Pupo non si nasconde dietro ad un dito e attacca frontalmente il Festival di Sanremo, manifestazione a cui avrebbe dovuto prendere parte anche quest’anno, almeno secondo molte indiscrezioni della vigilia. E’ un Enzo Ghinazzi, alla prova di romanziere con il suo primo libro, che ha molta voglia di togliersi qualche sassolino dalla scarpa e di azzardare pronostici, non scevri da una polemica di fondo.
Dato che non è stato difficile per Panorama estorcergli pensieri che ne rivelassero la filosofia di vita, di questo momento non troppo felice di carriera mediatica, lasciamo alle sue parole il compito di raccontare alcune verità, viste ovviamente dalla sua angolazione. Se prima era solo Striscia a denunciare apertamente alcuni sospetti sulle vittorie del Festival -ricorderete il caso di Ron- adesso ci si mette palesemente anche Pupo a tirar fuori gli scheletri dall’armadio.
″(Sanremo, ndr) è una città con una congenita predisposizione al losco. Intorno al Festival sono nati intrighi, imbrogli, sabotaggi.″[...] ″Fino a 10 anni fa si compravano e si vendevano le posizioni fino a 10 minuti dalla fine. Oggi forse si usano trucchetti diversi, si modifica la scaletta per avvantaggiare qualcuno, si tenta di condizionare il televoto, ma non di più. Di Sanremo non importa più niente a nessuno. Se oggi la gara è pulita è solo perché non girano soldi. E dove non ci sono soldi non c’è neanche corruzione.″
Accusa ancora il colpo il caro Pupo per quell’edizione vinta da Valerio Scanu che ha avuto un’evoluzione molto sorprendente a livello di televoto:
“Nel 2010 sono stato vittima di un’ingiustizia pazzesca. La mia canzone Italia amore mio aveva stravinto, lo sanno tutti. Poi, a un quarto d’ora dalla fine, come per magia, tutta Italia s’è messa a votare per Valerio Scanu. Un trionfo scippato. La Guardia di Finanza sta ancora indagando”.
Ma Valerio non è l’unico amico di Maria tirato in ballo nell’intervista. La previsione di Pupo per questo Sanremo pende tutta a favore di Emma Marrone, opinione che il cantante non nasconde nemmeno nella sua prima creazione letteraria, un thriller chiamato La confessione, ambientato proprio attorno alla città del Festival nei giorni dell’evento che l’ha resa celebre. Ecco il suo pronostico, a metà tra realtà e fiction editoriale:
″Vince Gemma Celeste che l’anno prima aveva gareggiato insieme a un gruppo chiamato Voilà. Il riferimento è chiaro, no? Io sono un giocatore d’azzardo e punto sui miei cavalli.″
A dirla tutta senza voler entrare troppo nel merito della polemica sulla trasparenza del Festival quello che a Pupo si può contestare è una visione forse non troppo giusta delle nuove dinamiche di Sanremo. E’ come se il conduttore non avesse fatto i conti con la ritrovata credibilità della manifestazione, capace di attrarre nuovamente grandi autori (Battiato, Dalla, Bersani, Finardi) e di creare l’atmosfera di evento, meritevole di aver consegnato l’anno scorso una vittoria a Vecchioni, ampiamente condivisa e legittima.
1. and ha scritto:
9 febbraio 2012 alle 22:52