
30
maggio
Vergognoso: la tomba di Alfredino Rampi profanata con undici svastiche

La tomba di Alfredino
La morte del piccolo Alfredino Rampi, caduto in un pozzo a Vermicino nel giugno del 1981, ha segnato la storia del nostro Paese e la nascita della tv verità, con un’edizione straordinaria del tg lunga diciotto ore che mostrò al pubblico i vani tentativi fatti per salvarlo. Oggi, quella triste pagina di cronaca torna alla ribalta per un atto vergognoso di cui si cercano i responsabili: la tomba del bambino è stata profanata e imbrattata con ben undici svastiche.
A dare la notizia il TGR della Regione Lazio, che ha mostrato le immagini riprese al cimitero Verano di Roma, dove il bambino riposa accanto al fratello, morto nel 2015: dal momento che domenica 22 maggio la lapide era pulita, la profanazione sarebbe avvenuta in settimana e scoperta adesso. Come riporta l’ANSA l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha espresso la “più ferma condanna alla vile profanazione“, augurandosi che i colpevoli vengano individuati al più presto possibile dalle forze dell’ordine, così come il Presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, per il quale la profanazione è stata “un colpo al cuore“.
Questo il commento rilasciato a mezzo social dal Centro Alfredo Rampi, Onlus nata dopo la tragedia e fortemente voluta dalla madre del bambino allo scopo di prevenire incidenti come quello capitato al figlio.
“Il Centro Alfredo Rampi esprime incredulità e profondo sdegno per la profanazione della tomba di Alfredino e Riccardo Rampi. Vicini a Franca e Nando Rampi, feriti ancora una volta nella loro intimità dalla insensatezza e dalla scempiaggine di questo gesto. Nostro compito è anzitutto tutelare la famiglia Rampi, tutti i volontari e gli amici che si sono sentiti colpiti insieme a loro e, al contempo, la città di Roma e tutti gli italiani che hanno a cuore la storia di Alfredo. Episodi del genere possono lasciare costernazione e indignazione, ma – proprio nello spirito che anima la nostra associazione fin dalle sue origini – devono produrre forza trasformativa, rimettendo al centro della riflessione culturale del nostro Paese una proposta alta di attenzione alle nuove generazioni, per far fronte alle emergenze educative e sociali che sono all’origine di eventi di questo tipo. Nelle stesse ore nella città di Roma veniva inaugurato un tributo artistico ad Alfredo, un murale che racconta il suo sorriso e l’impegno che è nato nel suo nome. Vogliamo restare dalla parte di chi denuncia con fermezza ogni barbarie, ma senza odio o rancore; dalla parte della speranza e della bellezza che non possono essere mai deturpate, dalla parte di chi continua a sognare nel suo nome un Paese più sicuro e sereno, a misura di bambino”
Solo un anno fa andava in onda su Sky la serie Alfredino – Una Storia Italiana, che ricostruiva il tragico evento; oggi, quella che D’Amato giustamente definisce “una notizia che mai avremmo voluto leggere“.

Alfredino Rampi


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1. vicky ha scritto:
31 maggio 2022 alle 20:32