L’indiscrezione circola ormai da giorni: Fabrizio Salini sarebbe pronto a lasciare la carica di Amministratore Delegato Rai. Il top manager potrebbe accasarsi a Netflix mentre Fremantle, indicata come possibile destinazione, ha smentito ogni contatto. Se confermata, l’uscita di scena del top manager provocherebbe inevitabili conseguenze anche sul fronte politico, coi i partiti pronti a rientrare in gioco per rimodellare gli equilibri interni a Viale Mazzini. Il governo, in particolare, avrà un ruolo strategico perché ad esso spetterà l’indicazione del nuovo AD.
La scelta potrebbe cadere su una figura già interna all’azienda, che sia in grado di traghettare il servizio pubblico oltre il guado. E già scatta il toto-nomi. Secondo Repubblica, starebbero prendendo quota la credenziali di Eleonora Andreatta, attuale direttrice di Rai Fiction, da anni in forze a Viale Mazzini. La manager bolognese godrebbe dell’apprezzamento del Pd ma anche dei renziani, che già in passato sponsorizzarono il suo nome.
Nella corsa alla guida della Rai rientrerebbe anche Monica Maggioni, ex Presidente del servizio pubblico e neo-nominata AD di RaiCom. Va però considerato che il nome del nuovo Amministratore Delegato dovrà incontrare anche il favore dei Cinquestelle, i quali avevano sostenuto la candidatura di Fabrizio Salini quando l’altro azionista di governo non era il Pd ma la Lega. Altri tempi, altra partita, ma la posta in gioco – oggi come allora – rimane la stessa.
In lizza infine ci sarebbero Silvia Calandrelli (direttrice di Rai Cultura), Maria Pia Ammirati (Rai Teche) e Paolo Del Brocco, direttore di Rai Cinema fresco di rinnovo nel prestigioso ruolo. Repubblica fa inoltre il nome di Alberto Matassino, attuale Direttore Generale della Rai che ha lavorato a stretto contatto con Salini e che potrebbe raccoglierne il testimone.
Grandi manovre in corso: che sia a breve o a lungo termine, l’incarico di AD Rai definisce pesi politici e indica la direzione che il servizio pubblico intende imboccare.