La Papamobile sfreccia a tutta velocità, poi fa una derapata micidiale e wroom, zam: inchioda. La seguente scena non la vedrete in Piazza San Pietro, ma a Top Gear Italia. Il programma cult dedicato al mondo dei motori debutterà infatti in prima visione assoluta sugli schermi italici, trasmesso da SkyUno a partire da martedì 22 marzo prossimo. DavideMaggio.it è andato sul set per anticiparvi qualcosa sulle imprese a quattro ruote di Guido Meda, Joe Bastianich e Davide Valsecchi, protagonisti dell’edizione tricolore del format.
Top Gear: sfida sulla Papamobile
Sulla pista sperimentale dell’Alfa Romeo di Arese – dove si stanno girando le ultime scene in esterna – abbiamo assistito in anteprima a quella che si annuncia una delle sfide più divertenti. Nella puntata in questione, i protagonisti di Top Gear gareggeranno a bordo di una Papamobile realizzata da loro stessi, riadattando un comune veicolo con un budget di 5mila a testa. Le auto papali (super accessoriate, con tanto di inginocchiatoio e cassetta delle offerte) affronteranno prove di resistenza, compreso uno slalom tra i fedeli durante l’Angelus.
Al termine del test su strada, la Papamobile giudicata vincente verrà consegnata ad una Guardia Svizzera e quindi, idealmente, a Papa Francesco. Ne vedrete delle belle.
“Sulla Papamobile l’equilibrio è precario. E’ molto faticoso per le ginocchia: ho sfondato il confessionale. Auguro a Papa Francesco di non trovarsi mai in una situazione così” ha scherzato Guido Meda a margine del match.
,
Top Gear Italia: Bastianich, Meda, Valsecchi – foto sul set
Top Gear Italia: il format – anticipazioni
Come nella versione originale del format, anche in Italia i tre conduttori saranno affiancati da Stig, il test driver dall’identità segreta. Le somiglianze tra le due edizioni ci saranno, ma non si tratterà di una semplice trasposizione.
“Questo programma è talent driven e l’adattamento non potrà essere tout court, perché tutto si basa sull’alchimia tra i protagonisti e sull’immaginazione di chi lo fa. Non è un caso che, a differenza di altri format di successo, Top Gear abbia solo quattro edizioni locali e noi siamo i secondi in Europa. Questo è il programma più difficile da girare, perché un’esterna non è mai uguale all’altra“
ha spiegato il capo progetto di Toro Ettore Paternò. L’autore ha poi precisato che l’approccio ai motori sarà duplice: da una parte si strizzerà l’occhio agli appassionati, dall’altra ci saranno i tre conduttori con la loro diversità di opinioni. “Non abbiamo paura di parlar male delle macchine. Per le case automobilistiche l’importante è esserci” ha aggiunto.
E qualche macchina finirà anche a pezzi. “Ogni tanto le auto le distruggiamo deliberatamente, altre volte ci sono degli imprevisti” ha proseguito Paternò, anticipando che una delle esterne più spettacolari si svolgerà a Roma, con l’obiettivo di dimostrare qual è il mezzo migliore per viaggiare nella Città Eterna. Come è andata? “Abbiamo messo a soqquadro la Capitale“.