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Isola amara

La vittoria di Aras Senol, condizionata dalla sua fama pregressa, è sintomatica della scarsa riuscita di questa edizione

Mattia Buonocore

di Mattia Buonocore

06/06/2024 - 11:25

Isola amara

E’ stato un personaggio positivo, simpatico, ma non si può dire si sia distinto tra le acque honduregne. Del resto, Aras Senol parla a malapena l’italiano. La sua vittoria è amara per l’Isola dei Famosi, sintomatica di quella che è stata l’edizione numero 18. Aras vince più per la sua fama pregressa, presso il pubblico di Canale 5, da personaggio (secondario) di Terra Amara che per ciò che ha dimostrato sull’Isola. C’era una volta il programma capace di creare personaggi, nobilitare percorsi tratteggiando epiche da eroi e anti eroi.

Questo è mancato all’Isola dei Famosi 18. Siamo d’accordo con Pier Silvio Berlusconi quando sottolinea come sia mancata la fame, la sopravvivenza, in generale – aggiungiamo noi – lo storytelling che solo quel tipo di reality può dare. Il resto ve l’abbiamo già detto.

Il futuro lo si intravede ancora più amaro. Pesano comunque 17 edizioni alle spalle, le ultime delle quali hanno assecondato la parabola discendente iniziata ormai anni fa. Per Banijay è una grossa gatta da pelare: l’ex fiore all’occhiello sarà difficile da rianimare.

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