
20
settembre
La Memoria delle Emozioni: su Rai3 il documentario dedicato all’Alzheimer

La Memoria delle Emozioni (Us Rai)
Nella Giornata mondiale dedicata all’Alzheimer, Rai Documentari racconta in prima serata le storie di tutti i giorni, le gioie e le difficoltà delle persone che convivono con la malattia ma con un approccio sempre positivo alla vita. “La Memoria delle Emozioni”, in onda giovedì 21 settembre alle 21.20 su Rai 3, svela come, nonostante l’Alzheimer porti al declino delle funzioni cognitive e al deterioramento della personalità, la capacità dei malati di percepire emozioni e sentimenti possa rimanere viva e accesa.
Presentato in anteprima a Venezia durante la 80^ Mostra Internazionale del Cinema, il documentario, prodotto da Libero Produzioni in collaborazione con Rai Documentari, racconta le storie di uomini e donne che vivono al Paese Ritrovato, un villaggio dedicato alle persone con Alzheimer, fondato da La Meridiana Società Cooperativa Sociale. Ad accompagnare gli spettatori c’è Francesca Fialdini. Nel documentario anche Marco Trabucchi, medico esperto di Alzheimer, Giulio Scarpati e Diego Dalla Palma che racconteranno con sincerità la propria esperienza familiare.
La sigla finale del documentario è affidata a Enrico Ruggeri, che proprio al Paese Ritrovato ha ambientato il videoclip del suo ultimo brano “Dimentico”, ispirato a una persona malata di Alzheimer.
“Rai Documentari ha voluto fortemente questo documentario – dice il Direttore Fabrizio Zappi - perché riflette con una speciale nitidezza la funzione di Servizio Pubblico che questa Direzione svolge, raccontando storie che aiutano il pubblico a comprendere con fiducia e serenità la complessità del reale, che in questo caso assume i contorni di un male che colpisce la memoria di un individuo, la sua identità, e che sconvolge drammaticamente le famiglie del malato, soprattutto quelle meno attrezzate a gestire l’emergenza. In occasione della Giornata mondiale dedicata all’Alzheimer speriamo di proporre al pubblico televisivo un racconto che oltre a far conoscere la malattia dimostri come sia possibile accompagnare adeguatamente il malato e le sue famiglie in un percorso sì doloroso, ma non per questo privo delle emozioni e dei sentimenti che danno un senso alla vita di tutti noi”.


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