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giugno

Simona Sala, dalla direzione del TG3 a quella del daytime. Qual è la logica?

Fuortes, sala, orfeo

Fuortes, Sala, Orfeo

Benzina sul fuoco. Neanche il tempo di nascere che le direzioni di genere creano problemi in quel di Viale Mazzini. La revoca a sorpresa di Mario Orfeo dalla Direzione Approfondimento ha creato un vero e proprio terremoto. Una decisione drastica, presa dall’amministratore delegato Carlo Fuortes, che dovrebbe prevedere un vero e proprio effetto domino tra le direzioni. Antonio Di Bella, infatti, passerebbe dalla Direzione Daytime a quella Approfondimento, coprendo il vuoto lasciato da Orfeo. Quest’ultimo tornerebbe al TG3 con l’attuale direttrice Simona Sala che si accaserebbe alla Direzione Daytime. E qui arrivano le (ulteriori) perplessità. Dalla guerra di Putin ai sughi di Antonella Clerici, in un lampo, in Rai potrebbe accadere anche questo.

Come si può passare d’emblée dalla direzione di un telegiornale alla Direzione Daytime? A 62 anni, con un lungo curriculum maturato nel campo dell’informazione e dell’attualità, Simona Sala è chiamata ad occuparsi di tutt’altro con un ruolo apicale. E’ un tantino paradossale, no?! Il daytime è un mondo a sè in cui confluiscono generi e personaggi più disparati: dalle ricette del mezzogiorno al porcellino dei Fatti Vostri, all’infotainment di Bortone e Matano, al nuovo talk di Diaco. Nulla a che vedere con le ultime dal PD o con la gestione di una squadra di giornalisti sottoposti. Senza contare il linguaggio e il pubblico del daytime che sono tutt’altro rispetto a quelli dell’informazione di Rai3 e vanno conosciuti man mano, senza snobismi.

Il daytime è un mare magnum che solo l’esperienza sul campo e di prodotto possono aiutare a districare. Inoltre, subentrare in corsa in una direzione nascente sarebbe complicato per chiunque, figuriamoci per qualcuno che si appresta ad uscire dalla propria comfort zone (come se poi peraltro il TG3 fosse talmente fenomenale in questo periodo da giustificare lo scavallamento).  A ciò si aggiungono i dubbi su tutta la nuova organizzazione Rai.

Il valzer che porterebbe Sala, gradita ai Cinque Stelle, al daytime, dunque, sembra ancora una volta innescato da logiche più politiche che di prodotto. Il rischio di decisioni di questo tipo è il che il pugno di ferro di Fuortes, adottato legittimamente con Orfeo, perda di credibilità.



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2 Commenti dei lettori »

1. Pat ha scritto:

4 giugno 2022 alle 03:14

Che strano. Ma la politica in Rai non c’entra nulla, eh no… nulla proprio.



2. lele ha scritto:

5 giugno 2022 alle 18:58

In realtà sulla organizzazione per generi non dovrebbero esserci dubbi, è lo standard di molte emittente di dimensioni medio-grandi. Il problema è che si sta replicando lo stesso errore fatto in passato con le direzioni dei canali, in cui venivano spesso piazzati giornalisti con pochissima esperienza di produzione televisiva ma con chiari referenti politici a cui rispondere. Non una novità insomma.

Prima o poi bisognerà affrontare il problema dello strapotere dei giornalisti in Rai e del loro sindacato USIGRAI.



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