Amici: tempo di cottura due ore e mezza. Se la trasmissione fosse finita dopo l’eliminazione di Costantino (23.03 circa) oggi parleremmo di buon ritmo, belle esibizioni e di esordio positivo, specie se paragonato a quello della passata edizione. Ma invece nella casbah di buste, sottocommissioni, nomination, notai e giudizi il calderone è rimasto a bollire così tanto che il sale e il pepe gettato dalle novità si è disperso terribilmente. Proliferano i commensali che mangiano a spese di Maria: nella lunghissima tavolata bianca che gli scenografi hanno dovuto prendere a prestito dall’antiquariato della nota festaiola regina Mariantonietta, ormai siedono tutti: nemici, amici, traditori e cambiatori di casacca. Le brioches dolci della Castigatrice ormai convincono anche Linus, fino a qualche tempo fa acerrimo detrattore del nazional-pop di Amici. Ad un rapido calcolo mancherebbero solo i rappresentati delle comunità montane delle minoranze linguistiche tra gli invitati di Maria.
Chi sguazza proprio bene in questa sagra della battuta ad effetto, solleticata da una De Filippi sempre più stuzzicarella, è Mara Maionchi. Con un fiaschetto di buon rosso emiliano vicino Nonna Salice avrebbe potuto anche traslocare per sempre alla corte di Maria. Cosa ci può essere di meglio per la produttrice che tirar giù qualche parolone Rosetta style, dare del bonazzo al ballerino ignudo di turno e fare un bel gesto dell’ombrello in allegria, in combutta con la Platy dalle chiome infiocchettate? Il clima è piacevole, e le esibizioni, a parte quella dei cantanti uomini, vera pecca di questa edizione nonostante gli infiniti casting, sono degne della prima serata. La faziosità dei professori come sempre si spreca, ma il nuovo meccanismo lo consente. Jurman veste bene i panni di colui che provoca ottimamente ma non dà soddisfazione a chi lo stuzzica, per la Celentano l’idea di essere ricordata come la coreografa con i drappi diventa un’onta insopportabile, e paradossalmente reagisce meglio a chi le dice che appena si sveglia la mattina è mostruosa e sciatta. La gag del negozio di antiquariato e della fiction rimbalza di mano in mano come una palla pazza.
Il televoto premia nella sfida che conta la squadra bianca (qui il dettaglio della puntata), nonostante il livello chiaramente inferiore. Effetto di Antonio dei Miracoli? Le nomination mettono a rischio, anche se tutti sanno che non è così, Diana e Denny, legittimamente salvaguardati dai commissari esterni. La squadra allora tra Costantino e Francesca decide di immolare, a ragione, il ballerino che nonostante il buonissimo talento era tagliato fuori dalla lotta per la vittoria. Per quest’anno il verdetto della prima eliminazione è meno ingiusto degli altri anni alla prima. La seconda manche, giocata su tre sfide, vede invece la vittoria dei Blu che conquistano il diritto di creare una sorta di nominato della settimana al quale toccherà, salvo immunità conquistata sabato, fare immediatamente una sfida di salvezza in apertura di programma martedì prossimo. Non è dato sapere se poi nasceranno ulteriori ballottaggi e televoti nel caso di eliminazione subitanea. Lo scopriremo vivendo.La cervelloticità dell’ingranaggio mette ansia anche alla Castigatrice, che, tra le performance alla Dr House e gli inghippi lessicali, sembra contenta di non aver commesso errori di spiegazione. Davanti alla grana piantata da Platy sulla perfidia dell’eliminazione tra compagni, drammaturgicamente eccellente, Maria si difende con un’arrampicata sugli specchi degna del miglior prestigiatore. Avremmo preferito che rispondesse semplicemente necessità televisive. Meccanismi meno da reality ce ne sarebbero eccome ma lo scontro è un valore notizia, e questo alla fine della fiera è decisivo.
La nota dolente è ancora il meccanismo dunque. L’idea di una sfida a squadre più snella ci piace, ma se poi non si moltiplicano le manche. La prova del merita di rimanere qui rischia di pagare lo scotto del buonismo dei commissari esterni quando appaiono in tv, ma servirà per eliminare i due allievi nettamente inferiori alla media, cioé Riccardo e Antonio, ai quali la De Filippi ha lanciato una frecciatina, per nulla inconscia, parlando di consapevolezza dei propri limiti che i ragazzi dovrebbero avere dopo un anno di valutazioni varie di membri esterni.
Note positive: sicuramente il ripescaggio dagli archivi storici della trasmissione di Antonio Fiore e Rossella Brescia. Carina la proposta di Platinette di celebrare il decennale con la sortita sulla ribalta dei migliori talenti che la trasmissione ha sfornato, idea che probabilmente sarà accolta dalla conduttrice, sempre pronta a cogliere al volo i suggerimenti che possono creare o ricreare interesse attorno alle sue trasmissioni. L’Auditel del resto conferma tutta la grande difficoltà che attraversa la televisione generalista (qui i dati auditel), fase che potrebbe acutizzarsi con il passaggio delle ultime regioni al digitale e l’aumento globale della digitalizzazione della conoscenza che il futuro pone come necessità urgente. Sembra quasi che si sia chiusa un’epoca e che sopravviveranno solo coloro che sapranno cogliere meglio i germi del cambiamento di esigenze tra il pubblico.
Amici, Annalisa Scarrone, Antonella Lafortezza, Antonio Fiore, Antonio Mungari, Costantino Imperatore, Debora Di Giovanni, Denny Lodi, Diana Del Bufalo, Francesca Nicolì, Giulia Pauselli, Linus, Live, Mara Maionchi, Maria De Filippi, Platinette (Mauro Coruzzi), Prima Puntata, Riccardo Riccio, Rossella Brescia, Serale, Squadra Bianca, Squadra Blu, Virginio Simonelli, Vito Conversano
1. gaspi ha scritto:
12 gennaio 2011 alle 14:41