La fascia preserale è una delle più importanti e strategiche di tutta la giornata televisiva, sopprattutto per quanto riguarda le reti ammiraglie. E lo è per due motivi: il primo risiede certamente nell’importanza degli investimenti pubblicitari che vengono destinati allo slot di cui parliamo; il secondo è la strategicità della fascia oraria che traina i telespettatori ai telegiornali delle reti ammiraglie (sono fondamentali, dunque, per i risvolti che hanno sull’informazione). Eredità e Milionario a parte, molti quiz sono stati testati e molti cassati per scarsi ascolti (soprattutto in quel di Cologno Monzese) ed è risultato difficile trovare dei prodotti competitivi che intrattengano casalinghe pronte a mettersi ai fornelli e mariti di ritorno dal lavoro (i quiz ormai storici sono in onda da svariati anni e la voglia di innovare non è trascurabile). Ma in quest’estate catodica senza infamia e senza lode, il preserale di Raiuno ha colpito nel segno: Reazione a catena sta facendo un ottimo lavoro coniugando divertimento, abilità linguistiche e brillanti risultati d’ascolto.
Al terzo anno di sperimentazione estiva, Reazione a catena sta navigando a vele spiegate nel mare dei palinsesti tv, incrementando di settimana in settimana audience e share (come si può notare grazie alla rubrica Auditel): partito con una media che si aggirava attorno al 23-24% di share, in alcune puntate è arrivato a superare addirittura il 30%, facendo sfigurare la nuova edizione di Sarabanda, nonostante un lato B-elen che tanto piace agli italiani. Gongolerà il timoniere Pupo, reduce da una stagione da dimenticare (vedi Volami nel cuore e I Raccomandati al 18%), il quale pochi minuti prima delle 20 lascia la linea al Tg1 con uno share che ha ben poco da invidiare a quello dell’ormai celebre Ghigliottina di Carlo Conti.
Ecco perchè, dati alla mano, viene da proporre una promozione sul campo per il quiz che rinfresca la mente: è arrivato il momento di lasciare i lidi estivi e di sperimentare Reazione a catena nel periodo invernale. Perfetto sarebbe un ciclo di prova, a nostro parere, durante le prossime strenne, per poi ipotizzare una staffetta con l’Eredità, in maniera tale da non usurare il format. Anche il Moige appoggerebbe la nostra proposta, visto che, nel report di luglio, ha promosso a pieni voti il game di Pupo.
Queste le parole di Elisabetta Scala, responsabile dell’Osservatorio Media del Moige: “A differenza di Sarabanda, che potenzialmente potrebbe essere un programma per famiglie ma che invece viene declinato in maniera del tutto opposta, ‘Reazione a catena’ è divertente e senza volgarità o eccessi. La conduzione di Pupo è simpatica e la trasmissione riesce a coinvolgere da casa pubblico di ogni età, adattandosi così alla visione familiare”.
Famiglie che si riconoscono nel trio dei concorrenti che si cimenta nei vari giochi e interagisce col conduttore, il piccolo grande Pupo, che in Reazione a catena pare abbia trovato il suo “habitat” naturale. Ironico, divertente, e al contempo professionale, il cantante prestato da qualche anno alla conduzione convince e non annoia.
I giochi delle varie manche - dalle catene musicali al cult dell’intesa vincente – coinvolgono ma non impegnano; menzione speciale per il gioco finale, migliorato rispetto alla prima edizione, che in un crescendo di difficoltà e di suspence, fa “spremere le meningi” e vincere spesso i concorrenti (anche se non cifre milionarie all’Affari tuoi: il montepremi massimo è di 170.000 euro).
Ultima cosa, alla quale Pupo tiene molto, è la produzione completamente interna della Rai: alla faccia di appalti e società esterne, a vincere è il gioco di squadra.
1. emanuele ha scritto:
7 agosto 2009 alle 16:38