Quando, sul finire dell’inverno, si rincorrevano le voci circa un possibile ritorno di Italia’s Got Talent, sembrava non crederci nessuno. Su tutti Maria De Filippi, in un primo momento intimorita dalla sovraesposizione di generi (si veda la “staffetta” con La Corrida) e personaggi (citofonare al compagno di buzz Gerry Scotti). Eppure dopo quattro puntate della seconda edizione (stasera la semifinale – qui info sui concorrenti), il bilancio è positivo: il programma è assolutamente un successo. Senza se e senza ma. Totalizzare 5.385.000 di spettatori mentre su Rai1 c’è una finale di Champions League non è un buon risultato, ma un trionfo. Chi si aspettava un ridimensionamento degli ottimi numeri della prima serie del talent è stato smentito dai dati: Italia’s Got Talent piace al pubblico, e parecchio.
Qual è il segreto di questa ricetta perfetta? Il merito più rilevante è nella scelta dei tre giudici, la cui alchimia è fondamentale per un format del genere. Gerry Scotti è sulla frequenza d’onda di emozioni ed empatia, Rudy Zerbi è la cattiveria personificata, la tagliente lingua biforcuta che getta un’ombra anche sulle esibizioni impeccabili. Maria De Filippi incarna con sapienza stupore, allegria e all’occorrenza disgusto del telespettatore medio. Abbandonati gelati e cartelline, l’arrivo con lo zainetto alla pulsantiera del trio l’ha resa una di noi. Una mossa azzeccatissima.
I due conduttori, poi, sono la ciliegina sulla torta. Geppi Cucciari e Simone Annichiarico non sono pallide comparse, come una prima analisi potrebbe portare a pensare. In realtà sono artefici di questo risultato, soprattutto per l’abbinamento vincente. Rappresentano due opposti meravigliosamente amalgamati, ironia pungente e garbo sempreverde. La loro conferma al timone rappresenta un altro lasciapassare per la corsa inarrestabile del prodotto. C’è posta per te è un programma collaudatissimo, una pietra miliare della tv commerciale. Ma se Mediaset avesse trovato un’altra miniera d’oro per il sabato sera? Italia’s Got Talent potrebbe riservare sorprese enormi, se i vertici di Cologno Monzese optassero per una collocazione invernale.
Chi riuscirebbe, del resto, a fermare l’italico talento?
1. Clà ha scritto:
4 giugno 2011 alle 21:05