14
febbraio

SANREMO 2013, L’EDITORIALE DI MASSIMO BERNARDINI: TRAPIANTATO UN FELICE EPISODIO POP DOMENICALE DI RAI3

Fabio Fazio nel backstage di Sanremo 2013

Fabio Fazio nel backstage di Sanremo 2013

di MASSIMO BERNARDINI per DavideMaggio.it

Facile, adesso, dire che Sanremo fa ascolti comunque, chiunque lo conduca, lo disegni, lo inquadri, lo scriva, lo gestisca editorialmente. Invece riflettiamo per un attimo sull’operazione tv che è stata fatta: è stato trapiantato un felice episodio pop domenicale di Raitre (il finale di “Che tempo che fa” fra Fazio e Littizzetto, picco d’ascolto felicissimo ma che non va mai oltre il 20 di share e accade una volta la settimana per non più di 10’ di durata) sul maggiore evento tv della tv italiana.

L’intuizione di Giancarlo Leone, neodirettore di Raiuno, di proiettare in scala quel frammento dentro un iper-contenitore di ben 4 ore (!) è stata un azzardo, eppure ha funzionato, facendo assurgere la nicchia a dimensione popolare con uno share medio che supera di un bel po’ il 40% e un totale teste di 12/14 milioni (con vette di target pregiato mai viste su Raiuno: per le prime 2 sere i laureati sono stati la quota più alta di pubblico mai raggiunto dal festival!). Ma la partita era ancora più sofisticata, perché la squadra era tutta di innovatori: Francesca Montinaro scenografa modernissima che unisce tecnologia e gusto del teatro; Duccio Forzano regista che ha l’innovazione e il profondo rispetto della musica nel sangue; Ivan Pierri che è ormai il più elegante light designer della tv, più la banda di autori di “Che tempo”, Pietro Galeotti, Marco Posani, Massimo Martelli, Michele Serra, Francesco Piccolo, rafforzati da un solidissimo autore da studio come Claudio Fasulo. E naturalmente la direzione artistico-musicale consapevolmente attuale di Mauro Pagani. Gli “eroi che fecero l’impresa” di dare una spallata al Festivalone sono questi, e Raiuno (che ha dovuto segare ben 1 milione di risorse, quest’anno) aveva visto giusto. Credo, conoscendo da tempo la banda di cui sopra, che parecchie sorprese ci aspettino da qui a sabato.

P.S. Per soddisfare il lato “giornalismo d’inchiesta” degli amici di Davidemaggio.it, specifico che l’albergo assegnatomi dalla Rai come al solito (in vena di evidenti risparmi sulla caldaia) mi aveva dato una stanza gelida e con riscaldamento mal funzionante. Dopo una prima notte difficile mi era stato assicurato di aver rimediato ma non era vero, dunque dopo aver richiesto un’altra stanza e avendo ricevuto un diniego causa appunto il limitato numero di quelle “riscaldate”, alle 23 di martedì mi sono messo in cerca di un altro rifugio per la notte. I 2 convenzionati con la Rai non avevano più posto e mi è stato segnalato che solo il Royal, 5 stelle, ne aveva ancora. Ho dunque ottenuto una stanza fronte collina per la cifra di 211 euro a notte (fronte mare ne costava 40 di più). Come al solito anticiperò personalmente il dovuto, e non so se la differenza di 50/100 euro dal convenzionato Rai mi verrà rimborsata. Tutto chiaro?



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3 Commenti dei lettori »

1. Schattol89 ha scritto:

14 febbraio 2013 alle 12:25

commento basato sugli ascolti e non sulla qualità dell’evento.



2. aleb ha scritto:

14 febbraio 2013 alle 12:51

x 1. Schattol89
Infatti tutti dimenticano che la premiere di Fazio ha fatto MENO della premiere del Morandi-bis (2012). Notare che il Morandi-bis aveva come rivale anche Ballarò, mentre Fazio ha ottenuto che il suo collega di agenzia Floris venisse spostato alla domenica sera (slot in cui Ballarò ha fatto meno ascolti delle Iene, un fatto inedito: ciò dimostra che gli alti ascolti del martedì sera sono dovuti alla debolezza di Rai 2 – che invece alla domenica è forte – e alla cronica debolezza di Canale 5).



3. Peppe93 ha scritto:

14 febbraio 2013 alle 14:40

Io sono pienamente d’accordo con Bernardini, analisi perfetta.



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