Polemica su polemica. Lo speciale C’è Grillo, in onda questa sera su Rai2, continua a far discutere. In un primo momento, le critiche si erano concentrate sulla decisione del direttore della seconda rete, Carlo Freccero, di dedicare una puntata del nuovo format “C’è…” ai 40 anni di carriera del comico genovese (nonché padre del Movimento Cinque Stelle). Ora, invece, a suscitare nuovi attacchi è la notizia che il servizio pubblico verserà circa 30mila euro di diritti d’autore all’artista ligure. O meglio, al suo storico agente.
La cifra in questione, trapelata da organi di stampa, verrà probabilmente versata dalla Rai alla Marangoni Spettacolo, ovvero all’agente storico di Beppe Grillo, per l’uso di alcuni datati spezzoni dei suoi show. Lo ha specificato la stessa azienda di Viale Mazzini in una nota in cui – a seguito delle polemiche – si legge la seguente precisazione:
“Per il format di Rai2 ‘C’è’, così come per tutti i programmi simili, la Rai – al pari degli altri soggetti del sistema televisivo – versa il dovuto per la cessione in licenza dei diritti di diffusione televisiva. Tale corrispettivo viene destinato alla società titolare dei diritti dell’artista“.
Alle critiche, che in ambito politico erano valse a Carlo Freccero l’ingenerosa definizione di “ultrà di Grillo e Salvini coi soldi pubblici” (attribuitagli dal deputato Pd Michele Anzaldi), ha puntualmente replicato lo stesso direttore di Rai2, parlando di “un normalissimo atto di acquisizione di diritti“.
“Per fare questo programma, abbiamo dovuto acquistare i diritti degli spettacoli che lui ha fatto dopo l’ultima cacciata dalla Rai. Sono pochi spezzoni per un costo appunto di circa 30.000 euro. Non vedo davvero lo scandalo. Vi assicuro che il programma di Grillo è costato davvero poco, perché i diritti dei suoi programmi Rai sono della Rai. E quindi non abbiamo dovuto acquistare molto materiale. L’analogo programma su Benigni, che ha acquistato, da un certo anno in poi, tutti i diritti dei suoi show in Rai (lasciando alla Rai il diritto del solo passaggio in diretta), costerà giustamente molto di più. E pure lì, dov’è lo scandalo? Io il programma di montaggio su Grillo, così come quello su Celentano e su Benigni, l’ho pensato perché non ho programmi pronti da trasmettere. E devo salvare la rete. E l’ho messo di lunedì per controprogrammare Celentano. Mi aspetto il 5-6%. Sono filmati che hanno già visto tutti. Spesso disponibili anche su YouTube. La polemica mi pare esagerata“
ha dichiarato Freccero all’Adnkronos. In mattinata, anche Matteo Salvini era intervenuto sulla querelle televisiva: “Sono sicuro che li darà in beneficenza, non ha bisogno di quei 30mila euro Beppe Grillo” aveva commentato il vicepremier su Rtl 102.5.
1. pietrgaf ha scritto:
28 gennaio 2019 alle 16:18