Era bella, grintosa, nera e intelligentissima: i suoi fan la riconoscevano dallo scintillio dei led luminosi rossi. Era K.I.T.T., la super tecnologica macchina parlante, che salvava sistematicamente l’agente Michael Knight, interpretato dall’aitante David Hasselhoff, dai cattivi di turno di ogni episodio di Supercar.
Supercar, vera e propria serie cult degli anni 80, in America si è conclusa nel lontano agosto del 1986: dopo ben 23 anni – e qualche timido quanto fallimentare tentativo di sequel – K.I.T.T. tornerà per i fan italiani su Steel con Knight Rider, tutti i venerdì sera alle 21.00 a partire dal 28 agosto.
Knight Rider, rispetto ai precedenti Team Knight Rider e Knight Rider 2000, sembra essere un sequel dello storico Supercar con una marcia in più. Premesso che il confronto con la vecchia serie è alquanto difficile da sostenere, soprattutto per quello che riguarda il personaggio principale, il successore di Hasselhoff non sembra poi cavarsela male. Il protagonista di Knight Rider è Justin Bruening, che nello show interpreta il figlio di Michael Knight, Michael Traceur – all’inizio della serie non sa ancora di essere il figlio di Knight. Il nuovo pilota, noto agli addicted delle serie tv per la parte di James E. Martin ne “La valle dei pini”, non sembra aver sfoderato la verve che contraddistingueva Hasselhoff, ma si comporta egregiamente cercando di non esserne l’attore-fotocopia.
Nel cast troviamo anche Sydney Tamiia Poitier, nota ai più per un’interpretazione relativamente incisiva in “A prova di Morte”, nel ruolo di Welther, e Deanna Russo, la quale impersonerà Sarah, figlia del Dr. Charles Kamen, l’inventore di K.I.T.T., ed ex-fiamma di Mike.
Per i fan più affezionati alla serie cult, Knight Rider, prodotta dalla NBC, potrebbe essere causa involontaria di qualche esperienza estesica e traumatica allo stesso tempo. La vecchia e intramontabile K.I.T.T. era una Pontiac Trans AM, che qualche voce non confermata dal web afferma di aver visto sfrecciare in quel di Foggia. La nuova K.I.T.T. è una Ford Mustang Shelby GT 500 KR.
La K.I.T.T. di Bruening è una creatura tecnologica a metà fra un Transformer e la moto di Bale ne “Il Cavaliere Oscuro”. Un uso sfrenato degli effetti speciali caratterizza, infatti, la nuova personalità di K.I.T.T., capace di tramutarsi persino in veicoli differenti: i primi 5 minuti del pilot non perdono occasione di enunciarne una predisposizione alla “Fast and Furios philosophy“.
Per seguire le nuove avventure della macchina parlante più famosa della seriality-sfera, non resta che sintonizzarsi su Steel: in vista c’è anche una breve cameo del papà di Mike, l’insostituibile Hasselhoff. Nella speranza che la sua ultima disintossicazione abbia avuto gli effetti desiderati.
1. AleJonica ha scritto:
27 agosto 2009 alle 10:15