7
marzo

Sciopero doppiatori, la protesta va avanti. Saltato l’episodio in italiano di The Last of Us su Sky

The Last of Us (Us Sky)

Nella giornata di oggi si conclude la seconda settimana consecutiva di sciopero del settore doppiaggio in Italia. L’ANAD (Associazione Nazionale Attori Doppiatori) protesta per salvaguardare un’eccellenza italiana, tutelare l’umanità di un mestiere e salvare la qualità contro condizioni contrattuali ritenute obsolete e un quadro normativo non sufficiente alla tutela dei professionisti.

Uno sciopero che sta avendo già le prime ripercussioni per i telespettatori. Ieri il consueto appuntamento con un nuovo episodio in italiano di The Last of Us (il settimo), in onda su Sky Atlantic in contemporanea con la messa in onda su HBO, è saltato. Giocoforza, subiranno ritardi nella trasmissione in lingua italiana anche gli ultimi due episodi. Non è la prima volta che i doppiatori incrociano le braccia: nel 2014 slittarono diverse serie Sky e Mediaset Premium. Eclatante quanto accaduto nel 1998 quando alcuni film tardarono l’uscita nelle sale e ci furono seri problemi per le soap Mediaset (Sentieri fu mandato in onda coi sottotitoli, Beautiful con un voice over). E chissà cosa accadrebbe al pomeriggio in rosa di Canale 5 se la protesta dovesse andare avanti ad oltranza.

La protesta di ANAD

Al centro della protesta, il mancato rinnovo del CCNL Doppiaggio (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Settore Doppiaggio), fermo alle retribuzioni di 15 anni fa, dopo mesi di trattative inconcludenti e – si legge nella nota del sindacato – “visti gli atteggiamenti dilatori della controparte”. Nel mirino anche ritmi di produzione “che non rispettano la qualità del lavoro e della vita” e, nodo assai spinoso, la questione relativa alle cessioni di diritti vessatorie e pericolose. A quanto si apprende, sembra che i doppiatori siano costretti a firmare contratti in cui cedono i diritti all’uso della propria voce da parte di aziende che lavorano con l’intelligenza artificiale e, quindi, che potrebbero riprodurne i dialoghi senza il loro impegno/lavoro.

Lo sciopero, indetto lo scorso 21 febbraio per una settimana, è stato prolungato “stante il permanere delle medesime motivazioni della prima proclamazione”.

La nota di ANICA

La controparte “accusata” è ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali), che in un comunicato odierno lamenta la diffusione di notizie e comunicazioni imprecise sull’andamento dei negoziati per la stipula di contratti del comparto cine-audiovisivo”.

“E’ opportuno ricordare che dal gennaio 2022 si sono tenuti ben 15 incontri fra le parti sociali sul CCNL troupe e 15 incontri sul CCNL doppiaggio. Numerose riunioni hanno portato alla sottoscrizione del CCNL per i lavoratori generici, con il forte apprezzamento della relativa associazione (AGI). A luglio 2022 è stato completato il negoziato per la sottoscrizione del CCNL per i lavoratori Stuntman, che le organizzazioni datoriali hanno già deliberato di voler sottoscrivere. In aprile 2021 e nello stesso mese del 2022 sono stati siglati il Protocollo Covid per il settore del doppiaggio e il rinnovo del Protocollo Covid per le troupe. Le trattative per il CCNL troupe hanno anche portato alla sottoscrizione di un verbale sul tema riguardante la rilevazione oraria. ANICA sta inoltre operando per sviluppare e migliorare le iniziative e gli accordi sui temi di parità e tutela di genere, nonché sugli adeguamenti per migliorare la sostenibilità ambientale di tutto il settore”

è quanto si legge. Per tali ragioni – prosegue ANICA – “sarebbe sbagliato non considerare questi avanzamenti e risultati come il frutto di una costante interlocuzione tra le parti”. Come a dire: “il dialogo c’è”. A mancare, però, sono gli accordi tra le parti.

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