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RAI, GUBITOSI CHIEDE IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO. TARANTOLA SFODERA LE FORBICI E LIMITA IL SUO STIPENDIO A 294.000 EURO
di Marco Leardi
25/07/2012 - 15:25

La parola d’ordine è una sola: sobrietà. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulle super condizioni d’ingaggio dei nuovi vertici Rai, oggi sono gli stessi manager della tv pubblica a gettare acqua sul fuoco. Nella seduta del CdA di Viale Mazzini riunitosi oggi, il neoeletto Direttore Generale Luigi Gubitosi ha chiesto un contratto a tempo determinato – diversamente da quanto era stato stabilito al suo insediamento – come segno di “attenzione e responsabilità”.
“Poiché non ho intenzione di rimanere alla Rai né un giorno in più né un giorno in meno del mio mandato di Direttore Generale, ho deciso di chiedere che il mio contratto, pur essendo prassi aziendale il tempo indeterminato per il Dg, coincida con la naturale durata del cda che mi ha nominato (3 anni, ndDM)”
ha dichiarato Gubitosi all’Ansa, confermando così le indiscrezioni della vigilia che lo davano intenzionato a rivedere l’accordo sulla sua assunzione. Al centro dei malumori che avevano accompagnato l’elezione del nuovo DG c’era anche l’entità del compenso stabilito per lo stesso: 650 mila euro l’anno, da suddividere in 400 fissi più 250 di indennità.
Di fronte a tali condizioni, i Consiglieri di centrodestra – Antonio Verro in particolare – avevano levato gli scudi, lamentando una certa incoerenza tra i contratti d’oro dei vertici Rai e la spending review varata dal Governo. Stando a quando si apprende, però, l’ammontare del cachet di Gubitosi non subirà modifiche al ribasso.
Per placare gli animi il Presidente Rai Anna Maria Tarantola avrebbe invece affrontato l’ordine del giorno comunicando in Cda un taglio del suo stipendio portandolo a 294mila euro, cioè al tetto stabilito per il compenso dei manager pubblici.
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lele dice:
"non ho intenzione di rimanere alla Rai né un giorno in più né un giorno in meno del mio mandato" viva la sincerità! comunque sia a me non me ne frega nulla di questi stipendi... mi preoccupo di quelli dei veri manager pubblici (cioè quelli nei ministeri e negli enti pubblici che son davvero tutti soldi nostri)