupazione in un comune dell’Appennino emiliano, la dolcissima Berceto, l’avete saputo?), ho avuto l’occasione di vestire panni che poi potevo restituire, e dire cose che non necessariamente dovevo aver vissuto. Bello. Liberatorio. Seducente senza dubbio.
Così adesso guarderò la serie che incomincia, sperando di beccare anche le puntate in cui ci sono io. Cavolo, non lo faccio mai con le altre partecipazioni, solo se conduco ci tengo a rivedermi, per capire dove sbaglio. Qui invece spero di far ridere. E’ un bel regalo poter dire così, passati i quarantacinque.
Irene Pivetti
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1. giulia ha scritto:
7 settembre 2009 alle 16:04