Evidentemente nelle stanze degli “strateghi” dei palinsesti Mediaset sono convinti che Raul Bova sia il cerimoniere più indicato ad aprire le danze. Il gioco inizia a farsi serio, il caldo inizia a scemare, gli inserzionisti pubblicitari a fremere e, come accaduto l’anno scorso con Intelligence, tocca al 39enne attore romano inaugurare la stagione televisiva che conta.
Questa sera su Canale 5, anticipato di un giorno rispetto alla originaria programmazione, andrà in onda Sbirri, film-documentario in presa diretta di 104 minuti, in cui Bova interpreta il giornalista televisivo Matteo Gatti. L’uomo, colpito dalla morte del figlio, a seguito dell’assunzione di una pasticca di ecstasy in una discoteca, decide di svolgere un’inchiesta arruolandosi nella Squadra antidroga di Milano con l’obiettivo di far luce sulla tremenda tragedia.
L’aspetto più interessante del film è proprio quello relativo alla preparazione del personaggio che Bova ha dovuto svolgere, facendo parte per un mese, con l’autorizzazione del Ministero dell’Interno, dell’Unità Operativa Criminalità Diffusa (U.O.C.D.) di Milano e partecipando ad appostamenti, blitz e interrogatori reali. Vere saranno, infatti, le immagini che vedremo in onda questa sera, come una scena nella quale l’attore si sente male dopo avere partecipato all’arresto di uno spacciatore.