Puntuale come i servizi sulla tintarella e sul gelato, le nostre estati in tv sono scandite dalle indagini de La Signora in Giallo, alias Jessica Fletcher (a sinistra la più recente foto di Angela Lansbury, giugno 2009). Ben 264 gli episodi, in onda da 21 anni, quasi ininterrotamente, prima in autunno, poi in estate.
Ma l’ “invadenza” con cui la signora Fletcher imperversa sui nostri teleschermi è nulla rispetto a ciò che gli abitanti di Cabot Cove, la città in cui si svolge la storia, potrebbero raccontarci. Perchè non c’è megalopoli che tenga, a guardare l’impressionante tasso di omicidi, Cabot Cove è, di sicuro, il posto più pericoloso del mondo, e a giudicare dalla facilità con cui i cittadini si lasciano ammazzare, c’è da pensare che sia anche il posto con la più alta concentrazione di stupidità. Unica, magra consolazione, è poter contare sulla signora Fletcher, sempre pronta a risolvere il mistero e a scovare il cattivo di turno.
Non di rado, però, l’illustre concittadina si sposta per ricevere premi o visitare parenti lontani ed ecco, anche lì, spuntare il fatale omicidio. Ovunque lei vada l’omicidio è di scena: sappiate che se Jessica viene a farvi visita, come minimo, c’è da temere di essere accusati di omicidio o peggio assassinati. Che, forse, Mrs. Fletcher porti un po’ di sfiga? Lo scenario cambia ad ogni episodio (locande, circhi, ambasciate, riunioni di famiglia, palcoscenici) ma il risultato è sempre il medesimo: qualcuno viene misteriosamente assinato. Ma il mondo di Jessica Fletcher, non è fatto di soli delitti. Ella, infatti, è preda ambita per tutti gli uomini di mezza età che la corteggiano spudoratamente; è un mondo in cui non esistono bambini, al contrario di dentiere, parrucchini, spalline e chiome cotonate, segni inconfondibili dei personaggi che si avvicendano puntata dopo puntata.
Ogni episodio risponde ad un solito e monotono canovaccio: la polizia ”facilona” sbatte in galera un povero innocente e sarà, poi, la Signora Fletcher a riuscire “incredibilmente” a scovare un indizio che nessuno ha notato o a ricordarsi di una frase che inchioda l’assassino. Alla fine l’innocente è scarcerato e i colpevoli finiscono sempre per confessare. Ciononostante e malgrado atmosfere decisamente retrò e gli innumerevoli passaggi televisivi, il telefilm continua a sbancare la coloninna dell’auditel. Altro che Clerici e Isoardi, se c’è qualcuno che dovrebbe rivendicare il titolo di regina del mezzogiorno di Raiuno, per ascolti e bassi costi, quella dovrebbe essere proprio Angela Lansbury.
Qual è il segreto dell’inossidabile Signora in Giallo? Sarà la certezza che la pensionata risolva ogni omicidio o il fatto che è arrivata nuovamente l’estate? Forse, il vero punto forte è la semplicità e la prevedibilità delle trame, rispetto ai truculenti e ingarbugliati gialli del nuovo millennio. Oggi le morti sono spettacolari e i detective sono medici, avvocati, profiler, perfino matematici, quasi sempre lacerati da problemi personali e conflitti irrisolti. Niente a che vedere, dunque, con la placida e sorridente scrittrice. Sì, le ragioni del successo sono banali come un qualunque caso di Jessica, e ancora una volta come alla fine di ogni caso risolto ci immaginiamo la saccente signora Fletcher sogghignare alle nostre spalle…
1. Mari 611 ha scritto:
6 luglio 2009 alle 11:45